René Eijkelkamp: differenze tra le versioni

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[[René Eijkelkamp|René Zellweger Eijkelkamp]] fu trovato, già con indosso la maglia della Svervegia, sotto un cavolo di Bruxelles in un giorno imprecisato del calendario della [[Alessia Marcuzzi|Marcuzzi]]. Nonostante fosse nato in una città belgamasca e avesse la maglia della nazionale svervegese, gli fu data cittadinanza olandese (così, a minchia).
{{Bio
|Nome = René
|Cognome = Eijkelkamp
|PostCognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Amsterdam
|GiornoMeseNascita = 31 febbraio
|AnnoNascita = 1964
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = ex-calciatore
|Nazionalità = olandese
}}
 
==Gli esordi==
===L'oratorio===
René muove i primi passi nel campetto dell'oratorio vicino casa, dove viene battezzato "''het jikte''". In olandese, lo pseudonimo significa approssimativamente "colui che spesso e volentieri guarda giocare gli amici di gran lunga più bravi di lui e ne deriva un intenso sentimento di frustrazione".
Nella stagione '69/'70 René si impegna al massimo per conquistare una maglia da titolare, e la ottiene, sudata, dal suo migliore amico [[Jan Bekkere]], alla fine della partitella Sant Jerolamus vs. Hollandia Christi.
 
{{quote|Non intendevo questo|René Eijkelkamp, dopo [[Sant Jerolamus ]] - [[Hollandia Christi]], [[28 ottobre]] [[1970]]}}
 
{{quote|Sembrava deluso. Eppure era quello che aveva sempre voluto. Io ero un titolare e la mia era una maglia. |Jan Bekkere, in un intervista rilasciata a [[The Herald Tribune]], [[28 ottobre]] [[1970]]}}
 
===Primi passi nel mondo del calcio===
Mentre il fratello prosegue la sua strada di giocatore a livello dilettanti, dopo aver giocato nella squadra dell'oratorio, l'[[Acli]] San Luca, Matteo giunge alla ribalta del professionismo. Nonostante la disgrazia del 1993 che getta nello sconforto la sua famiglia; Matteo inizia la sua inarrestabile ascesa nelle file dello [[SPAL 1907|SPAL]], allora in [[Serie B]].
 
===Club===
====SPAL====
Inizia la propria carriera calcistica come difensore ambivalente: terzino destro o difensore centrale. Fa tutte le trafile, dai giovanissimi agli allievi con un particolare: l'allenatore dell'epoca, Pasetti, lo impiega come punta centrale perché, grazie al fisico che sovrasta tutti i coetanei, si dimostra un irresistibile goleador. I 37 gol in campionato sconcertano i difensori e terrorizzano i portieri delle squadre avversarie.
Nella stagione 95/96, grazie all'intuizione dei successivi mister Benini prima e Tassara poi, diviene difensore centrale della formazione allievi nazionali grazie anche al suo fisico ed al suo magistrale gioco aereo.
 
 
 
La sua carriera iniziò al trotto, sulle note di "Hop hop somarello" (cavallo... o scecco... di battaglia del prode [[Paolo Barabani]]) che, mentre lui calcava i suoi primi campi, spaccava in quel di Sanremo.
Il suo straripante talento calcistico lo portò addirittura a vestire la casacca della nazionale (ma non i pantaloncini N.d.R.), che con lui riuscì a non vincere proprio niente. Altrettante soddisfazioni [[René Eijkelkamp|Eijkelkamp]] ricevette dai suoi clubs, che lo scaricavano puntualmente dopo un tot di tempo.
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