Regno di Sicilia: differenze tra le versioni

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=== Protettorato ===
{{s|<del>Il Regno di Sicilia}}</del> {{s|<del>Il Regno di Napoli}}</del> {{s|<del>Il Regno di Trinacria}}</del> Il Regno, dal [[1806]] al [[1815]], rimase sotto la custodia degli Inglesi, capitanati da [[William Bentinck]], celebre per aver inventato una [[Pasta del capitano|pasta dentifricia che deve a lui il nome]]. Il periodo di protettorato si conclude col [[Congresso di Vienna]], un lungo ''meeting'' di otto mesi in cui si discusse a lungo per non concludere nulla: infatti tutto tornò come era prima di Napoleone.<br />
Tranne ovviamente la Sicilia. Quella fu data a Ferdinando, che decise di unificarla con il Regno di Napoli.<br />
Rimaneva così un problema non di secondo piano: il nome del Regno. Sin dalla morte di Manfredi infatti esistevano da un lato il Regno di Sicilia, con sede a Napoli, dall'altro il Regno di Trinacria con sede in Sicilia. Due Sicilie. Ecco quindi la brillante idea che risolse [[cinquecento]] anni di inutili [[burocrazia|burocrazie]] e, nel contempo, fa tutt'ora impazzire gli [[Studente|studenti]] del corso di Storia pre-unitaria.
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Secondo [[Alberto Angela]] il Regno delle Due Sicilie fu sede di illustri pensatori, importanti innovazioni, grandi industrie e infrastrutture, sviluppo e benessere, assenza di malavita e soprattutto non conosceva l'espressione "[[Maria de Filippi]]", una tremenda sciagura che si sarebbe abbattuta come una catastrofe sul Regno solo con l'[[Unità d'Italia]]. Il Regno era retto da un ordine di tipo familiare, con una gerarchia ben strutturata in cui il re era ben servito da [[Brigantaggio|fedeli vassalli]] e il popolo [[Si stava meglio quando si stava peggio|non aveva di che lamentarsi]]. Questo genere di struttura potrebbe far pensare ad una gestione della cosa pubblica del tutto simile alla [[mafia]], ma noi niente abbiamo detto. Aaaaaah!<br />
[[Peccato]], comunque, che tale paradiso statale dovesse finire poi di lì a breve.
 
== Industria e società nelle Due Sicilie ==
Benché qualche povero malato terminale di giustizia storica dica diversamente, è doveroso precisare che il Regno delle Due Sicilie in realtà è stato lo stato (?) più povero che sia mai potuto esistere sulla faccia del globo marziano; (e chi dice il contrario è [[gay]]) infatti è ormai risaputo e riprovato, non per ipse dixt, da [[Alessandro Barbero|i più lusinghieri, sinceri e onesti premi no-bel in Storie del mondo conosciuto]] che la sua industria era basata su: pizza, cannoli, cartellate, nduja, liquirizia, un pizzico di zafferano, un pasticciotto leccese e forse qualche sasso: insomma, nulla di paragonabile al Regno del Piemonte-Lombardia-RepubblicadiVenezia dove già nel 1831 si andava sulla Luna e si investiva nel metaverso.
Benché si sia provato a fare qualche treno giocattolo, di cartone, è estremamente doveroso precisare che questi servivano solo per portare il Re a farsi il bagno a Surriento (anche se più fonti certificate sempre da [[Alessandro Barbero|LVI]] riportano che egli preferiva Tropea e sotto sotto Pantelleria). Il mare per i Borbone era essenziale, tant'è che provarono a riprodurlo nel parco del loro piccolo [[Reggia di Caserta|monolocale da fuori-sede medio a Milano]] mentre il popolo viveva peggio dei contadini su Tatooine (ma senza la tecnologia di Star Wars).
Il regno delle Due Sicilie faceva così schifo che non lo voleva più nessuno, neanche sua madre: è per questo che il generosissimo e disinteressato signor [[Piemonte]] lo adottò con gioia, invadendolo.
 
== La fine ==
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=== Regno delle Due Sicilie 2.0 ===
{{vedianche|Neoborbonici}}
Ma... non avevamo detto che era finita? I solitiFottuti nostalgici...
 
== Note ==