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Finalmente i suoi consiglieri [[Cavour]], [[Topo Gigio]] e [[Gianni Agnelli]] lo convinsero ad intervenire.
Dinanzi all'idea di cacciare finalmente quei rompiballe degli [[Austria|
[[Immagine:Avogadro.jpg|thumb|Il potente regno del Principato di [[Cessapalombo]].]]
*il [[Granducato di Toscana|Granducazzo di Toscana]]
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Sull'onda dell'entusiasmo parteciparono alle battaglie anche numerosi volontari, tra cui un certo [[Giuseppe Garibaldi]], un venditore ambulante di [[Hot dog]] che avrebbe fatto strada.
[[Immagine:Padella1.jpg|thumb|La principale arma a disposizione dei piemontesi.]]
Gli eserciti italici riuniti riuscirono a riportare alcune vittorie nei territori lombardo-veneti; gli
*alcuni fecero finta di niente e dinanzi all'esercito austriaco si girarono e si incamminarono fischiettando in un'altra direzione mischiandosi tra i passanti
*alcuni passarono dalla parte del nemico perchè i nemici di oggi sono gli amici di domani
*altri adducessero come scusa che venivano da un brutto periodo
*ci fu anche chi sostenne: ''Ma non dovevamo invadere l'Isola d'[[Elba]]? Io avevo capito così. Vabbè, sarà per un'altra volta.''
*infine papa [[Pio IX]] dichiarò: ''Sono stato frainteso, la solita stampa [[comunista]]. Ho cercato di convincere Carlo Alberto a non attaccare, ma non mi ha ascoltato.''
Dopo numerose ridicole sconfitte Carlo Alberto si arrese; gli
*Veneto, Lombardia, [[Trentino]] e [[Lugano]] di nuovo in mano agli
*crauti a colazione per tutti
*il re doveva passare sotto un giogo vestito da [[Platinette]]
Non pago della già pessima situazione, Carlo Alberto si fece abbindolare di nuovo dai suoi consiglieri, che avevano tutti quanti affari nell'industria bellica, e fu convinto a rompere l'armistizio e dichiarare di nuovo guerra all'Austria. Il risultato fu un fallimento totale: l'esercito piemontese fu sconfitto da un gruppo di
Gli
==Voci correlate==
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