Pierre Boulez: differenze tra le versioni

'''Pierre Boulez''' (In un ''topinanbur'', [[1925]] -– in un vascello strutturalista che affondava, [[2016]]), in arte Mr Riporto a causa della splendida capigliatura, è stato un [[matematico]] mancato, un [[ingegnere]] mancato e un [[piromane]] di teatri d'opera mancato [[francese]]. Comunque, qualcosa dev'esser stato. È stato un francese. Ed è stato il dittatore megagalattico, signore e padrone dell'IRCAM di [[Parigi]] da lui fondato, istituzione che -— purtroppo -— esiste ancora e che è l'acronimo di: ISTITUTO RUMOROSI COMPOSITORI ANALFABETI MONDIALI.

Nasce, come tutti i compositori, musicisti, [[Critico|critici]] di [[musica contemporanea]] e buona parte dei [[Comunista|comunisti]] del [[XX secolo]] in una famiglia [[Borghesia|borghese]]. Infatti, per studiare musica senza dover andare in giro a strimpellare mettendo in piedi improbabili numeri circensi, trascinando carretto e pentole come Zampanò e Gelsomina ne ''La strada'' di [[Federico Fellini|Fellini]], bisognava che mammà e papà ti mantenessero.

*Sostenere che [[Arnold Schönberg]] sia morto dopo l'avvenuta sua morte;.

*Aggrapparsi con le unghie e coi denti alle ultime partiture di [[Anton Webern]], allievo di Schönberg, ritenendo che solo lui avesse capito che cosa fosse la [[dodecafonia]], ogni tanto facendo qualche incursione ne ''L'arte della fuga'' di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] (del quale scoprì l'esistenza a circa 45 anni);.

*Prendersela con tutti i compositori che adottino uno stile diverso dal suo;.

*Dichiarare che i teatri d'opera, appartenenti al passato, vannovadano bruciati; salvo poi virare a 360° quando gli offrono un posto di direttore d'orchestra lautamente remunerato, col quale finisce per tirare a campà per tutta la vita;.

*Comporre '''''Tre Sonate''''' e intitolarle Prima, Seconda e Terza sonata, le quali, alla prova dell'ascolto, paiono eseguite da uno scimpanzè ebbro.

*Comporre il {{Citnec|capolavoro universalmente ritenuto tale}} '''''Le marteau sans maître''''' su testi surrealisti d'un poeta semisconosciuto di nome René Char, i cui preziosismi stilistici sono oggetto di studio da parte di schiere di musicologici, da anni. Fra questi, il compianto Mario Bortolotto, che sulla partitura espresse alcuni dei suoi più acuti pensieri che qui ci preme riportare: "Non già per l'''Untergang'' del financo avviluppato principio stilistico, ''Le marteau sans maître'' potrebbe ascriversi alle -— avrebbe detto la buonanima di [[Nietzsche]] citando [[Wagner]] che citava [[Schopenhauer]] -— di Tommaso Campanella cose le quali, acciocché si possa (oh...''ça va sans dire'') addivenire a quel che di diramato ebbe il cogitare di eufemismi epaminondici -— ah c'è mio nonno al telefono..." (tratto da ''F[r]ase Oscura Seconda'' ovvero ''Bortolotto l'Oscuro'').