Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:pasolini_con.png|frame|Pasolini durante un concerto a [[Berna]].]]
{{citazione|Pasolini è morto.|Nietzsche|Nietzsche|Pier Paolo Pasolini}}
{{citazione|Tu invece sei vivo e saltellante, eh?|Pier Paolo Pasolini|Pier Paolo Pasolini|Nietzsche}}
{{Citazione|Vediamo se riesco a romperlo a testate.|Pier Paolo Pasolini|Pier Paolo Pasolini|corpo contundente la sera del 1° novembre 1975}}
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'''Pier Paolo Pasolini''' ([[Bologna]], [[5 marzo]] [[1922]] - X) è una controversa figura della cultura contemporanea [[Italia|italiana]]. Attore, regista, barbone, romanziere, chirurgo di fama, poeta, scultore, giocatore incallito, idraulico, pederasta, avvocato, [[Politica|politico]], ma soprattutto [[rock|rocker]].
 
'''Pier Paolo PasoliniMussolini''' ([[Bologna]], [[5 marzo]] [[19221545 d.C. ]] - X[[Roma]], [[2 novembre]] [[3450 a.C.]]) è una controversa figura della cultura contemporanea [[Italia|italiana]]. Attore, regista, [[barbone]], romanziere, chirurgo di fama, poeta, scultore, giocatore incallito, idraulico, pederasta, avvocato, [[Politica|politico]], ma soprattutto [[rock|rocker]]er a tempo perso.
Ancora giovanissimo, durante l'apprendistato come idraulico nel fiorente capoluogo emiliano adagiato fra le ridenti colline padane, scoprì, quasi per caso, la sua vera vocazione al [[cinema]].
 
Ancora giovanissimo, durante l'apprendistato come idraulico nel fiorente capoluogo emiliano adagiato fra le ridenti colline padane, scoprì, quasi per caso, la sua vera vocazione al [[cinema]]. Mussolini è padre di [[Gesù]], di cui è madre.
Pasolini è padre di [[Gesù]], di cui è madre.
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== PPP Regista ==
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=== Ragazzi di Evita ===
Primo [[film]] del regista che al momento delle riprese ([[1938]]) aveva solo sedici anni. Girato di notte con i pochi mezzi a sua disposizione e sfruttando la casa in ricostruzione nella quale all'epoca stava lavorando, ''Ragazzi di Evita'' è la lucida narrazione delle turbolenze morali che attanagliano un'indecisa [[Evita Peron]], interpretata da Sancio Mancio che, circondata da [[giovani]] aitanti e bellocci, palesi impersonificazioni delle tentazioni del [[capitalismo]], si trova posta dinanzi al bivio del tradimento.
[[ImmagineFile:sancio_evitaSancio Mancio interpreta Evita.png|left|frame|Sancio Mancio in un momento qualunque del film.]]
 
L'acerba estetica pasoliniana, sebbene debba palesemente molto al cinema di [[Ciprì & Maresco]] & [[Sacco e Vanzetti|Sacco & Vanzetti]], pare già sicura di sé e alcune azzardate scelte stilistiche si rivelano particolarmente efficaci. Il ruolo di [[Eva]], per [[esempio]], trova perfetto compimento nel volto espressionista di [[Sancio Mancio]], il piastrellista che lavorava con Pasolini, scelto per la parte principale.
 
L'unica, audace inquadratura, un ostinato primo piano frontale del volto di Evita per i 257 minuti di film, apparve immediamente agli [[intellettuale|intellettuali]] suoi coevi come
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=== Una Evita violenta ===
In questo secondo film sul mito di Evita si narra di come la bella fanciulla, in seguito ada un incidente nucleare, si trasformi in un essere praticamente indistinguibile da [[Benito Mussolini]] e cerchi di sfruttare questa dote per formare in [[Argentina]] un [[governo]] basato sul pesce fritto e sull'incontrastato regno dei [[pidocchi]] [[Hitler|hitleriani]]. Tragico il finale in cui Evita, dopo aver fatto [[sesso]] con il proprio [[maestro]] elementare, il proprio parrucchiere, il capo di [[cesso|gabinetto]] e i quadri della [[polizia]] in uno sgabuzzino per le scope, si accorge di essere calva, si trasforma in un mostro verde e viene uccisa da [[Samus Aran]] per sbaglio.
 
Pasolini commenterà questo film come il suo migliore pollo fritto, ma la critica lo criticò per la mancanza di pepe.
=== Il [[Vangelo]] Secondo MicheleMatteo ===
 
La prima prova come regista lanciò Pasolini alla ribalta. Infervorato dalle critiche positive ricevite da Ragazzi di Evita, il genio creativo del regista si lanciò in una impresa di maggior rilievo: ''Il vangelo secondo Michele''.
 
Intorno al [[1939]] la sua controversa liason sentimentale con Tim Curry lo fece diventare suo malgrado protagonista involontario di innumerevoli servizi di Novella 1950 e Verissimo. La risposta al polverone sollevato dalla sua vita sentimentale viene con il film tratto, a suo dire, da un vangelo apocrifo consegnato a [[Gianni Baget Bozzo|Baget Bozzo]] da [[San Pietro|S. Pietro]] in persona durante un esorcismo su [[Pietro Taricone]] (farà seguito all'affermazione un acceso dibattito culturale negli anni a venire).
 
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[[Gesù]] ([[Gianni Baget Bozzo|Baget Bozzo]]), ultimo discendente di una ricca dinastia di liutai di Gerusalemme, decide di abbandonare un futuro di certa prosperità e un posto di lavoro fisso per seguire il bel ragazzo di cui è invaghito, lo spirito libero [[Giuda]] ([[Alvaro Vitali]]).
[[ImmagineFile:bozzogesuGianni Badget Bozzo Gesù.png|right|frame|[[Gianni Baget Bozzo|Baget Bozzo]] nei panni del Nazareno in una scena del film.]]
 
Il film, diviso in dodici capitoli, narra il peregrinaggio dei due nei territori della Giudea. Ogni capitolo segue uno schema fisso: Giuseppe ([[Burt Lancaster]] magistralmente doppiato in napoletano da [[Lello Arena]]), padre di Gesù, arriva in una nuova città e chiede notizie del figlio. Gli viene quindi narrato, tramite un flashback, di quanto accaduto. Nei flashback Giuda fa scoprire a Gesù un nuovo vizio (l'alcol, le droghe eccetera) e mentre il giovane sprovveduto è privo di coscienza, il fedigrafo Giuda/Vitali si concede al primo abitante del villaggio in cui si imbatte (Luca, Marco, Giovanni eccetera). Ogni capitolo si conclude con il volto corrucciato di Giuseppe che afferma "Nun sta manco 'cca!".
 
Quando finalmente, nell'ultimo episodio, Giuseppe raggiunge il figlio, gli comunica che ha attraversato, seguendo le sue tracce, mezzo medio oriente per consegnargli le chiavi di casa che ha dimenticato prima di uscire e dirgli che il suo vero padre è [[Dio]]. Nella celebre scena con cui si conclude il film Giuseppe esclama: "''Figlie mie, tu si' 'na croce''", pronunciata nel momento meno opportuno e con insistita mancanza di tatto.
 
Durante i titoli di coda, la voce fuori campo di Gesù racconta che Giuseppe ebbe un'altra figlia, Elisabetta II
 
Nel montaggio finale non appaiono le sequenze con Maria ([[Valeria Marini]] alla sua prima prova come attrice di cinema), tagliate alla fine dal regista e regalate all'amico fraterno [[Bigas Luna]] che le montò ottenendo, anni dopo, il successo di botteghino ''Bambola''.
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=== I Sodomitici Racconti del Decameron ===
 
Terminata la burrascosa relazione con Tim Curry, la carriera artistica di Pasolini giunse ada un punto di svolta. La frequentazione con il circolo degli [[intellettuale|intellettuali]] ''[[Gemelli Diversi]]'' di [[Franco Battiato|Manlio Sgalambro]] (ancora non assumeva il popolare nome d'arte di [[Manlio Sgalambro|Franco Battiato]]) lo spinse a tentare nuovi approcci all'arte.
 
Il frutto di questo nuovo sforzo [[intellettuale]] è ''I sodomitici racconti del Decameron'' ([[1943]]). La complessa opera voleva essere il biglietto da visita di Pasolini all'interno del nuovo circolo e tentò di condensare quanta più cultura potesse all'interno di un singolo film. Ispirandosi al ''[[Decameron]]'', ai ''[[Racconti di Canterbury]]'' e alla ''[[Bibbia]]'', mischiò il tutto in un amalgama eterogeneaeterogeneo di citazioni e situazioni al limite del risibile.
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[[ImmagineFile:sodoma.png|left|frame|Una vivace scena del film dopo l'opera della censura.]]
Dieci giovanotti, per sfuggire a una fantomica epidemia di gonorrea scoppiata a [[San Francisco]] nel 1981, si rinchiudono in un club privé in disuso nella periferia della città cinese. Sopraffatti dalla noia, decidono di passare il tempo guardando i VHS trovati nello scantinato del locale.
Nonostante la presenza di avvenenti attrici, si ritrovano, pian piano, a concentrare i loro commenti sulla bellezza dei protagonisti maschili. Uno alla volta riveleranno la loro [[Gay|omosessualità]] ai compagni. Senza apparente motivo, decidono quindi di improvvisare una seduta spiritica ed evocano lo spirito di Bera, il re della città biblica di [[Sodoma]] (interpretato da un imberbe [[Gabriele Paolini]]).
Tutto il film, il primo di Pasolini in Technicolor, pare un malcelato pretesto per mostrare scene di raffinato erotismo in un climax che porterà ai 43 minuti dell'[[orgia]] finale. In questa ultima parte è particolarmente evidente il frutto del sodalizio con il produttore del film [[Riccardo Schicchi]].
 
Il film destò scandalo e, sebbene pubblicamente lodato dall'allora presidente dell'[[ARCIGAYArcigay]] [[Alfonso Pecoraro Scanio]], la censura permise la presentazione della pellicola nel solo cinema [[Sacher]] di [[Nanni Moretti]], per una sola serata e pesantemente oscurato da bollini censori.
 
== PierEmilio Salgari ==
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La prima avventura, in cui sono già presenti schemi e protagonisti che diventeranno poi tipici della saga, è il classico ''Le pecore di Mompracemmu''.
Il placido pastore Sandokan Zichiruddu vede la sua vita sconvolta dal rapimento dell'amato ovino Beddachedda ada opera del malvagio governatore di Ajaccio. Decide di abbandonare le bucoliche colline di Mompracemmu e la sua misera capanna e cercare vendetta.
 
Radunato un manipolo di prodi compagni (Yannezzu, Kammammurri e Tremal-Naik) partono alla volta della Corsica su una zattera improvvisata, ma non prima di aver sacrificato un porceddu agli dei.
 
Sbarcati a Propriano, si trovano dinanzi ada uno spettacolo agghiacciante: i Corsari praticano la sodomia (tema ricorrente nel corpus pasoliniano) con gli spauriti ovini ricavati delle loro scorribande nel Mediterraneo.
[[ImmagineFile:mompra.png|right|frame|La prima edizione de ''Le pecore di Mompracemmu''.]]
 
Piuttosto indisposto e ingelosito, Sandokan guida i suoi a fare strage di Corsari e prendono temporaneamente il loro posto alle lanose terga delle belanti bestie indifese. Dopo mesi di nullafacenza, mentre riposa sotto un pero, Sandokan, riprendendosi da una sbornia colossale, si rende improvvisamente conto che non solo il Cannonau è finito, ma non ha recuperato la sua Beddechedda ancora rinchiusa ad Ajaccio.
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L'opera successiva, ''La Pirla di Labuan'', tuttavia, mostra tutti i limiti del Pasolini-scrittore. Pur muovendo da dove il precedente romanzo era terminato, lo scrittore si lasciò prendere la mano dalla sua passione per la [[fantascienza]] portando il romanzo su territori inattesi che delusero buona parte dello stuolo di fan che si era rapidamente formato.
 
Imbarcatisi di nuovo sulla loro zattera per raggiungere Ajaccio, Sandokan & compagni vengono risucchiati da un mulinello. Calmatesi le acque, in ogni senso, con loro sommo stupore scoprono di non essere né morti né in fondo al mare. Un essere dal corpo vagamente umano ma molto dinoccolato con testa e branchie da cernia comunica loro di averli tratti a sé per mezzo di un vortice spazio-temporale. Nelle successive 400 pagine circa, ''[[Xumerchakatl]]'' (questo il nome dell'essere) condurrà i sardi in giro per il regno di cui è imperatore illustrando loro le meraviglie tecniche conquistate dalla scienza del suo popolo ma soprattutto disquisendo del loro ordinamento giuridico mentre vivono sporadiche avventure.<br />
È questa [[forse]] la parte più controversa del romanzo. È qui evidente l'interesse di PierEmilio per gli ordinamenti giuridici e non perde occasione per ostentare le sue competenze a riguardo. Riportiamo un breve brano tratto dal libro:
 
<blockquote>
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Per riprendersi dall'insuccesso del romanzo, e rimasto senza soldi, Pasolini decise di far ritornare la sua opera entro confini più consoni. L'elaborazione di ''Pepsicola'' richiese numerosi anni e passò attraverso svariatissime modifiche.
 
La storia originale,a quanto si sa, partiva dall'inelegante trovata per cui Sandokan si risvegliava da un [[incubo]] e si ritrovava ancora accampato a Propriano. Il resto del romanzo si svolgeva in buona parte ad Ajaccio fra combattimenti e gesta epiche.
 
Memore dei soldi guadagnati con l'affare [[Microsoft]] / [[Nike]], però, PierEmilio pensò di ritentare la via della sponsorizzazione letteraria e stipulò una lunga serie di remuneraitivi contratti con grosse firme.
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== PierElvis ==
 
Correva l'anno [[1975]], un [[anno]] cruciale nella vita di Pier Paolo/Emilio Pasolini. Mentre su [[internet]] impazzano notizie su un suo eventuale ritorno al cinema (una trasposizione di Sandokan con [[Danny De Vito]] nel ruolo di protagonista e l'algido attore islandese [[Kabir Bedi]] nel ruolo della pecora Beddachedda) e alla scrittura (una raccolta di poesie ermetiche in slovacco ispirate al ciclo vitale degli stafilocchi), accade l'impensabile.
 
=== Morte di Pasolini ===
 
Il cadavere di Pasolini viene rinvenuto in una discarica abusiva alle porte di [[Oristano]] nell'afosa mattina del [[2 novembre]]. Dopo mesi di indagini, interrogatori e una più attenta autopsia che ne determina il sesso femminile, la polizia dichiara che il cadavere non è quello di Pasolini.
[[ImmagineFile:cadavere-pasolini.png|left|frame|Il cadavere ritrovato a Oristano nel 1975.]]
Circolano sospetti sulla messinscena di una morte apparente. La notizia desta profondo stupore e inquietudine nell'opinione pubblica e nelle forze politiche.
 
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Fra lo stupore della folla, sono ormai leggenda i casi di svenimento e l'[[aborto]] spontaneo che accaddero durante l'evento, PierElvis, durante un concerto nella basilica di S. Gregorio Armeno, dichiarò pubblicamente di essere Pier Paolo Pasolini.
 
[[ImmagineFile:pierelvisPier Paolo Pasolini versione Elvis Presley.png|right|frame|PierElvis in uno dei suoi primi concerti.]]
 
=== I Primi Concerti ===
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L'inizio della carriera non fu dei più sfolgoranti. Destreggiandosi fra Abbiategrasso, Rho e Binasco, l'''uomo dal ciuffo singolare'', come venne subito soprannominato, si esibiva in piccoli club accompagnandosi con il suo organo liturgico.
 
I testi dei primi brani, come ''Oh Rosanna, sto male'', ''Aiutatemi sto male'' o la celebre ''Sto male'', lasciano trapelare un disagio interiore dell'artista che tuttavia non tarderà ada essere abbandonato.
 
Avvolto da un alone di [[maledettismo]], PierElvis diviene presto l'idolo di ragazzine e giovanotti disagiati che conducono le loro piccole vite nell'interland milanese. Canzoni come ''Non ho detto mele, ho detto male'' e la criptica ''Elam ots'' diventano la colonna sonora dei gelidi inverni interiori di una generazione "contro" e, sebbene difettasse di un contratto o un album, i suoi bootleg circolano nelle piccole radio private meneghine come ''RadioLogica'' che trasmette dal reparto gravi ustionati dell'Ospedale Maggiore del capoluogo lombardo.
 
=== Il Successo ===
Line 186 ⟶ 184:
Sebbene la sua popolarità non sia mai realmente diminuita, oggi PierElvis continua la sua carriera artistica sfiorando raramente i palchi più in vista o la testa delle classifiche.
 
Tuttavia lo stuolo di ''aficionados'' continua a sostenerlo nei concerti che a 8391 anni suonati continua a tenere con regolarità in [[Svizzera]], Paese in cui risiede dal [[1997]] per questioni di tasse.
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