Pelo Ponneso: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[Immagine:P.livio 1.jpg|240px|left|thumb|Tutto iniziò con un inserzione sulla Gazzetta del Mezzogiorno]]L'infanzia tribolata, dovuta al mancato riconoscimento paterno ed alla prematura scomparsa della madre, tale Irene Mendolicchio<ref>Nel senso che è scappata.</ref>, è stata in qualche modo equilibrata dall'affetto ricevuto dal parroco [[Padre Livio Fanzaga|Omar Quadri]], suo [[Molestatore|istitutore]] ai tempi del collegio nel convento dei Cazzi Brognoni di [[Roma]]. Qui Pelo Ponneso viene istruito ed educato mangiando ''[[Francesco Rutelli|pane e cicoria]]'' in uno [[Giacomo Leopardi|studio matto e disperato]] passando dal cinema di propaganda del realismo socialista ai pornazzi e alla visione forzata di capolavori del cinema muto come: ''Oktiabr'', ''Bežin lug'', ''Ivan Groznyj'', ''Stacka!'', [[lingua russa|''Александр Невский'']] e<ref>La corazzata Potëmkin.</ref><ref>Di cui il maestro apprezza particolarmente il montaggio analogico e gli stivali dei soldati.</ref>''Bronenosec Potëmkin''.
 
Le proiezioni duravano settimane, finché un giorno i servizi sociali, avvertiti da alcuni signori del posto lamentatisi del tanfo insopportabile delle cantine dell'istituto, trovarono il giovane ancora incollato allo schermo, in uno stato igienico pietoso, infatti rimase 2 mesi senza ne bere ne mangiare, urinando e defecando sul posto.
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Particolare e cruda modalità di questa visione forzata, l'inibizione degli occhi in stile [[Arancia Meccanica]]. Il parroco Omar Quadri fu il responsabile di questo scempio; l'aguzzino chiese il rito abbreviato, ma fu condannato dal tribunale dell'Aia a 45 anni per crimini contro l'umanità e a un risarcimento di 100.000.000€ nei confronti dell'Enel per morosità.<ref>La bolletta della corrente chi la doveva pagare?</ref>
 
[[Immagine:Arancia-Meccanica.jpg|200px|right|thumb|[[Chi cazzo me lo fa fare|Chi cazzo me lo fa fare?]]]]Dopo questa traumatica esperienza il sistema nervoso del futuro regista non resse alla cosiddetta ''Sindrome da lager'' e probabilmente anche alla ''[[Sindrome di Stoccolma]]'', visto che ringrazia ogni giorno il suo parroco-carceriere per averlo legato e tenuto settimane alla visione dei [[Cacata|capolavori]] di [[Сергей Михайлович Ейзенштейн|Ejzenštejn]]. [[L'autore di questo articolo]] al suo posto lo avrebbe fatto uccidere da un sicario.
 
Archiviata l'esperienza all'Istituto-Lager, il giovane Pelo inizia a vivere da dissoluto girovagando per l'Europa vivendo sotto i ponti, nutrendosi di bacche e radici, bevendo dai succhi di frutta buttati per terra dai bambini. Ribelle, artista, [[MDMA|affamato di cultura]], non si risparmia per nulla al mondo e in uno dei suoi tanti viaggi ad [[Amsterdam]] conosce grandi registi come Bruno Liegibastonliegi, Evìto di Dirlo e Ugo Tiralaltro, il grande Enzo Annio, il regista di Fernet 9/11° [[Michele Muro]] e attori da premio Oscar come il noto stuntman vocale [[Ivo Avido]], [[Rupert Sciamenna]] e Nick Malanno (non sono mancate piccole incomprensioni con quest'ultimo, ah ah ah). Non si è ancora capito il [[Fumo|perché]] di tutta quella folla ad Amsterdam.
 
== Un'artista a 90° ==
[[Immagine:Maccio Capatonda - Esse come Savona 001 0001.jpg|190px|thumb|right|Pelo alla prima di Esse come Savona]]Di lui ci colpisce la duttilità in qualsiasi arte.
 
È un'abile musicista, suona diversi strumenti: dallo xilofono alla chitarra alla pianola, perfino il didgeridoo.
 
Grazie all'[[Sfruttamento|aiuto]] del [[Chi?|prof. LongoLong]], Pelo Ponneso è conosciuto anche come un [[Veramente|eccezionale]] ceramista e un valido pittore, di cui ricordiamo un [[E chi cazz è?|famossisimo]] quadro da lui dipinto, dal titolo: ''La principessa sul pisello smerdata che si appella al cuore e ai ricordi'', che raffigura una giovane donna nell'atto di leggere un libro; peculiarità di questo bellissimo quadro è la firma, infatti l'umilissimo Pelo Ponneso non ne ha inciso la sua, ma una delirante scritta: ''Da stampa''. In molti si chiedono il perché di questa scritta ''Da stampa'', su questo punto Ponneso ha prontamente affermato:
 
 
{{quote|Non è di mia ispirazione, quel cazzo di quadro nonostante l'abbia fatto io per intero non l'ha fatto io, in pratica, per ottimizzare il quadro, mi sono ispirato grazie ad una piccola immagine di una pagina di un noto quotidiano, di cui non faccio il nome, la Gazzetta del Mezzogiorno, ebbene se non fosse per quel dettaglio, che se non ricordo male era il tessuto di una tenda. Questo mio quadro, cui non faccio il nome per non farmi pubblicità, anche se è mio non l'avrei mai [[Parto anale|concepito]] se non fosse stato per quel dettaglio, per cui ho scritto '''Da stampa''' anziché '''Pelo Ponneso''', e comunque '''ha fatto tutto il prof. LongoLong.'''|}}
Questo suo atteggiamento non è una sorpresa, pare che nel 99% delle sue opere abbia sempre dato elogi e meriti al fantomatico [[Chi?|prof. Longo]], meritevole di un beneamato cazzo.
 
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== Gli anni ribelli ==
[[Immagine:Mai Dire Martedì - Speciale Cinema - Straordinari & T Di Torino R Di Roma 8 Aprile 2008 3° Puntata by Trevor87 003 0001.jpg|right|240px|thumb|Un baffone armato]]
Rammentare che non tutti i mali vengono per nuocere. Infatti la visione prolungata di film cecoslovacchi ha consacrato Pelo Ponneso pioniere del ''montaggio analogico''.
Se non fosse stato per quella traumatica esperienza, noi comuni mortali non avremo potuto godere della visione di ''[[Siediti Tommaso]]'' e ''[[Urla a caso]]'', che è un ode delle emozioni provate durante la sua segregazione ovvero il suo capolavoro ''[[Esse come Savona]]'', un film dalla forte carica ermetica e dalla linguistica pragmatica che lo ha consacrato nell'[[Cinema Italiano|Olimpo del Cinema]] come ''[[Cocainomane|Regista sotto le righe]]''.
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