Paolo Sizzi: differenze tra le versioni

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Per la cronaca la poesia fa:
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{{Quote|Ach i bressà i è di èss ümà, però i ma pias mia tàt
Perchè i spözza e i gh'ha ol müs e 'l culur de 'n sàt
Però 'ndel paìs i dis de copài töcc e ènt i fomne ai bordei
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Perché emanano olezzo e hanno il viso e il colore di un rospo
Però nel paese vorrebbero ucciderli tutti e vendere le donne ai bordelli
Ma io non son particolarmente concorde, perché un po' son nostri fratelli}}
</poem>
 
Più travagliato il periodo delle scuole medie, ove inizia ad avere i primi [[negro|allogeni]] in classe, oltre a vari professori [[terroni|meridionali]]: sceglie di adottare il cognome paterno Sizzi per mantenere un profilo più basso, riuscendo così a passare indenne il gramo triennio, escludendo una piccola esperienza con una sostanza proibita offertagli da un compagnetto<ref>Ovviamente calabrese</ref>: la [['nduja]], risoltasi poi con tre giorni di [[dissenteria]]. Terminate le scuole medie viene portato in vacanza a Venezia, dove vede il [[mare]]. Rimasto inorridito dallo spettacolo decide che non vorrà mai più vederlo e, sviluppata la sua coscienza politica, includerà il criterio marittimo nelle proprie mappe, evitando precisamente che la sua Lombardia possa avere sbocco al mare.<ref>Si vedano i successivi capitoli</ref>.
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