Orzowei: differenze tra le versioni

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[[File:Oliver Onions copertina singolo Orzowei.jpg|right|thumb|250px|Costoro, sia pure per un tempo limitato, tirarono più di un [[pelo di fica]] che, com'è noto, tira più di un carro di buoi.]]
 
Alberto Manzi, oltre al romanzo, scrisse anche la sceneggiatura del telefilm, che ebbe il titolo ''Orzowei, il figlio della {{s|putt}} savana''. Fu fortemente influenzato dal seguente pensiero, che aveva letto da qualche parte poco tempo prima: {{Quote|Ogni mattina, in Africa, si svegliano un leone ed una gazzella.
Il leone sa che deve correre più veloce della gazzella, altrimenti morirà di fame. La gazzella sa che deve correre più veloce del leone, altrimenti sarà mangiata. Che tu sia leone o gazzella, appena sveglio, comincia a correre!}} Il telefilm sarà pertanto caratterizzato dalle folli ed interminabili corse effettuate da Orzowei per tutta l'Africa del Sud. Più che un semplice guerriero, egli è un perfetto pentatleta: eccelle nel tiro con l'arco e nel lancio della zagaglia, ma soprattutto nella [[maratona]], nei quattrocento a ostacoli e nel mezzofondo. Tutto senza [[doping]]. Il telefilm riesce ad inchiodare tutta [[Italia]] al televisore per i venticinque minuti di ogni singola puntata, perfino le [[Brigate Rosse]] si astengono dal compiere azioni terroristiche in quella fascia oraria. Ma il momento culminante è proprio alla fine di ogni puntata, quando inizia la sigla di chiusura cantata dagli [[Oliver Onions]], che scatena scene di delirio collettivo, con bambini, massaie, [[carabinieri]] e vecchi ubriaconi che la cantano a squarciagola abbracciati. Nemmeno con le vittorie ai [[Mondiali di calcio]] si è raggiunto un tale livello di coesione nazionale.
 
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