Onda studentesca: differenze tra le versioni

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==Gli scontri di Piazza Navona==
[[Immagine:Blocco_Studentesco.JPG‎|right|400px|thumb|La sfilata della Majorettes non è passata inosservata]]
Era una frizzante mattinata d'autunno e dei ragazzi con pettinature millimetriche stavano facendo la loro quotidiana passeggiata mattutina per le strade di Roma, aiutando come al solito le vecchiette ad attraversare la strada e gettando l'immondizia che trovavano addormentata sulle panchine. I ragazzi facevano parte di un circolo culturale chiamato [[Blocco Studentesco]], un movimento pacifista Gandhiano noto per la moderazione delle sue idee e delle sue azioni. All'improvviso, giunti per caso in piazza Navona (stavano in realtà cercando la più vicina chiesa per la loro preghierina delle 11) videro dei ragazzi che sembravano alquanto arrabbiati. Alchè quello che tra loro più splendeva per saggezza e purezza d'animo, di nome Francesco, disse: "perche tanto livore? Siete forse infuriati per il malvagio trattamento riservato al nostro [[duce]] anni or sono? Gioite! Egli infatti ha perdonato da tempo i colpevoli di quell'ignominia, ed ora ci guarda dall'alto e ci benedice!". Ma uno dei ragazzi lì presenti si infuriò e colpì più volte con la testa il pugno di Francesco, lasciandogli tutta la mano indolenzita. A questo punto i compagni di Francesco si sfilarono le loro cinte e cominciarono a farle roteare in aria in segno di pace. Ma gli altri ragazzi ancora cercavano di danneggiare le costose cinte battendoci sopra la schiena ed il viso. Le forze dell'ordine, chiaramente in accordo con i manifestanti, non mossero un dito per proteggere Francesco ed i suoi compagni di merende. Il peggio però avvenne dopo. Dei pericolosi intellettuali bolscevichi provenienti dall'università arrivarono nella piazza: Francesco ed i suoi amici presero dal loro camioncino pieno di giocattoli le loro mazze chiodate da passeggio, che volevano usare come aste per sventolare le bandiere della pace in segno di protesta contro l'uso della violenza. Ma non ebbero tempo. Gli universitari cominciarono a colpire Francesco ed i suoi amici con vere e proprie armi che avevano portato, come sedie di plastica e tavolini di vimini, mentre gli aggrediti invano cercavano di difendersi con quello che trovavano in strada, solo aste di ferro e qualche coltello. A questo punto la polizia, notoriamente filosovietica, intervenne a difesa degli universitari, arrestando Francesco ed i suoi amici e trattenendoli in questura per ben quattro (4) ore, impedendogli di assistere alla santa messa.
 
==La costituente==