Nonsource:Tanto gentile e tanto onesta pare: differenze tra le versioni

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[[Dante Alighieri]] passeggia per [[Firenze]] rendendosi conto che quella non è la sua giornata. Nel capitolo XXIV è arrivata Primavera e Dante è ricoperto di allergia. Col nasone rosso dal raffreddore, ancor più enorme del solito, cammina a passi tardi e lenti, bestemmiando quando si accorge di non aver tolto la cuffietta rossa da notte e di essere vestito con una tovaglia color porpora. Conciato così stava già pensando si esiliarsi senza aspettare il 1302, quando, neanche a dirlo, si trova davanti [[Beatrice]]. A quella mirabile visione il visionario dedica un dolce sonetto, solo che tra uno starnuto e l'altro ha sbagliato un pochetto la metrica.
 
''Metro'': sedicente sonetto; schema delle rime: ABBA, ABBA, CDE, EDC.
 
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