Nonsource:Dieci piccoli idioti: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Un brillante esempio di indagine parlamentare!|[[La Repubblica]] su Dieci piccoli idioti}}
 
'''Dieci piccoli idioti''' è un [[romanzo giallo]] scritto dalla celeberrima scrittrice[[romanzo giallo|giallista]] [[Gran Bretagna|britannica]] [[Sandro Bondi]] nel [[1939]].
 
== Controversie editoriali ==
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Siamo la gente della libertà,
Presidente siamo con te
MenomaleMeno male che Silvio c’è</poem>
 
La poesia, evidentemente composta da un [[Povia]] imbottito di barbiturici e abbruttito dal vizio della [[piccione|zoofilia]], continua sulla stessa falsariga per altre 245 ributtanti strofe. Evitiamo di trascriverle per non turbare la digestione ai nostri affezionati lettori.
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=== Epilogo ===
 
La strage di Arcore diventa un caso mediatico di interesse mondiale. Frotte di paparazzi si appostano intorno alla villa nella speranza di fare uno scoop, ma alla fine solo ''El Pais'' riuscirà a pubblicare qualche foto.<br />L'indagine viene affidata al magistrato [[Antonio Di Pietro]], il quale nonostante tanta buona volontà e un diploma di quinta elementare non riesce a venire a capo dell'intricato enigma, finché il capitano del peschereccio [[Marocco|marocchino]] [[Karima El Mahroug]] gli recapita un messaggio contenuto in una bottiglia che egli ha casualmente ripescato. Si tratta della confessione dell'assassino, il fantomatico B., intitolata ''Era solo [[burlesque]]''.<br />Di Pietro, ritenendo il messaggio l'opera di un pazzo, non può fare altro che archiviare il caso e alzarsi lo stipendio.
 
== Accoglienza ==
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*[[Indagine parlamentare]]
 
{{Cat|[[Categoria:Romanzi}}]]
[[Categoria:Biblioteca]]
{{Cat|NonLibri}}