Nonno Fiorucci: differenze tra le versioni

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=== La miscela ===
[[File:Nonno Fiorucci indica.jpg|300px|thumb|right|Nonno Fiorucci inquadrato da un tostapane.]]
Altro passo della predicazione fiorucciana dallo scorrimento molto lineare e di comprensione piuttosto semplice, almeno per quanto riguarda la sezione bestemmiatoria, mentre le sezioni parlate sono abbastanza compromesse dall'audio un po' scadente e dalla lontananza dell'obiettivo che riprende la scena.
Il quadro sembra il seguente, da quanto si riesce a evincere: il nipote Lorè sta insistendo (già da un po', visto che il Maestro sembra già visibilmente contrariato) per avere le chiavi di un qualche mezzo di locomozione ([[motorino]] o ape, probabilmente) per andare a mettere la miscela. Il Nonno è decisamente restio a esaudire tale richiesta, per il motivo che potremmo facilmente immaginare: ha probabilmente paura che il nipote sia poco pratico della guida del mezzo, e che rischi di arrecare danni: dopo alcune frasi scambiate tra i due, difficilmente comprensibili (a parte il:''"... ti scureggio addosso..."'' pronunciato da lorè), il Sommo prorompe nel proemio dell'opera: ''"dio cane, allora!!"'' e segue subitaneo, alla successiva insistenza da parte del nipote, un ''"ma.. mannaggia la madonna!!"''. Lorenzo passa alle vie di fatto, e tenta di spettinare il Nonno, che reagisce con un doppio ''"smettela!!"'' seguito da un chiaro, limpido, sebbene digrignato ''"mannaggia la madonna 'sta puttana!"'', [[maledizione]] generica e insulto che si compenetrano magistralmente.
Immediata è la presa di coscienza della situazione, da parte del Nonno: il nipote non demorderà mai, conscio della bonarietà di fondo del suo avo, che si sfoga così: ''"ma è possibile?!? io dico che nn'è possibile!... che stè a accjccà tutt'i cojoni de' 'sto modo!... dio porco, allora!!"'' e mentre quest'ultima frase chiude l'opera, il Maestro rovista nelle tasche, e tira fuori, scaraventandolo sul tavolo, quello che presumibilmente è il mazzo di chiavi dell'agognato mezzo, di cui Lorenzo si impadronisce al volo, lasciando il Sommo a smaltire l'arrabbiatura, in compagnia (a dire il vero piuttosto distaccata) di uno spettatore occasionale che nell'opera risulta permanentemente in primo piano, mentre il vero fulcro della scena rimane dietro di lui.
 
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