Nonno Fiorucci: differenze tra le versioni

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Si noti poi come la parte finale della citazione includa nella diffamazione anche ''tutti'' i santi i quali, a differenza dell'esempio precedente, sono parte integrante delle visione negativa creata, alla stessa stregua di Dio (infatti non sono più santi).
* ''porcatroialurida/mpeshtataluridona della madonna''
Accanto alla tecnica del complemento di specificazione, appare una struttura che dai profani dell'arte bestemmiatoria Fiorucciana potrebbe essere considerata come ripetitiva, ma che in realtà sottolinea un'innovazione metrica geniale finalizzata a sostenere e rafforzare la tesi del poeta bestemmiatore. Come nel caso di studio precedente, i sinonimi ''porca'' e ''troia'' abbracciano in realtà due aree semantiche diverse, riferendosi l'uno alla natura animale e l'altro alla deviazione sessuale della madonna, e viceversa. I 2 versi che precedono il soggetto-complemento di specificazione sono composti da 7 sillabe ciascuno e legati da un enjambement che conferisce alla struttura compattezza e indissolubilità: ''por-ca-tro-ia-lu-ri-da / mpe-schta-ta-lu-ri-do-na''). Grazie ad un abile marcatura e distorisione dialettale, il suono della lettera ''s'' di appestata viene percepito come il suono del dittongo ''sc'' di ''scema'' e, attraverso una lettura onomatopeica, ricorda lo strisciare di un serpente, animale spesso accostato dal Nonno alla divinità per descriverne il carattere avvelenato e venefico. Assieme alla ripetizione dell'aggettivo lurida, Il tutto concorre a rafforzare la verità sostenuta con forza dal Sommo Poeta: la natura animale, lo stato di degrado igenico-sanitario, la deviazione sessuale e la conseguente condizione di malattia della divinità avversa.
* ''che te piasse na paralisi da ste porc de crist''.
come spiegato più in generale nella sezione della "Tecnica", qua viene usata in maniera egregia la maledizione alla divinità. "che gli pigliasse una paralisi a 'sto porco di cristo" è il senso della frase in questione. qua l'insulto (porco) e la maledizione (paralisi) si compenetrano e si completano a vicenda, esaltando la figura del Maestro. non solo: la bonarietà di fondo del nonno emerge drasticamente: anziché augurare maledizioni a chi è la vera causa della proprie arrabbiature (e parliamo di consanguinei come i nipoti) il Nonno si scaglia contro le divinità, rivelando un lato profondamente umano anche all'apice della rabbia.
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