Utente anonimo
→Prosciutto e nipote
Riga 182:
=== Prosciutto e nipote ===
È sicuramente l'opera di maggior interesse scientifico in quanto ci permette di capire il meccanismo mentale-psicologico del Maestro.
Difficile definire se quest'opera sia il preambolo o il seguito alla precedente, o semplicemente un episodio simile. Fatto sta che qui, anche se un po' attenuati (almeno nell'apparenza) da una sorta di [[stanchezza]] emotivo-fisica probabilmente dettata dall'età, ricorrono vari aspetti della predicazione Fiorucciana, aspetti di non poco conto. Uno splendido incipit: ''"lèveno la corrente, Dio maiale della Madonna... ma mica io i caco, dio cane!... eh, loré"'' (è presente come sempre anche il nipote, a infastidire il nonno, come vedremo più avanti) ''"dio cane, nunn'inventà tante cose!"'' subito dopo il proemio, il nipote afferra le [[orecchie]] del nonno,
Ma è da questo momento che la scientificità dell'opera emerge in tutta la sua pienezza e permette allo studioso di carpire la logica dei meccanismi mentali del nonno.
In questa fase infatti, il nonno si accorge di essere ripreso con la [[telecamera]] e si fa protagonista di una bestemmia non compiuta (caso, diremmo, unico, nelle opere pervenuteci) rivolgendosi a lorenzo: ''"tu n'te re...'' (forse voleva dire ''"tu n'te rendi conto..."'') ''...madonna...!"'' ecco la bestemmia interrotta: fa notare subito la cosa al nipote indicando la telecamera e dicendogli ''smettela Lorè, smettela cocco là''..a cui il nipote risponde biecamente che è spenta. Ma è qui che incredibilmente, inspiegabilmente il nonno, pur sapendo di essere ripreso segue con con ''"mannaggia la madonna, sta' maiala, smettela lorè che mo è anche vergogna"'' e con ''"dio maiale el porc del signore, allora!"'' già citata sopra, pronunciata con un'arrendevolezza quasi scevra da rabbia a cui segue di nuovo ''mo è vergogna no cocco!''.
|