Nonno Fiorucci: differenze tra le versioni

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===Le maledizioni===
caratteristica degna senz'altro di nota, nella predicazione del Maestro, è l'uso delle maledizioni, intese in senso duplice:
Una curiosa caratteristica del Nonno è quella di mescolare un odio assoluto verso le divinità ad una ricerca di collaborazione con le stesse a fronte di un nemico comune. In questo caso il Nonno cerca l'appoggio delle stesse divinità bestemmiate in modo da augurarsi che queste gli facciano il favore di inviare una maledizione precisa a qualche malcapitato. Una maggiore analisi di questo fenomeno però ci porta agli occhi un fatto evidente. Vittima preferita di tali maledizioni è lo stesso nipote Lorenzo. Questo suggerisce una lettura diversa. Pare infatti improbabile che il seppur burbero Nonno possa tenere un comportamenteo così disdicevole verso un consanguineo. La lettura più corretta sembra dunque essere quella che inquadra l'utilizzo delle maledizioni come un semplice ''slang'' tipico del Nonno e forse della stessa zona geografica in cui viveva.
* maledizioni rivolte alla divinità - ''che t'pia un canchero dal signore''.
Alcuni simpatici esempi:
qui va detta una cosa fondamentale: nella zona dell'assisano la preposizione semplice "a" (intesa come complemento di termine) viene trasformata, a livello fonetico , in "da", equivalente per significato e simile per "storpiatura" al perugino "ta". si tratta di una precisazione fondamentale per evitare di confondere il vero destinatario della maledizione col suo (falso) mittente.
* ''che t'pia un canchero dal signore''.
* maledizioni rivolte alla fonte (o alle fonti) delle proprie arrabbiature, intensificate dall'uso della bestemmia conclusiva - ''che te piasse na paralisi prima de notte dio maiale'' con un simpatico accenno temporale che indica in maniera ancora più precisa la maledizione augurata.
il primo caso trascende la semplice blasfemia e si eleva una spanna sopra alla normale bestemmia e al suo semplice effetto infamante: è chiaro che l'odio verso la divinità viene reso molto meglio da una maledizione che da un semplice insulto. il secondo caso mostra un uso rafforzativo della bestemmia, paragonabile a quanto descritto nella sezione "SEMANTICA DELLE PAUSE"
 
===Rarità===
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