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In questo emblematico e mirabile esempio confluiscono ben quattro tecniche: l'utilizzo della filastrocca composta, la pluralità di soggetti cooperanti nell'atto diffamatorio (i santi apostoli e la madonna), la diffamazione ottenuta con le malattie infettive (la madonna risulta sverminata) e la tecnica del complemento di specificazione. Uno studio più approfondito ci porta a notare come gli apostoli vengano definiti esplicitamente santi. Tale aggettivo potrebbe essere facilmente sottointeso (del resto non viene nominata santa anche la madonna). Il perchè va ricercato nella volontà di creare una netta contrapposizione nel quadretto idilliaco prodotto dalla frase. La madonna in questa situazione è la parte certamente negativa poichè sverminata. Gli apostoli dal canto loro probabilmente osservano la scena della sverminazione quali candidi (santi) spettatori, quasi ignari dell'abominio che si sta compiendo. Il Nonno però inveisce contro tutti con un sommario e globale ''managgia''.
* ''sto maiale porco avvelenato del signore con tutti i santi''.
Qui siamo di fronte alla massima espressione dell'arte fiorucciana. In primo luogo è facile notare come venga applicata la tecnica del complemento di specificazione. Il vero soggetto è ovvimente il Signore a cui vengono affibbiati gli aggettivi negativi di ''maiale'', ''porco'' e ''avvelenato''. In tale situazione l'aggettivo ''maiale'' si riferisce probabilmente al simpatico animale da cortile tanto spesso associato alle figure divine, mentre di conseguenza il ''porco'' si riferisce ad una devianza sessuale implicita di Dio. L'aggettivo ''avvelenato''
Si noti poi come la parte finale della citazione includa nella diffamazione anche ''tutti'' i santi i quali, a differenza dell'esempio precedente, sono parte integrante delle visione negativa creata, alla stessa stregua di Dio (infatti non sono più santi).
* ''che te piasse na paralisi da ste porc de crist''.
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