Nonno Fiorucci: differenze tra le versioni

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{{sottotitolo|Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera dalle scorze dei fichi}}
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[[File:Papamosconi2.jpg|60px|left]]<big>'''[[Porco Dio|Porco Dio!]]'''</big><br /><br />'''Papa Germano Primo''' ha personalmente benedetto (a suo modo) questa voce.<br />'''Alleluia! Alleluia! Alleluia!'''
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{{Gesudicecitazione|'''[[Porco Dio]] lo possiamo dire lui ed IO'''|Gesù}}
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{{Cit2|..Il modus imprecandi fiorucciano, in tutta la storia della bestemmia, dai dinosauri alla martellata sul dito dello zio, dal big bang alla costruzione della morte nera e oltre, è di sicuro uno dei più vari e apprezzabili: Abilità, spirito bestemmiatore, apertura lessicale e mentale, esperienza indotta.. Nonno fiorucci, L'uomo fatto a bestemmia. |Introduzione al poeta nel ''manuale della bestemmia'', Mondadori, su Nonno Fiorucci.}}
 
'''Nonno Fiorucci''' è stato e sarà sempre uno dei più grandi Maestri innovatori della [[bestemmia]] tradizionale. Massimo esponente contemporaneo della città di [[Perugia]].
 
== Vita ==
 
Al secolo '''Vincenzo Gagliardoni Proietti''', Nonno Fiorucci nasce a [[Perugia]] nel [[1934]] sotto il segno dell'ariete. Inizia a bestemmiare già dai primi secondi di vita e deve ancora smettere anche se alcuni hanno profetizzato che la sua parola vivrà oltre la sua morte. La [[SNAI]] dà questa possibilità a {{citnec|1.001|e=Ti piace vincere facile?}}. Nel [[1946]], durante una confessione, pronuncia una irripetibile bestemmia nella chiesa di Assisi, tale da dover mandare il prete in ospedale con tutto il confessionale, mentre i crocifissi si staccarono dalle pareti e Gesù Cristo in persona scendeva dal cielo per dare le dimissioni.
 
Benché autodidatta e privo dei mezzi tecnologici oggi disponibili per apprendere e praticare la nobile arte della [[Bestemmia]], riesce comunque a raggiungerne i più alti livelli, modificando in maniera sostanziale le idee dei suoi ascoltatori che si trasformano inevitabilmente in fedeli discepoli. La sua [[bestemmia|Arte]] pur non discostandosi dai temi classici riesce comunque a rinnovarli rinvigorendoli con gioia e fantasia. Per tali motivi gli viene conferita la cittadinanza onoraria dal comune di [[Codroipo]] (anagramma di ''porco Dio'').
 
Ultimo, ma solo in ordine di apparizione, dei grandi della bestemmia è stato tramandato ai posteri grazie all'amorevole lavoro dei suoi diletti nipoti (Lorenzo detto "Lorè" e Francesco) che, immortalando le sue orazioni tramite videofonino, lo hanno consegnato alla storia. L'[[UNESCO]] sta valutando la proposta di rendere il termine ''"'ahnnaggia la Madonna"'', usato dal Nonno durante l'affettamento del prosciutto, [[patrimonio dell'umanità]]. Pochi sono invece gli sforzi della [[CEI]] di redigere un nuovo vangelo con la trascrizione del verbo del Fiorucci, e ciò ha scatenato numerose rivolte armate nelle cittadine di: [[Assisi]], {{senza fonte|[[Città del Vaticano]] }}, [[Frosinone]] (dove il bilancio, al 2017 è stato di 4 preti feriti e 150 bestemmie sprecate per ogni rivoltoso), [[L'Aquila]] e numerosissimi comuni della regione [[Veneto]] .
 
Si narra che il Maestro avesse un manoscritto originale della [[Bibbia]] firmata da [[Dio]] in persona.
 
Purtroppo il nonno si spegne prematuramente il 19 febbraio [[2007]], a soli 72 anni, privando il [[mondo]] di un [[barocco]] artigiano della [[Bestemmia]]. Il nostro più grande rammarico è che la parte più consistente del suo lavoro non sia stato tramandato ai suoi discepoli che sono ora impegnati a trarre e interpretare gli insegnamenti del Nonno dalle poche pagine che ci ha lasciato.
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* ''dio lupo manaio'' dove la parola ''mannaro'' viene storpiata per ipercorrettismo in ''manaio'' con ottimo risultato fonetico.
* ''dio salvatico'' in cui la parola ''selvatico'' viene connotata essa stessa di una componente di selvaticità ulteriore con la sostituzione della lettera ''e'' con una ''a''.
* ''madonna salvat'ca'' in cui l'aggettivo selvatica subisce un'ellissi della i e allo stesso tempo ladapprima sostituzioneuna semanticadissimilazione della 'e' conprotonica lain 'a', consuccessivamente unsi effettoregistra metasintatticouna disincope grandedella 'i' spessore.postonica
* ''dio tubercoloso fracio'' dove la parola ''frociofradicio'' talvolta anche vista comparire come "fraido", viene modificata in uno sbilenco quanto enormemente infamante ''fracio'' con una ''a'' pronunciata in modo magnificamente sguaiato.
 
=== Semantica delle pause ===
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* '''''Dio scannato''''' - è duplice il significato, a guardar bene: oltre alla negazione dell'immortalità e dell'onnipotenza di dio - se qualcuno è arrivato a scannarlo, è ovvio che l'onnipotenza venga meno - si nota chiaramente un'associazione di idee che accosta, neanche troppo velatamente, dio agli animali da cortile soggetti alla tecnica dello scannamento; animali come il maiale o il capretto. Questo può essere considerato un particolare caso di prosopopea, la quale si ha quando si attribuiscono qualità o azioni umane ad enti inferiori (quali animali ecc...), il Sommo Poeta invece attribuisce qualità animali all'ente primo.
* '''''Dio svergognato''''' - straordinario è l'uso di un insulto simile, e basta un semplice dizionario per rendersene conto, dato che al suddetto termine possono venire associati una quarantina di sinonimi. È come se il Maestro volesse racchiudere in una parola sola una fiumara di offese. Se questa non è arte, ne è senz'altro una parente molto prossima.
* '''''Dio diavolo''''' (Dio diav'lo) - da notare l'uso eccelso della figura retorica dell'ossimoro, che, con una sapiente pennellata di sole cinque sillabe, incenerisce duemila anni di [[religione]].
* '''''Dio serpente bove''''' - animale mitologico mezzo serpente e mezzo bove che riassume le caratteristiche negative di entrambe le bestie. Tuttavia, recenti studi filologici hanno rilevato che potrebbe altresì trattarsi di un assai felice caso di ipercorrettismo, effettuato mediante l'inserimento di una consonante labiodentale epentetica con conseguente neutralizzazione della vocale finale, che da "a" diviene "e": infatti non è da escludere che il Sommo, persona non eccessivamente erudita, volesse intendere il serpente BOA della famiglia delle Boidae del genere Boa della specie Constrictor. Il risultato è un sublime doppio senso che estrinseca la grande potenza creativa fiorucciana, reso ancor più colorito dall'ibridazione rettile-bovino, Boidae-Bovidae che si annovera di diritto fra le pietre miliari dell'arte bestemmiatoria italiana.
* '''''Madonna arrabbiata''''' - da intendersi come madonna infettata dalla rabbia e quindi idrofoba, ma sicuramente anche infuriata.
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È sicuramente questa l’opera che permette al neofita di avvicinarsi più facilmente alle teorie del maestro: presenta infatti tutti gli aspetti tipici dell’[[Porco Dio|arte fiorucciana]]. Il nonno segue discorsi con aria apparentemente distaccata, che si fa subito interessata quando viene pronunciato dal nipote ''è nuto poco 5000 euro solo''
L’opera apre con la bellissima bestemmia, che poi diverrà un caposaldo dell’intera sua predicazione, cioè il celeberrimo ''en pochi dio serpente avvelenato enno pochi!!'', che da sola occupa quasi un terzo dell’intero passo. Da notare come la semplice richiesta di soldi da parte del nipote scatenino una rabbia che poi si ripercuote con drammaticità su tutto il resto dell’opera.
Segue il ''dio lupo manaio'', anch’esso parte integrante della sua opera che, sebbene sia da considerare una rarità, è molto apprezzato sia dal [[pubblico]] che dalla [[Nonciclopedia|critica]] : infatti foneticamente ''manaio'' ricorda sia ''mannaro'' che ''mannaia'' al maschile, unendo elementi fantastico/folkloristici a realtà di tutti i giorni come i coltelli: qui il ''modus imprecandi'' fiorucciano dimostra come la bestemmia più raffinata è quella contenente significati originali e appartenenti ad argomenti più vari. Vi è anche un evidente tentativo di [[scaricabarile]] col quale rivolge l'attenzione del nipote verso i genitori ''fatt'li da da mammeta, fatt'li da da loro no dio majale, sè mica orfano!''
Dopo poche ma sentite bestemmie tra cui spiccano per importanza ''dio scannato e madonna tubercolosa'' il passo si chiude con una delle migliori litanie proposte dal nonno cioè: ''dio scannato stopporco de gesù Giuseppe e maria con tutti gli angeli in compagnia.''
Conclusione a sorpresa in cui il nonno si allontana dall'ulteriore richiesta di 5000 euro da parte del nipote.
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Anche quest'opera, conosciuta anche come [[piede]] pestato, non pone grossi problemi di interpretazione e si presta ottimamente allo studio della tecnica bestemmiatoria del Nonno. Anche se meno carica di rabbia rispetto ad altri passi, il pezzo si apre con un magnifico ''dio tubercoloso'' che, come vedremo, ricorre molto spesso nelle varie imprecazioni del Nonno. Segue una delle figure più note cioè ''sto maiale porco avvelenato del signore con tutti i santi'', quindi la motivazione di tale affermazione.
Da notare che dall'insulto doloroso iniziale alla sua precisazione son passati ben 15 secondi, peraltro occupati da splendide bestemmie, che ci possono dimostrare la grande professionalità nel campo della blasfemia del Nonno. Dopo due splendide rarità come ''dio svergognato'' e ''dio serpente bove'' il pezzo si chiude con la celebre litania ''mannaggia a tutti i santi apostoli con sta sverginata della madonna, sta maiala, sta troia sta zingara''. Il tutto si chiude con un ''dio cane'' che dona all'opera intera una drammaticità in crescendo-decrescendo.
Riportiamo per dovere di cronaca (e per l'importanza eccezionale dell'opera) il passo completo: ''"Lorè!...Eh Dio tubercoloso! sto maiale porco avvelenato del signore con tutti i santi!... Dio svergognato, ma c'ho l'unghio incarnito... Dio serpente bove.. me venghi a pistà n'tol deto? Mannaggia a tutti i santi [[apostoli]] co 'sta sverginata della madonna... sta maiala, sta troia, sta zingara... ...Dio cane!!!"''. In questo video, possiamo trovare un'altra perla del Nonno, ovvero una caratteristica comune a molti video: precedere le imprecazioni e le bestemmie col nome del nipote Lorenzo come segno istintivo del fastidio da lui provocato: Qui si nota una dissociazione immediata, in quanto non appena pronunciato il nome, le imprecazioni non so più rivolte al nipote, ma alle varie divinità, come a testimoniare la bontà d'animo e l'affetto che comunque prova nei confronti del nipote. Inoltre, da notare come, nel momento di maggior rabbia, il Sommo è veramente accecato dalla furia bestemmiatrice, che fa passare in secondo piano altri accadimenti potenzialmente scatenati: è il caso del nipote che prima calpesta l'unghia incarnita, dopodiché fa il giro del lettino per andarlo a colpire con uno schiaffo; in questa fase il Nonno, preso dalla furia delle bestemmie non si accorge di tale gesto ma continua semplicemente con un ''dio serpente bove'' senza alcuna altra reazione successiva. Altro fatto in evidenza è la perfetta conclusione dell'opera, affidata a un incisivo ''Dio cane!''. Con questa semplice bestemmia infatti il nonno sferra l'ultimo tremendo affondo a una sacralità già in fin di [[vita]] per le tremende bestemmie, una fatality a tutto ciò che vi è di sacro.
Da sottolineare inoltre che in questa opera sono in corso studi per stabilire se la bestiemmia utilizzata sia "sverminata" o "sverginata".
Recentissimi studi ci indicano che la madonna risulta sverginata, molto probabilmente dagli stessi santi.
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=== Nonno Fiorucci alla capanna ===
[[File:Nonno Fiorucci immagine estremamente confusa.jpg|right|300px|thumb|Nonno Fiorucci in un'opera impressionista.]]
L'opera comincia col Vate che, come di consueto, ricorda al nipote la sua stupidità, all'interno di una capanna molto simile alla mangiatoia dove nacque il figlio di Dio <del>Serpente Avvelenato</del>:"''Ascolta io lo so che sei 'no stupido. Eh sinno come facevo a sapé...''" e lo intima gentilmente ad allontanarsi "''Mo camina, cretino. Porca Madonna! Eh guarda, io, Dio maiale, m'è da crede che...bah...per carità''". Lorenzo, però, non demorde e tenta di tirare un cazzotto al nonno, che minaccia di infilzarlo con un forcone "''Là fermate! ma guarda, io, io, Dio scannato, pijria er forcone, Dio cane, a 'nfilzartelo 'ntela trippa''".
Il calo di tono nella bestemmia dedicata alla Vergine simboleggia un animo mesto e pessimista sulla situazione dell'essere umano, che non comprende l'enormità della sua esistenza. Lorenzo, però, non demorde e tenta di tirare un cazzotto al nonno, che minaccia di infilzarlo con un forcone: Satana che minaccia il Profeta nel deserto, che però reagisce, senza assecondare la tentazione del 'Dimonio', per dirlo alla Dante Alighieri.
"''Là fermate! ma guarda, io, io, Dio scannato, pijria er forcone, Dio cane, a 'nfilzartelo 'ntela trippa''". Il Fiorucci cede in un momento d'ira, cedendo il passo ad un sublime ''Dio scannato'', desiderando per un momento di cedere anche alla violenza per sconfiggere il Male. Ma il male, come ben sappiamo e come insegna il Vate, non si combatte con le percosse, ma con le pie bestemmie, per cui il Nonno si allontana dalla scena molto provato, ma con la Fede irremovibile.
 
=== Acqua sulla sdraio ===
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=== Pistolettata al Nonno ===
[[File:Nonno Fiorucci di spalle.jpg|right|thumb|300px|La sua vita è piena di tribolazioni, ma per fortuna Nonno Fiorucci ha le spalle larghe.]]
Quest'opera segue il cliché della apprezzata "Secchiata", ma le tematiche affrontate raggiungono l'apice della drammaticità. Il Nonno è intento a riposarsi dopo una giornata di fatiche fisiche e intellettuali quando viene raggiunto da un piombino sparato da una [[pistola]]. Spavento, dolore e rabbia si fondono dando vita ad una produzione letteraria degna del miglior Cavalcanti. Esordendo con l'evocazione impulsiva del nipote, suo [[incubo]] ricorrente, con un selvaggio urlo "''ahhh .... Lorèèèè!!!!''". In preda a un'[[epica]] e incontrollabile furia il Maestro, nell'atto di alzarsi faticosamente dal lettino su cui prima giaceva beato, prosegue sentenziando "''orco dio, dio-madonna dio scannato, te pia 'n cancr tal signore''" con urla viscerali, quasi a voler trasmigrare alle divinità la propria sofferenza. Finalmente giratosi inquadra come un [[cecchino]] serbo l'oggetto della sua ira nella nipote intenta a riprenderlo e immantinente si scaglia contro quest'ultima con una poca lusinghiera litania che così recita: "stupida, sei sempre la solita, scema, deficiente, scema, scema, scema, t'l'ho (te l'ho) da ddi n'altra volta, scema". Sicuramente ci troviamo di fronte a una delle opere più complesse del Nonno, a cui non è possibile dare una spiegazione univoca, inoltre bisogna notare come accompagna la parola "scema" con il movimento perentorio del braccio abbinato all'apertura automatica della mano. Ma qui, la vera [[perla]], è sicuramente la frase finale rivolta al nipote che cercava di difendere l'autrice dello scherzo: "e tu va ffica tonto, va ffica tonto, tonto!!!". In questo c'è una vera a propria arte; l'intimare il nipote a dedicarsi a qualcos'altro piuttosto che a questi sciocchi scherzi, invitandolo non a una qualsiasi attività, ma piuttosto a quella di dedicarsi alle donne, in modo tale fornire un valido insegnamento di vita. Un mix di blasfemia e saggezza da tramandare alle generazioni postere.
 
=== A raffica!! ===
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Il testo completo è: "''Avvelenata tubercolosa mille volte, dio serrpente avvelenato, dio cane allora. Me venghi a dà i pizzichi de 'sto modo nte la coscia? Porrca trroia lurida'mpestata luridona della Madonna?''
Stà vigliacca della Madonna, sta troia, puttana, maijala... STA'VVELENATA DIO MAIALE''"''
La parte finale è coperta dalla moglie che dice: - "''Fatte sentì, fatte sentì; guarda, guarda che tit'aripija ripia fiietapieta...''"
 
=== Le scorze de fichi ===
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=== Il nonno e l'innaffiatoio ===
Questo video, a differenza dagli altri, comincia subito con una bestemmia (un ''Dio maiale'' detto con un'aria piuttosto incazzata) e augura al nipote di diventare paralizzato "''Ti prendesse una paralisi da sto porc de Crist. Che deficiente!''".
 
Nel frattempo, la sorella incita Lorenzo a tirargli un [[sasso]] (la probabile causa dell'incazzatura del Vate) e il nonno ricorda al nipote che non può fare altro che il deficiente "''Tu Dio maiale sai fa solo il deficiente. Altri lavori un li sai fà''". Da notare il doppio uso del ''Dio maiale'', che un professore d'italiano segnerebbe come ripetizione, quindi come errore, e darebbe l'insufficienza a quel tema.
L'importanza della bestemmia è fondamentale per capire il senso di questa opera d'arte, infatti il Vate neanche inizia il video che, con le braccia spalancate come un chierichetto dinanzi al Signore in persona, esordisce col ''''Dio Maiale''''. Non è un pensiero, un'opinione: è un dato di fatto, vero, assiomatico, inoppugnabile. Anche il nostro Maestro dinanzi a questa verità assoluta rimane spiazzato, salvo poi riprendersi per scagliarsi contro il suo peggiore nemico, il nipote, probabilmente inviato dal Cristo in persona per contrastare l'operato del Maestro.
 
Nel frattempo, la sorella incita Lorenzo a tirargli un [[sasso]] (la probabile causa dell'incazzatura del Vate) e il nonno ricorda al nipote che non può fare altro che il deficiente "''Tu Dio maiale sai fa solo il deficiente. Altri lavori un li sai fà''". Da notare il doppio uso del ''Dio maiale'', che un professore d'italiano segnerebbe come ripetizione, quindi come errore, e darebbe l'insufficienza a quel tema.
 
=== Spillatrice ===
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*[http://www.gifninja.com/Workspace/96fa9e22-2140-4f9f-aa27-b0e98831a4bb/output.gif Una Gif Animata sul Nonno - sulle imprecazioni]
*[http://tkfiles.storage.live.com/y1p9VHXYB8qGATIdk65s33uZU0uqEVqXuIonA85UIg5Vc-KvbbhX_3yGGDOMrSw3g-bqCcQJ9xu8IQ Un articolo sul Nonno]
 
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