Nonbooks:Sopravvivere ad un matrimonio: differenze tra le versioni

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Okay, per gli sposi il peggio è passato. Hanno detto sì e, almeno per il momento, non possono più tornare indietro. Adesso viene per l’invitato la parte più delicata, dove un minimo errore di organizzazione e di strategia può essere fatale: il ricevimento. L’appuntamento è nel luogo indicato sull’invito, un luogo di solito suggestivo e particolare per le sue bellezze naturali e le sue vedute mozzafiato ma proprio per questo inaccessibile, se non con i mezzi corazzati o dagli elicotteri, e dimenticato da tutti gli stradari e i [[navigatore satellitare|navigatori satellitari]] di questo [[mondo]]. L’invito ovviamente non dice un [[cazzo]] di [[nulla]] sull’ubicazione del posto, dando per scontato che voi lo conosciate e che lo frequentiate assiduamente da quando avevate 6 anni, in quanto [[chic]] e ''à la page''.
 
Dopo aver chiesto informazioni a tutti i [[benzinai]] della zona arrivate finalmente in quest’angolo di [[paradiso]], un angolo di [[paradiso]] piuttosto esposto al [[sole]], considerato che si trova su una scogliera a ridosso del mare, che è un enorme terrazza scoperta e che sono le 16:00 del pomeriggio. Rapidamente vi accorgerete che il [[sole]] è a picco sulla vostra testa e che l’unico posto all’ombra è un ombrellone sbilenco appoggiato vicino alla scala dove scendono i camerieri. Appare chiaro che qui giocare in velocità è la priorità: prima occupate quel posto all’inpiedi ma all’ombra, prima le vostre [[ascelle]] ve ne saranno grate. Ovviamente in breve tempo tutti arriveranno alla vostra stessa conclusione ed entro un quarto d’ora quell’ombrellone sarà più affollato di una [[balera]] romagnola nel mese di [[luglio]]. Sarà quindi inevitabile presentarsi l’un l’altro e fare finta che stare in 37 in 5 metri quadri all’ombra sia una cosa naturale come tagliarsi i peli del [[naso]].
[[File:Bimbomatrimonio.jpg|thumb|250px|Classico [[bimbominkia]] da [[matrimonio]].]]
Il momento delle presentazioni non è ancora finito quando si vedono arrivare al ricevimento i genitori degli sposi. La [[madre]] di lui non farà altro che dire quanto sta bene suo figlio e farsi scappare la lacrima ogni volta che suo figlio apre la [[bocca]], fosse anche per [[rutto|ruttare]]. La [[madre]] di lei è invece solitamente un’emerita cretina, capace di dire sempre la parola sbagliata nel momento sbagliato. Arriverà vestita con un abito identico a quello della consuocera, pur essendo stata 5 giorni a preventivare con questa la scelta del vestito e in generale condirà tutta la cerimonia con la sua risata vuota e irritante, derivante dal fatto che non vedeva l’ora di vedere la figlia sistemata, ovvero di levarsela dalle [[palle]], e dal fatto che tutto questo non le sembra vero. Per evitare di apparire distaccata e arrivista sfogherà il suo attaccamento perverso nel peggiore dei modi, intervenendo in ogni momento di intimità tra gli sposi con frasoline tipo: ''” amorino bello, fagottino della mamma, come stai? bene?”'' oppure ''“Tesoruccio della [[mamma]], fatti dare un bacio!”'' Tutto questo durerà finché lo sposo non deciderà di porre fine all’invadenza soffocante della sua neo acquisita [[suocera]] legandola al grande pino maremmano all’entrata del ristorante oppure sopprimendola con del [[napalm]] nel fritto di paranza.
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