Nonbooks:Evitare le malattie contagiose: differenze tra le versioni

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Alcune categorie professionali, dicono gli esperti, espongono al contagio molto più di altre. Diversi eventi comuni, inoltre, possono risultare particolarmente infausti se dovessero [[sfiga|presentarsi in concomitanza]]. Abbiamo raggruppato in due categorie le situazioni più disparate in cui un [[tu|individuo qualunque]] può rischiare seriamente di contrarre una patologia infettiva a esito generalmente [[morte|letale]], corredando il tutto con i consigli più efficaci per evitare il peggio.
=== [[Cattolicesimo|Cattolici]] praticanti ===
[[Immagine:Batterio.gif|right|thumb|200px|L'identikit diffuso dall'Interpol di un microbo patogeno.]]
I fedeli di Santa Romana Chiesa sono la categoria più a rischio fra quelle esaminate. Secondo un recente studio condotto dall''''Organizzazione Mondiale della Sanità''' ('''OMS'''), i cattolici si trovano ad affrontare situazioni che espongono l'organismo - qualitativamente e quantitativamente - all'insorgenza di gravi infezioni sistemiche; in un secondo rapporto, stilato sempre dall'OMS, sono state elencate le pratiche cattoliche più deleterie nei confronti della salute individuale e pubblica. Ne elenchiamo alcune fra le più pregnanti e significative:
*'''''Acqua benedetta''''' - Le acquasantiere sono un costante serbatoio di germi per la popolazione media dei paesi cattolici. L'acqua contenuta in queste piccole vasche, ci spiega il dott. '''Alabardo Carcavella''', associato di Microbologia all'Università di Bressanone, sebbene sia stata attinta dall'acquedotto urbano e quindi previamente sterilizzata con cloro ovvero tramite ozonizzazione, tende, entro l'arco di 12 ore e per effetto dell'evaporazione delle sostanze sterilizzanti ivi disciolte, a perdere la sua antisetticità e favorire così la proliferazione di batteri e protozoi infusori ad alto potenziale virulento.[[Immagine:Zingara_cloris.jpg|thumb|right|200px|Una perpetua rumena.]] «''Tenete presente''» continua il dott. Carcavella, «''che le perpetue che accudiscono i [[prete|sacerdoti]], oggigiorno, sono sostanzialmente donne [[romania|rumene]] interessate unicamente alla circuizione di preti anziani abbondantemente rincoglioniti, alla sottrazione illecita e fraudolenta di beni e [[suppellettili]] pregiati dalla canonica (talvolta anche dall'altare maggiore) e all'adescamento di giovani e imberbi diaconi in vena di crisi mistica come pure di callidissimi monacelli sospetti di velleità di pauperismo clericale. Siffatte perpetue non si occupano affatto della pulizia dell'edificio religioso, che lasciano impolverarsi con sapienza e teatralità, non disdegnando di ricoprire artificialmente gli arredi sacri, onde ingigantirne pantagruelicamente la sozzaggine, con calce viva di pessima granatura, brecciolino lavico (ricchissimo di spore anaerobiche del genere '''Clostridium''') e ossa di morto polverizzate, in evidente accordo con alcuni membri della locale Commissione Parrocchiale e al fine di ottenere finanziamenti statali per fasulle opere di restauro. È evidente che la salubrità delle acquasantiere non viene minimamente tenuta in conto. Ed è così che in quell'acqua puteolenta, continuamente a contatto con le mani di sgorbi sudaticci e claudicanti, lebbrosi grondanti di essudato purulento, arcigne e grinzose vecchiette parsimoniose di bagnoschiuma, vengono riversati milioni di miliardi di bilioni di biliardi di particelle infettive. L'acqua benedetta è microbiologicamente più inquinata del prepuzio di [[Rocco Siffredi]]''». Gli ufficiali sanitari più <s>bigotti</s> prudenti si sono chiesti se la benedizione dell'acqua a uso delle abluzioni sacrali non possa costituire un ottimale deterrente per i batteri pii e timorati di Dio affinché questi, ispirati dalla parola biblica che hanno quotidianamente occasione di ascoltare e meditare, desistano dalla loro naturale tendenza alla patogenesi. Ma il vescovo di Centuripe, Mons. '''Faglione Mezzopalli''', rimane scettico: «''Non ci risulta che la comunità batterica abbia fatto proprio il messaggio evangelico di Nostro Signore Gesù Cristo. Inoltre, al Concilio di Nicea non furono presentati, dalla suddetta comunità, documenti ufficiali o pubbliche dichiarazioni di sottomissione a Sua Santità il Pontefice, Vicario di Cristo in Terra nonché successore di Pietro''». Tuttavia, il [[Vaticano]], spronato da un crescente clamore mediatico, ha annunciato di voler riaprire il dialogo diplomatico, ispirato come di consueto alla cautela e alla serenità, con gli ambasciatori microbici delegati dai monarchi del '''Regno Monera'''.
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