Neoborbonismo: differenze tra le versioni

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Non sono mai state condotte ricerche volte a quantificare il numero dei professanti di questo pensiero, ma si stimano in 161.750.000 persone, di cui circa il 100,0[[%]] non è realmente consapevole di quanto asserisce, ovvero ogni 10 persone circa 11 non sanno ciò di cui parlano.
 
La vita degli {{s|analfabeti funzionali}} adepti al pensiero consiste nel {{s|stravolgere usando un numero illimitato di bufale}} revisionare la [[storiografia]] del [[Risorgimento]] al fine di {{s|manipolare la Storiamanipolarla per fini politici e raccogliere voti}} far emergere la verità sul fatto che tutti i mali dei terroni sono stati causati dai polentoni.
 
==Dogmi dei neoborbonici==
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===L'arma definitiva: Borborobot===
[[File:Robot con stemma.jpg|thumb|240px|left|unica foto di Borborobot ritrovata in un archivio incendiato dai piemontesi]]
Un'ulteriore prova di quanto il regno delle due sicilie fosse avanzato dal punto di vista tecnologico e industriale era il possesso di armi di distruzione di massa estremamente avanzate e sofisticate. Tra gli anni 1851 e 1859 i borboni costruirono l'arma definitiva del XIX secolo: Borborobot. Grazie ad essa il regno borbonico avrebbe finalmente sconfitto il malefico impero britannico, passando da terza a prima potenza mondiale. La base del robot era l'interno del Vesuvio da cui usciva con l'urlo di guerra "Jamm bell ja!!". Si caricava con dinamo, sfregandosi sui 5 km della Napoli-Portici: bastavano 5 km per la carica completa, ecco perchè non era necessario costruire ulteriore tracciato ferroviario.Tra le sue straordinarie armi le più impressionanti erano "Pizza rotante" e "Spara-arancine". Tramite "Pizza rotante" l'incredibile marchingegno lanciava pizze giganti sull'esercito avversario, da cui colavano tonnellate di mozzarella di bufala capaci di bloccare il movimento di intere armate. Con l'uso di "Spara-arancine", invece, mitragliava l'esercito o la flotta nemica con un numero innumerevole di arancine pesanti una tonnellata ciascuna, che venivano preparate dai fratelli siciliani. Giunte sul nemico, esplodevano rilasciando un ripieno di riso bollente, Vero Ragù Napoletano e piselli, ustionando e uccidendo i soldati avversari.
 
Con l'esercito garibaldino che avanzava velocemente verso Napoli, il governo borbonico chiese l'intervento della prodigiosa arma. Purtroppo non fu possibile attivarlo: i componenti dello staff di Borborobot erano tutti in malattia. La fine di Borborobot fu ingloriosa: dopo la sconfitta i piemontesi lo smontarono e i materiali che ne ricavarono vennero usati per incartare tonnellate di gianduiotti.
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