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« Pijamose Roma!  »
(Er Libanese s'interessa molto dei monumenti antichi)
« Fate un monumento a quell'uomo! »
« Can I have a pizza, please? »
« Ies ies, uan monument. »
(Gli Italiani, grazie alla loro padronanza delle lingue straniere, riescono sempre a far conoscere ai turisti i nostri monumenti)
« Manfredi, dimmi quali sono i principali monumenti di Firenze. »
« Ma come profe aó, ma io so de Roma! »
(Ogni Italiano è affezionato ai monumenti della sua città)


Un monumento è un ammasso di pietre lavorate, ma a volte anche di sassi grezzi, o di metalli di vario tipo che di solito vengono scaricati in mezzo alle piazze o in mezzo alle fontane e che talvolta possono anche avere un valore simbolico o servire per ricordare alcuni tizi morti in passato. I monumenti si trovano solo e solamente in Italia, nel resto del mondo invece non ci sono monumenti, ma solo pietre a forma di monumento, e se ci sono li hanno costruiti degli Italiani. È solitamente usato come latrina di vari tipi di uccelli, ma soprattutto di piccioni.


Storia

 
Il primo monumento della storia. Si noti l'evidente faccia da mona e il mento sporgente.

Il primo monumento nacque nel il 30 febbraio dell'anno 547 a.c. in Italia, più precisamente a Roma, dal padre Basamento Pietroso e dalla madre Statua di Bronzo. Tutte le opere simili a monumenti nate prima di questa data, nelle grandi civiltà della Mesopotamia, dell'Egitto e in Grecia, non sono classificabili come monumenti dal momento che non sono state costruite in Italia. Il primo monumento della storia prese quindi il nome di Monu (sostantivo latino della quarta declinazione significante in lingua italiana Mona, per via della grande stupidità del soggetto che rappresentava, ovvero un centurione intento a sbattere una porta urlando. Fin dall'infanzia il piccolo Monu fu subito distinguibile dai cittadini romani a causa del suo sproporzionato mento. Quella bazza enorme gli valse il soprannome di Monu-mentus, che poi divenne un'unica parola. Dai quel momento i Romani crearono moltri altri monumenti, anzi

, un'infinità di monumenti, poiché i piccioni e gli altri uccellini scagazzoni non si erano ancora evoluti dallo stadio di guanosauro.

La produzione sempre crescente di monumenti richiese l'impiego di migliaia di plebei romani, che avevano il compito di assemblare le varie parti del corpo di ogni monumento. Alcuni plebei però cominciarono a scioperare, lamentandosi del fatto che a loro toccava sempre attaccare falli pietra alle statue, e che invece volevano occuparsi anche di attributi femminili. Da quel momento cominciò anche la produzione di monumenti femminili. Gli scioperi tuttavia continuarono ma questa volta a causa degli schiavi etruschi che avevano il compito di pulire le statue dalla merda di uccello. I patrizi mandarono subito una centuria mobile della Celere a bastonarli e così finì la faccenda, inoltre si fece erigere un monumento "militibus celerinis" e ai crumiri a cui andava bene di pulire la pupu di piccione. Furono invece i Romani a prenderle di santa ragione quando arrivarono i barbari che, conquistato l'impero, si trovarono a dover affrontare un grave problema.

 
Ecco un tipico esempio di monumento volutamente creato per permettere agli uccelli di cagarci sopra.

Non erano infatti abituati agli uccelli scagazzoni e nessuno era disposto a pulire le cacche come gli Etruschi, quindi decisero di distruggere tutti i monumenti cosicché i piccioni e gli altri loro amici non potessero più defecarci sopra.

Questa situazione rimase invariata durante tutto il medioevo, in seguito al quale si riprese la produzione di monumenti ispirati a quelli romani. I monumenti aumentarono e sorsero in tutta Italia. Molti altri paesi crearono delle specie di monumenti, anche se non essendo stati costruiti né in Italia né da Italiani non potevano essere considerati tali. Oggi i monumenti fanno parte del patrimonio culturale del nostro paese e ogni cittadino è orgoglioso dei monumenti della propria città. La precedente affermazione è tuttavia frutto della fantasia e dell'ingenuo positivismo dell'autore di questo articol; in realtà a nessuno frega niente dei monumenti, che vengono principalmente usati come poggiaschiena per i barboni e come superficie da disegno per i ragazzi

Agli inizi del 900 per risolvere il problema della pupu alcuni artisti d'avanguardia, come Marcel Duchamp, crearono monumenti e opere d'arte che consistevano in semplice spazzatura e oggetti inutili buttati lì a caso in modo tale che se gli uccelli c'avessero cagato sopra non sarebbe stato un problema. Molti seguirono il suo esempio e cominciarono a creare monumenti, statue e qualsiasi tipo di opera d'arte senza alcun senso, così i piccioni avrebbero cagato su quelli anziché sui monumenti veri. A cavallo fra il

il novecento e il duemila i monumenti diventarono, anziché opere d'arte vere e proprie, ammassi di pietra dove le opere venivano dipinte. Questa nuova moda di utilizzare i monumenti come tela per dipingere era stata però introdotta molti anni prima dal popolo barbaro dei Vandali, ma poi abbandonata. Questo tipo di arte fu chiamato quindi "vandalismo" e oggi è l'arte più diffusa nelle città italiane[1]



Note

  1. ^ Questa pagina non è un monumento quindi non vandalizzatela