Miguel de Cervantes: differenze tra le versioni

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In guerra Cervantes si dilettava in facezie: leggere lettere ai soldati analfabeti, contare gli scarafaggi dentro alle gamelle di zuppa e intitolare sonetti ai commilitoni caduti, tanto che nell’ambiente si attirò l’affettuoso nomignolo di ''Becchino di Lepanto''.<br />Mentre stava cercando una rima baciata per “vescica”, non s’avvide della palla di [[ganja|cannone]] che puntava minacciosa verso di lui: l’impatto fu devastante, Cervantes venne proiettato in aria e atterrò un chilometro e mezzo più in là, in mare aperto. Non affondò solo perché ebbe la prontezza di attaccarsi con le gengive a un pezzo di legno fluttuante. Nell’esplosione perse la mano sinistra, le sopracciglia e l’unica copia del suo nuovo manoscritto ''Trattato sull’eloquenza e altre dodici novelle esemplari sullo scroto dei cani''. Venne ritrovato solo tre giorni dopo: peccato che a ritrovarlo fu un vascello di corsari [[turchia|turchi]]. I [[pirati]] ridussero Cervantes in catene e lo costrinsero a lavare il ponte della nave, cosa che il letterato fece con solerzia e abbondanza di cera. Dopo che il nostromo e tre marinai scivolarono fuori bordo per [[colpa]] della cera, la ciurma lo sbatté nella stiva e ne contattò i parenti per ottenere un riscatto.
 
[[File:BerlusconiBattle- vespaShakespeare baciamanocontro Cervantes.jpg|thumb|left|250px280px|''La rivalità tra Shakespeare e Cervantes rendeera omaggioleggendaria ale suosfociava padrone'',non incisionedi anonimarado dellain secondasanguinosi metàmatch deldi [[Cinquecentowrestling]].]]I pirati ricevettero solo un biglietto dalla madre di Cervantes che recitava: ''Se lo ammazzate speditemi il rene che avanza, grazie.''<br />Avviliti, sfiduciati, provati dalla declamazione di poesie orride che proseguiva senza treguetregua dalla stiva, i corsari regalarono Cervantes a un venditore di schiavi di [[Algeri]], affondarono la propria nave e secondo i bene informati tornarono in [[patria]] dove aprirono una lavanderia a gettoni.<br />Visto che uno [[schiavo]] monco non era l'articolo più richiesto, Cervantes venne impiegato come contabile, un lavoro in cui diede sfoggio di tutta la sua maniacale puntigliosità, tanto da meritarsi il soprannome di ''Cagacazzi di Algeri''. Seppure in cattività seguitò ad alimentare la sua fiamma poetica, con perle del calibro di ''Otto commedie senza partita IVA'' e ''In morte dell'estratto conto''.<br />Nel [[1580]], dato che il figlio del suo padrone si era fatto beccare alla dogana spagnola con qualche grammo di erba in tasca, Miguel venne utilizzato in uno scambio di ostaggi e fece ritorno in patria.<br />Mentre baciava il suolo spagnolo e sputava subito dopo (nell’emozione non si era accorto di aver baciato una merda), Miguel de Cervantes ripensava con amarezza che le sue disavventure erano dovute alla condanna per aggressione a Antonio de Segura: aveva perso una mano intera al posto di un solo mignolo, si era fatto dieci anni di prigionia invece di cinque, era solo e senza un soldo. Se passò alla storia, non fu certo per il suo culo.
 
== Dopo la liberazione ==
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== Don Chisciotte ==
{{vedianche|Don Chisciotte della Mancia}}
[[File:Homer Simpson ninja.gif|thumb|''Don Chisciotte stermina l'orda di basilischi'' (Capitolo XXIX, prima parte).]]
[[File:Battle- Shakespeare contro Cervantes.jpg|thumb|280px|La rivalità tra Shakespeare e Cervantes era leggendaria e sfociava non di rado in sanguinosi match di [[wrestling]].]]
Fu durante il nefasto matrimonio con Catalina de Salazar che Cervantes scrisse il suo capolavoro: disprezzato dal consorzio umano, irriso da una moglie che avrebbe preso volentieri a badilate, frustrato dall’insuccesso delle sue liriche, Cervantes capì che l’unica cosa che aveva fatto di buono nella vita era fingersi pazzo e stupido per sfuggire alla forca. E non aveva neanche dovuto sforzarsi.<br />È a Cervantes che dobbiamo l'intuizione che rivoluziona la storia del [[romanzo]]: fu il primo a capire che alla gente piace leggere di sfighe capitate ad altri, per cui concentrò in un unico libro tutte le cazzate subite in cinquant'anni di vita e le attribuì all'autobiografica figura del [[Cavalieri dello Zodiaco|cavaliere]] errante Don Chisciotte.<br />Per la figura dell'irsuto scudiero '''Sancho Panza''' si ispirò probabilmente a qualche immigrato messicano conosciuto nei suoi viaggi, oppure a sua moglie.
 
Miguel de Cervantes capì anche che la maggior parte della gente compra un libro non perché voglia leggerlo ma perché ha degli antiestetici spazi da riempire nella libreria. Sfruttò la cosa a suo vantaggio, inframmezzando le mille e passa pagine del romanzo con definizioni prese dal vocabolario e ripetizioni, tanto chi se ne accorge? Leggiamo quanto succede a pagina 60:
 
<blockquote>(...) ''Proprio allora, videro in lontananza trenta o quaranta mulini a vento, e subito Don Chisciotte disse al suo scudiero:<br /><<La fortuna guida le nostre cose meglio di quanto potessimo desiderare, amico Sancio. Ingaggerò battaglia con quei giganti>>.<br /><<Nella mitologia e nel folklore, il gigante è una creatura simile a un uomo, ma di enormi dimensioni.>> disse Sancio guardando all'orizzonte, <<Da questo significato principale derivano numerosi altri usi del termine:<br />La Tomba dei giganti, un monumento nuragico.<br />I Giganti di Monti Prama, antiche sculture sarde.<br />La Sala dei giganti, stanza affrescata di Palazzo Te a Mantova, opera di Giulio Romano>>.<br /><<Proprio così, mio fedele amico! La fortuna guida le nostre cose meglio di quanto potessimo desiderare, amico Sancio. Ingaggerò battaglia con quei giganti>> rispose Don Chisciotte, e detto questo spronò Ronzinante Ronzinante Ronzinante Ronzinante Ronzinante.<br /><<Guardi, vostra signoria>> cercò di avvisarlo Sancio, <<che quelli non sono giganti, ma mulini a vento. Un mulino (o molino, dal latino molinum derivante da mola), è uno strumento che produce un lavoro meccanico derivato dallo sfruttamento di una forza (prodotta dall'energia elettrica, dal vento, dall'acqua o dalla spinta animale/umana). Il termine "mulino" trova una sua etimologia nel fatto che esso (...)>>''[[File:Homer Simpson ninja.gif|250px|thumb|''Don Chisciotte stermina l'orda di basilischi'' (Capitolo XXIX, prima parte).]]
</blockquote>
 
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