Menelao: differenze tra le versioni

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Dunque il povero Menelao si ritrovò a essere un principe senza corona, cosa che in Grecia di solito portava a diventare eroi girovaghi e incazzosi, tanto da andare in giro per il mondo a uccidere mostri dalle forme più disparate e dai nomi anche peggiori, rischiare la morte, mangiare poco e trombare meno. Senza contare che poi sulla piazza era già strapieno di gente del genere, e che quindi a Menelao non conveniva entrare in quel giro, dove la concorrenza era pesantissima e slealissima. Che fare, dunque?<br>
Nel Medioevo, i fratelli minori dei re o facevano i cavalieri erranti (e questo lo avevamo già escluso) o facevano i preti: peccato però che non fossimo nel Medioevo.<br>
Nell'età moderna, i fratelli minori dei re invece si vanno a spaccare nelle discoteche più esclusive di Montecarlo oppure si fanno beccare dai paparazzi nelle situazioni più compromettenti. Menelao scelse di optare per questa soluzione, pur senza Montecarlo e senza paparazzi<ref>Che, diciamolo, erano la parte più divertente della situazione</ref>. Ciò lo portò a diventare lo ''scapolo d'oro'' di Grecia, in barba ad altri giovani principi come Tersandro di [[Tebe]], Acamante di [[Atene]], Stranonome di Buffoposto e [[Marco Ranzani]] di [[Cantù]]. E si sa, se al giorno d'oggi essere uno scapolo d'oro vuol dire avere intorno una marea di fighe, al tempo di Menelao ciò significava avere intorno una marea di fighe e di giovinetti. E allora, come dice il poeta,
{{quote|Festa festa festa festa!
La festaaa!|Il poeta}}
Tuttavia dopo diversi anni Menelao cominciò a rendersi conto di star sprecando la propria vita e di starsi avvicinando a passi giganteschi alla vecchiaia: d'altronde aveva già diciannove anni<ref>In Grecia di norma i lavoratori andavano in pensione a trentasei anni e morivano a quarantacinque, quindi i suoi timori erano ben fondati</ref>! Stabilì perciò che fosse giunto il momento di accasarsi e metter su famiglia. Sì, ma con chi?<br>
Disperato e incerto, si recò a Sparta dal suo vecchio amico Tindaro, e lì si accorse che la sua figlia [[Elena di Troia|Elena]] era proprio una gran figona<ref>Tanto che aveva già all'attivo, nonostante la sua giovane età, un rapimento da parte di [[Teseo]], che non è sicuramente il primo sfigato che passa.</ref> Sicché si decise di sposare proprio lei.
 
L'unico problema era che la sua idea geniale l'avevano avuta tutti i re e principi single di Grecia che, in un'epoca piena di città-stato e regni più piccoli delle frazioni comunali di Courmayeur, erano davvero tanti.<br>
Ma il problema ce l'aveva soprattutto Tindaro, che si ritrovava nella propria reggia ventine e ventine di principi-guerrieri arrapati e che minacciavano di ammazzare tutti se Elena non si fosse sposata con uno di loro. Elena invece era piuttosto lieta dell'attenzione rivoltale, ma essendo una donna ci curiamo poco della sua opinione. Tuttavia, le disgrazie hanno tutte una soluzione, e le soluzioni nell'antica Grecia si chiamavano ''Ulisse'', o come dice un altro poeta:
{{quote|Ma per fortuna che c'è Ulisse,<br>
che da solo caccia le bisse<br>
non è di grande compagnia<br>
ma è il più simpatico che ci sia|Un altro poeta}}
Egli si recò da Tindaro, e tra i due si risolse questo discorso:
{{dialogo|Ulisse|Salve, Tindaro!|Tindaro|No, non compriamo niente!|Ulisse|Oh, imbecille! Sono io, Ulisse!|Tindaro|Scusa, è che sono un po' teso e non t'avevo riconosciuto|Ulisse|Teso? E perché mai?|Tindaro|Vorrei vedere te, avere la casa piena zeppa di pretendenti armati e minacciosi, che ti devastano la casa e che non sai più come sfamare, dato che poi tra l'altro ho finito la mia scorta di schiavi e schiave!|Ulisse|Guarda, immagino come ti senti perché un certo Omero mi ha detto che è quello che mi capiterà tra una ventina d'anni... ma non è questo il punto!|Tindaro|Ah, sì? E qual è allora?|Ulisse|No, niente, è che forse ho trovsto la soluzione ai tuoi problemi.|Tindaro|Hai trovato un modo per cacciare via gli zingari da Sparta?|Ulisse|Sì, anche quello. Ma anche la storia dei pretendenti.|Tindaro|Oh, che gioia! Dimmi, allora!|Ulisse|Allora, fai riunire tutti i principi e dici loro che Elena sta per scegliere...|Tindaro|Scusa, puoi parlare più piano, che sto prendendo appunti?|Ulisse|Sì, va bene, d'accordo: allora, poi devi fare giurare tutti (anche me, ovviamente), prima che Elena scelga, che si aiuteranno l'un l'altro e che presteranno soccorso a chiunque venga individuato da Elena come suo sposo. Così si troveranno vincolati e non potranno scannarsi tra di loro. Perlomeno per ragioni di cuore, diciamo.|Tindaro|Wow, sei un genio! Lo vado ad attuare subito!|Ulisse|Eh, non c'è di che. Senti, magari a 'sto punto spendi per me una parola buona con Elena...|Tindaro|Eh? Ah, già, giusto... sì, d'accordo, contaci! Grazie ancora, amico!|Ulisse ''(tra sé)''|Evvai!}}
 
Tindaro fece quanto gli disse Ulisse e radunò tutti i principi nella sala del trono di Sparta. Poi li fece giurare, di conseguenza chiamò Elena e le chiese di scegliere tra i vari pretendenti. E chi scelse Elena?<br>
....
 
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(rullo di tamburi)
 
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'''MENELAO'''!
 
(vari borbottii di disappunto tra gli altri principi greci, tipo ''cazzo, che sfiga...'')
 
 
Alla domanda ''perché hai scelto proprio Menelao'', Elena rispose, alle telecamere di ''Helen's next husband'':
{{quote|Mah, perlomeno si lava}}
 
Considerando poi che Tindaro era senza eredi maschi<ref>Ne aveva due ma, come nella migliore tradizione greca, erano finiti morti ammazzati</ref>, alla sua morte Menelao divenne anche re di Sparta.<br>
Questo episodio è universalmente conosciuto come ''la volta che Ulisse se la prese in quel posto''.
 
==Il grande amore di Elena==
==In guerra!==
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