Maurizio Minghella: differenze tra le versioni

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Maurizio Minghella nasce a Genova nel 1958. Vive nel quartiere di Bolzaneto, un luogo in cui devi tenerti alla larga sia dalle [[baby gang]] che dalle [[G8 di Genova|caserme della polizia]]. Anni difficili, soprattutto quando la madre [[Divorzio|si separa dal marito]] e inizia a crescere da sola cinque figli, lui compreso. Forse "crescere" è un termine inappropriato, perché sono tutti {{s|alti}} bassi parecchio, lui compreso. Quando la madre si lega ad un nuovo compagno la situazione migliora, tra una cinghiata e l'altra.
{{cit2|Era un alcolizzato e ci menava di brutto. Lo detestavo parecchio, spesso ho sognato di ucciderlo stringendogli una corda al collo.|Minghella ricorda con affetto il convivente della madre.}}
A 12 anni frequenta ancora la prima elementare, un record che porta con orgoglio, ma che gli verrà strappato da [[Renzo Bossi]] molti anni più tardi. La madre inizia ad avere il sospetto che il figlio sia portato per lo studio quanto un [[ippopotamo]] per il volo e ne parla col suo compagno, che convince Maurizio a lasciare la scuola (tra una bastonata e l'altra). Inizia a fare piccoli lavoretti nell'edilizia, a volte il piastrellista, altre lo scagliolista, altre ancora un'attività che finisce in "ista" ma al momento non ci sovviene. Parte dei soldi che guadagna li deve dare alla famiglia, ha provato inizialmente a protestare ma poi ha capito che in fondo era giusto così, dopo il quarto molare perso. Si trova di nascosto un secondo lavoro, rubare [[scooter]], [[moto]], [[Fiat 500]] e [[Fiat 850]]. La scelta delle vetture potrebbe apparire singolare, ma si spiega con le sue ridotte capacità mentali, sono le uniche che riesce ad aprire con le chiavi giocattolo della Chicco. Viene sempre visto con ragazze diverse, un donnaiolo che attrae comunque estimatrici di nicchia, quelle che amano gli uomini bassi, con poca voglia di lavorare e totalmente cretini. Per la sua passione per la [[discomusic]] è soprannominato il "Travoltino della val Polcevera", ovviamente lo prendono per il [[culo]] ma lui ci crede davvero, tanto che installa nella sua [[Fiat 600 multipla]] uno stereo da 3000 watt e una [[luce stroboscopica]] visibile a venti chilometri dalla costa, causando lo spiaggiamento del mercantile portoghese ''El burritos'', convinto che si trattasse del faro sidi [[Savona]].<br /> Uno dei suoi fratelli muore schiantatosi in moto, episodio che avrà poi forti ripercussioni sulla sua psiche, già assottigliata da una miriade di [[scapaccioni]]. Al servizio di leva viene riformato per disturbi mentali, poteva bastare il fisico, ma lui vuole strafare e si rivolge al medico militare chiamandolo "[[Principessa Zelda]]". Sposa nel [[1977]] la quindicenne Rosa Manfredi, dipendente dagli [[psicofarmaci]]<ref>...quando una ha dietro la famiglia...</ref>. Il matrimonio ha comunque vita breve, la ragazza muore in seguito ad una overdose da farmaci, in un momento di depressione dopo un aborto spontaneo. Lui non c'era, come tutte le sere era a [[troie]].<br /> Da questo episodio Minghella comincerà a sviluppare una morbosa attrazione per i morti, quella per le puttane c'era già, decide quindi di mischiare gli ingredienti.
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