Marco Nappi: differenze tra le versioni

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{{cit|Mi piace giocare a Genova, sento che qui sarà la mia vera casa.|Nappi prima di cambiare altre 74 squadre}}
 
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'''Marco Nappi''' è un ex attaccante [[Italia|italiano]], noto anche con i soprannomi ''Nippo'', ''Nappo'' e ''quello scarpone biondo''. Pur avendo militato all'incirca nel 75% delle squadre di [[serie A]] e [[serie B]], è riuscito comunque in molti casi a diventare una bandiera dei club in cui ha giocato: quella del [[calcio d'angolo]].
 
Uno dei maggiori ''exploit'' della sua carriera avvenne durante una semifinale di [[Coppa UEFA]] tra [[Fiorentina]] e [[Werder Brema]], quando brevettò il suo caratteristico ''numero della [[foca]]'' percorrendo circa 50 metri palleggiando con la testa., Glieludendo attoniti difensori tedeschi non poterono far nulla per evitare che Nippo eludesse ad uno ad uno i lorogli interventi, saltassedei ildifensori [[portiere]] in uscitatedeschi e corressecorrendo esultante verso i tifosi viola, dimenticando la palla al limite dell'area piccola.
 
== Carriera ==
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{{quote|Nel nostro quartiere si faceva talmente la fame che la [[televisione]] ce l'aveva solo il [[bar]], e noi non potevamo mai entrarci perché mio padre non saldava il conto da vent'anni.}}
 
Grazie alla sua abilità di testa fu notato dalla [[S.S. Lazio|Lazio]], che lo mise sotto contratto senza sapere che prima della firma non aveva mai preso a calci nemmeno il [[culo]] del fratellino rompiballe: i tecnici delle giovanili biancocelesti se ne accorsero solo quando gli fecero battere un [[calcio di rigore]], che Nippo provò a battere lasciandosi scivolare a [[pancia]] in giù dal cerchio di centrocampo. Segnando, fra l'altro, perché il [[portiere]] durante l'esecuzione del tiro ebbe una violenta crisi respiratoria a causa delle [[risata|risate]].
[[File:Marco Nappi figurina.jpg|right|thumb|150px|Nappi interviene in scivolata su un avversario.]]
Fu quindi ceduto al [[A.C. Cesena|Cesena]] in cambio di due risme di fogli per la [[fotocopiatrice]], che giocarono più partite di lui nella prima squadra biancoceleste. I bianconeri romagnoli lo cedettero quindi in prestito per due stagioni al [[Ravenna]] e per una terza alla [[Vis Pesaro]], sia per tenerlo lontano dalla prima squadra sia per cementare la storica rivalità con queste due società: da questi episodi iniziò inoltre ad affermarsi come uno dei pezzi più {{s|<del>scaricati}}</del> pregiati di ogni sessione di [[calciomercato]].
 
Passò quindi all'ambizioso [[Arezzo]], che puntava decisamente alla promozione. Il suo acquisto fu caldeggiato dall'allenatore dei toscani, [[Corrado Orrico]], che lo riteneva un elemento centrale nei meccanismi della squadra. Centrale difensivo, per l'esattezza, incurante del fatto che avesse sempre giocato da ala. Fu per questo che l'Arezzo retrocesseconcluse giàultimissimo dopoin quattro giornateclassifica e Orrico finì per essere chiamato alla guida dell'[[Inter]]. L'anno successivo finisce al [[Genoa]], dove contribuisce in modo decisivo alla promozione in [[serie A]] saltando per infortunio l'intero girone di ritorno.
 
In estate passa al [[Brescia Calcio|Brescia]], ma viene nuovamente ceduto dopo due sole apparizioni, dopo che l'[[allenatore]] delle ''Rondinelle'' si rese finalmente conto che il nuovo attaccante biondo che il presidente gli aveva comprato non era [[Jürgen Klinsmann|Klinsmann]]. Passa quindi alla [[Fiorentina]], dove rimane per ben due anni a fare da spalla a campioni del calibro di [[Dunga]], [[Roberto Baggio]] e [[Stefano Borgonovo]] come cono da allenamento, prima di trasferirsi all'[[Udinese]] e conquistare di nuovo la promozione grazie ad alcuni gol decisivi come quello realizzato contro l'[[Avellino]], quando calciando perse lo scarpino che venne parato dal portiere mentre il pallone rotolava dentro.
 
Nella stagione seguente è ceduto nel mercato invernale alla [[Spal]], unendosi però alla nuova squadra solo a primavera inoltrata perché non riusciva a trovare la città di Spal sulla cartina.
 
=== Ritorno a Genova ===
 
Nel [[1993]] ritorna nella sponda rossoblù di [[Genova]], riuscendo a stabilirsi per qualche [[anno]] dopo aver trascorso stagioni intere a cambiare casacca più spesso di [[Domenico Scilipoti|Scilipoti]]. Appena tornato afferma di aver ritrovato la squadra che più gli è rimasta nel [[cuore]] e il suo annuncio di voler restare a lungo è salutato da un'ovazione dei tifosi. Della [[Sampdoria]].
Fu quindi ceduto al [[A.C. Cesena|Cesena]] in cambio di due risme di fogli per la [[fotocopiatrice]], che giocarono più partite di lui nella prima squadra biancoceleste. I bianconeri romagnoli lo cedettero quindi in prestito per due stagioni al [[Ravenna]] e per una terza alla [[Vis Pesaro]], sia per tenerlo lontano dalla prima squadra sia per cementare la storica rivalità con queste due società: da questi episodi iniziò inoltre ad affermarsi come uno dei pezzi più {{s|scaricati}} pregiati di ogni sessione di [[calciomercato]].
 
Al Genoa rimane per cinque anni, durante i quali il Grifone retrocede e poi perde in più occasioni la promozione per un soffio, vale a dire per colpa di talmente tanti suoi errori sotto porta che se al suo posto ci fossero stati [[Pancev]] o [[Egidio Calloni|Calloni]] il Genoa sarebbe stato promosso a [[gennaio]]. Trascorre in prestito solo la stagione [[1994]]-[[1995]], quando vive un altro ritorno, questa volta al Brescia, in un campionato che vede i lombardi retrocedere già alla quarta giornata.
Passò quindi all'ambizioso [[Arezzo]], che puntava decisamente alla promozione. Il suo acquisto fu caldeggiato dall'allenatore dei toscani, [[Corrado Orrico]], che lo riteneva un elemento centrale nei meccanismi della squadra. Centrale difensivo, per l'esattezza, incurante del fatto che avesse sempre giocato da ala. Fu per questo che l'Arezzo retrocesse già dopo quattro giornate e Orrico finì per essere chiamato alla guida dell'[[Inter]]. L'anno successivo finisce al [[Genoa]], dove contribuisce in modo decisivo alla promozione in [[serie A]] saltando per infortunio l'intero girone di ritorno.
 
Malgrado le buone intenzioni, tuttavia, Nappi si ritrova di nuovo costretto a emigrare nel [[1999]], braccato dal padrone di casa cui non pagava l'affitto da quattro anni. Passa quindi all'[[Atalanta]], dove in breve riesce a ritagliarsi un posto sulla fascia sinistra della [[tribuna]].
In estate passa al [[Brescia Calcio|Brescia]], ma viene nuovamente ceduto dopo due sole apparizioni, dopo che l'[[allenatore]] delle ''Rondinelle'' si rese finalmente conto che il nuovo attaccante biondo che il presidente gli aveva comprato non era [[Jürgen Klinsmann|Klinsmann]]. Passa quindi alla [[Fiorentina]], dove rimane per ben due anni a fare da spalla a campioni del calibro di [[Dunga]], [[Roberto Baggio]] e [[Stefano Borgonovo]] come cono da allenamento.
 
==Un saggio della bravura di Nippo==
 
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== Curiosità ==
{{Curiosità}}
 
*Non sarà stato quel granché di calciatore ma di sicuro era più utile di [[Francesco Coco|Coco]].
*Al [[Fantacalcio]] per scaramanzia non si comprava mai. Mica scemo.
*E famoso solo perché sua sorella è [[Valentina Nappi]]
 
{{Calciattori}}
 
{{DEFAULTSORT:Nappi}}
[[Categoria:Calciatori italiani]]
[[Categoria:Allenatori]]
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Roma]]
[[Categoria:Calciatori che hanno militato in Serie A senza che nessuno se ne accorgesse]]
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