Lucrezia Borgia: differenze tra le versioni

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{{quote|Potrei mai chiamarmi Lucrezia Sesto?|}}
Della sua infanzia non si sa molto, se non che fu violentata dal padre, dal fratello Cesare e da una torma di pellegrini che si recavano a Roma per comprare un po’ di indulgenze di scorta per il periodo [[inverno|invernale]].<br />
Alle prime [[mestruazioni]] Alessandro la diede in sposa a Giovanni Sforza, così chiamato perché [[stitico]]. Giovanni era Signore di [[Pesaro]], ma visto che Lucrezia voleva sposare un calciatore, il padre la convinse che era lo [[Sforza]] che giocava nell'[[Inter]].<br />La vita matrimoniale a [[Pesaro]] cominciò da subito a star stretta a Lucrezia che era abituata a quella in [[Vaticano]] dove, quando si faceva [[messa]] si faceva [[Messa nera|messa]], ma quando papà si levava i paramenti era bisboccia per tutti: [[orge]], banchetti, bevute, [[musica]] a tutto volume e veleno a gogò. Oltretutto il marito conosceva solo la [[kamasutra|posizione del missionario]] e non sapeva declamare i versi del [[Pietro Bembo|Bembo]] ruttando, come faceva Cesare. Appena [[File:Alfonso di Aragona.jpg|200px|thumb|left|Alfonso teneva l'armatura anche per fare il bagno, a casa Borgia non ci si poteva fidare. Non servì a nulla.]]trovò una scusa valida, Lucrezia lasciò il marito per tornare a{{s|l casino}} casa.
{{quote|Vado un attimo a portare questo pentolino di minestrone alla vicina e torno subito.|Lucrezia Borgia mette in atto uno dei suoi più astuti stratagemmi.}}
Come il padre [[Bibbia|biblico]] festeggiò il ''figliol prodigo'' arrostendo {{citnec|e=citazione sbagliata necessaria|l'agnello grasso}}, così Alessandro e Cesare, per restare in tema di ovini, festeggiarono il ritorno a [[casa]] di Lucrezia mettendola a [[pecorina]] e facendola belare fino al mattino, quando la informarono che a causa di un cambio di strategia politica, sarebbe dovuta andare in sposa ad '''Alfonso d'Aragorn''' della [[Terra di Gondor]].<br />Il [[matrimonio]] fu celebrato in pompa magna e questa cosa della [[pompino|pompa]] fu l'unica ad avere il gradimento di Lucrezia, soprattutto perché magna. Il resto del menage matrimoniale fu noioso quanto il primo: certo Alfonso era un po' più fantasioso di Giovanni a letto, [[File:Alessandro VI.jpg|240px|thumb|right|Non c'è da stupirsi se Papi Alessandro VI ebbe molte donne. Quale donzella si lascierebbe scappare un fico[[figo]] così.]]
ma sempre uno rimaneva, e lei non era tipa da accontentarsene.<br />Tre mesi dopo si celebrarono lo stesso giorno il funerali di Alfonso d'Aragorn, avvelenato da diciotto colpi d'accetta sul collo, e il matrimonio di Lucrezia con '''Alfonso d'Este''', proprietario di una catena di castelli nel ferrarese.<br />Anche questo secondo Alfonso durò poco, ucciso da un cocktail letale di [[birra]] e gazzosa.<br />Sempre per via di complicati intrighi politici, Lucrezia venne data in sposa a:
*'''Alfonso di Valoir''' per allearsi con la [[Francia]];
*'''[[Alfonso Pecoraro Scanio|Alfonso di Pecoraro]]''' per pastrocchiare coi Verdi;
*'''Alfonso di [[Chi?]]''' per ingraziarsi la stampa [[rosa]].
Manco a dirlo, tutti questi matrimoni si conclusero tragicamente, il Valoir morì avvelenato dai [[fungo|funghi]], gli altri due strangolati dalle loro stesse giarrettiere.
 
 
==== Breve intermezzo nel quale si dà conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare ====
 
Intanto Cesare, che era divenuto Duca di [[Valentino]] e Marchese di [[Versace]], proseguiva la sua inarrestabile carriera [[politica]] così mirabilmente descritta dal [[Machiavelli]] ne ''Il Principe'' e da [[Rettore]] ne ''Il cobra non è un serpente''. Per lui la Ragion di Stato stava sopra ogni cosa, eccetto che sui [[jeans]], dove stava meglio una [[T shirt]] col volto di [[Goffredo da Buglione]] e la [[bandiera della pace]]. <br />E se per far valere la Ragion di Stato occorreva uccidere gli amici, poco male, c'era anche il vantaggio di risparmiare sui regali di [[Natale]] e gli si potevano ciulare le mogli senza paura che tornassero a casa in anticipo.[[File:Disegno infantile.jpg|240px|thumb|left|Lucrezia Borgia aveva un'elica sul collo, non aveva né [[naso]][[bocca]], ma le gambe erano drittissime. Vestiva piuttosto all'avanguardia, considerata l'epoca. O perlomeno così la dipinge il Capparella...]] Il cliché era sempre quello: invito a cena e avvelenamento.<br />Ci volle un po' prima che le celeberrime tecniche di avvelenamento escogitate dalla [[famiglia]] Borgia si affinassero: inizialmente si limitavano a cercare di convincere i commensali a ingoiare i fichi d'India senza sbucciarli, uccidendoli a badilate sulla testa se si rifiutavano. Poi, constatato che i saloni si sporcavano di [[sangue]] lasciando tracce che la scientifica avrebbe potuto far risalire a loro, modificarono le loro tecniche fino ad arrivare all'avvelenamento perfetto ottenuto offrendo manicaretti preparati da [[Beppe Bigazzi]].
 
==== Fine del breve intermezzo nel quale si dava conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare ====
 
 
=== Seconda parte 1512 - 1519 ===
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