56 489
contributi
Wedhro (rosica | curriculum) Nessun oggetto della modifica |
Wedhro (rosica | curriculum) (sostituisco {{u}} e {{s}} con tag HTML <u> e <del>) |
||
(3 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate) | |||
Riga 10:
=== Prima parte 1480 - 1512 ===
Figlia di [[Papa]] [[Alessandro VI]] e di Vannozza Vanvitelli Viendalmare, pur essendo stata riconosciuta da Alessandro, rifiutò sempre di portarne il cognome:
{{quote|Potrei mai chiamarmi Lucrezia Sesto?|}}
Della sua infanzia non si sa molto, se non che fu violentata dal padre, dal fratello [[Cesare Borgia|Cesare]] e da una torma di pellegrini che si recavano a Roma per comprare un po’ di indulgenze di scorta per il periodo [[inverno|invernale]].<br />
Alle prime [[mestruazioni]] Alessandro la diede in sposa a Giovanni Sforza, così chiamato perché [[stitico]]. Giovanni era Signore di [[Pesaro]], ma visto che Lucrezia voleva sposare un calciatore, il padre la convinse che era lo [[Sforza]] che giocava nell'[[Inter]].<br />La vita matrimoniale a [[Pesaro]] cominciò da subito a star stretta a Lucrezia che era abituata a quella in [[Vaticano]] dove, quando si faceva [[messa]] si faceva [[Messa nera|messa]], ma quando papà si levava i paramenti era bisboccia per tutti: [[orge]], banchetti, bevute, [[musica]] a tutto volume e veleno a gogò. Oltretutto il marito conosceva solo la [[kamasutra|posizione del missionario]] e non sapeva declamare i versi del [[Pietro Bembo|Bembo]] ruttando, come faceva Cesare.
{{quote|Vado un attimo a portare questo pentolino di minestrone alla vicina e torno subito.|Lucrezia Borgia mette in atto uno dei suoi più astuti stratagemmi.}}
Come il padre [[Bibbia|biblico]] festeggiò il ''figliol prodigo'' arrostendo {{citnec|e=citazione sbagliata necessaria|l'agnello grasso}}, così Alessandro e Cesare, per restare in tema di ovini, festeggiarono il ritorno a [[casa]] di Lucrezia mettendola a [[pecorina]] e facendola belare fino al mattino, quando la informarono che a causa di un cambio di strategia politica, sarebbe dovuta andare in sposa ad '''Alfonso d'Aragorn''' della [[Terra di Gondor]].<br />Il [[matrimonio]] fu celebrato in pompa magna e questa cosa della [[pompino|pompa]] fu l'unica ad avere il gradimento di Lucrezia, soprattutto perché magna. Il resto del menage matrimoniale fu noioso quanto il primo: certo Alfonso era un po' più fantasioso di Giovanni a letto, ma sempre uno rimaneva, e lei non era tipa da accontentarsene.<br /> [[File:Alessandro VI.jpg|240px|thumb|right|Non c'è da stupirsi se Papi Alessandro VI ebbe molte donne. Quale donzella si lascierebbe scappare un [[figo]] così?]] Tre mesi dopo si celebrarono lo stesso giorno il funerale di Alfonso d'Aragorn, avvelenato da diciotto colpi d'accetta sul collo, e il matrimonio di Lucrezia con '''Alfonso d'Este''', proprietario di una catena di castelli nel ferrarese.<br />Anche questo secondo Alfonso durò poco, ucciso da un cocktail letale di [[birra]] e gazzosa.<br />Sempre per via di complicati intrighi politici, Lucrezia venne data in sposa a:
*'''Alfonso di Valoir''' per allearsi con la [[Francia]];
*'''[[Alfonso Pecoraro Scanio|Alfonso di Pecoraro]]''' per pastrocchiare coi Verdi;
Line 29 ⟶ 28:
=== Seconda parte 1512 - 1519 ===
All'età di 32 anni le [[donna|donne]] rinascimentali ne avevano già 47 e Lucrezia, che bella bella non era mai stata, cominciava a sfiorire. Inoltre era pluri-vedova e chi non la temeva conoscendone la storia si toccava i [[coglioni]] al suo passaggio. Il papà Papa era [[morte|morto]], il fratello Cesare pure, di altri pervertiti che se la pigliassero non se ne trovavano, che altro poteva fare se non farsi venire la vocazione?<br />Infatti, quando si dice il caso, il [[Signore]] la
[[File:Luana Borgia di schiena.jpg|240px|thumb|right|Curiosamente non si conosce nemmeno il volto della pronipote Luana Borgia. Ma in fondo a volte possiamo anche fottercene della faccia!]]
== Il vero volto di Lucrezia Borgia ==
A dispetto di tutta la letteratura fiorita intorno al personaggio di Lucrezia Borgia, il suo vero volto ci è a tutt'oggi
{{quote|Non era bella, anche se non poteva dirsi brutta. Somigliava straordinariamente al padre: gli stessi occhi da bue, lo stesso naso bitorzoluto, lo stesso culo cellulitico, la stessa pelle scura e in più una lunghissima chioma bionda|''Storia dei Borgia, per quello che ne so io'' - Gaetano De Sanctis, 1953}}
Praticamente una [[Mara Venier]] negra.
|