Lucio Dalla: differenze tra le versioni

'''Lucio Dalla''' ([[Bologna]], 2.5 milioni di anni fa - [[Svizzera|Montreux]], tardo Olocene) è stato l'ultimo esemplare vivente di [[uomo di Neanderthal]], nonché [[cantautore]] [[ventriloquo]] unico nel suo genere. È stato il massimo esponente, insieme ad [[Umberto Bossi]] dopo che un [[ictus]] lo ha rincoglionito, di una particolare categoria di divulgatori che si esprime con versacci insensati, come {{citnec|''"burubidibiiiiiiiii... stubdibidibooooooohhhh..."''}}, tirandoci su un fottìo di soldi. Il suo stile non va però confuso con quello di [[Vasco Rossi]] e [[Gigi D'Alessio|giggi dalessio]]<ref>Per contratto, siamo tenuti a storpiarne apposta il nome e a scriverlo con le iniziali minuscole, in segno di disprezzo e offesa.</ref>; il primo infatti ha un vocabolario di versi limitato ai soli ''"eeeeh..."'' e ''"ma sììììììnanananana..."''; il secondo, semplicemente, non è capace nemmeno di parlare [[italiano]], né di intonare una sola cacchio di nota su sette esistenti, diventando inascoltabile appena apre bocca davanti a un [[microfono]].

La prima partecipazione fu un totale fallimento: durante le prove, venne tamponato dal solito [[Rompicoglioni|rompicojoni]] di [[Max Biaggi]], che sarà poi regolarmente menato e mandato affanculo da tutti, tanto per cambiare. Alla seconda partecipazione, presentò il brano ''"Ma questa pera"'', in un suggestivo duetto con [[Marco Pantani]], che divenne un importante inno presso i [[Drogato|tossici]] di quel decennio. Tant'è che pur classificandosi inizialmente 6758mo, grazie a una clamorosissima [[botta di culo]] per la [[squalifica]] per [[doping]] dei primi 6757 partecipanti, si ritrovò a vincere il concorso.

[[File:Puffi Orchestra.jpg|left|thumb|350px|Dalla (in primo piano, con l'inconfondibile [[barba]]) in concerto insieme agli Stadio al festival dello gnocco fritto di [[Imola]]. Allo [[xilofono]], un giovanissimo e irriconoscibile [[Gaetano Curreri]]. A sinistra, l'affascinante [[Milly Carlucci]] presenta la band.]]