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{{Cit|Questo non vincerà mai niente|[[Luciano Moggi]] su Spalletti l'anno prima che
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{{Cit|Dopo una sosta se hai corso molto, hai sempre qualche dubbio,la strada è ancora lunga, le gambe ti faranno male, e il ritmo non sarà lo stesso, ma comunque vada, offrirai sempre la tua migliore prestazione.|[[Fabio Caressa]] che commenta il furto della Coppa Italia da parte di Spalletti}}
'''Luciano Spalletti''',
== Carriera ==
[[File:Luciano Spalletti gladiatore.jpg|thumb|left|200px|Spalletti
[[File:Luciano Spalletti bacia la Coppa Italia.jpg|thumb|right|200px|Spalletti dopo aver rubato la Coppa Italia all'inter]]
Di origini sconosciute, comincia la sua carriera giocando a palla prigioniera alla tenera età di 12 anni presso un centro ludico nelle vicinanze di [[Firenze]], precisamente a Scandicci. La sua bravura in questa disciplina lo porterà ad essere notato da [[Luciano Moggi]], che lo sceglierà come suo personale scagnozzo. Come seconda attività farà da inserviente in un centro sportivo abbandonato della periferia di Firenze, dove, oltre ad essere l'unico membro del personale, è anche l'unico giocatore di [[calcio]], in quanto mancavano i soldi per tesserare altri giocatori. La società, nonostante le condizioni favorevoli per inserirlo nella rosa dei titolari, lo esonera dopo poche partite, un evento traumatico che lo porterà a vagare nelle zone tra la [[Toscana]] e la [[Liguria]], elemosinando soldi per sostentarsi. Viene infine preso come [[panchinaro]] prima dall'[[Empoli]], e poi dalla [[Spezia]]. In queste squadre diventa un uomo bandiera:,non per le sue doti da calciatore, ma per le sue non doti: in 22 partite da titolare riesce a segnare la bellezza di 22 gol, tutti però nella porta sbagliata.
Nel [[1993]], viene chiamato a dirigere la squadra dell'oratorio del suo paese, Certaldo, che in 6 partite fece arrivare quart'ultima, fallendo la possibilità di farla retrocedere in una serie minore. L'anno dopo lancia nel mondo del calcio seghe del calibro di [[Vincenzo Montella]], che rifiuterà di avere anche quando andrà alla Roma ad allenare. Tra il [[1995]] e il [[1996]], riesce a strappare l'importantissimo trofeo della [[Coppa del Nonno]], che vincerà con il suo Empoli, battendo avversari difficilissimi come il [[Monza]] di Serie C. Nel [[1997]], grazie a delle tangenti agli [[arbitri]], fa passare l'Empoli in [[Serie A]], esprimendo lì un gioco noioso e privo di tattica, che li rimanderà l'anno dopo in [[Serie B]]. In questa squadra, riuscirà a lanciare giocatori nullafacenti come [[Antonio Di Natale]], [[Francesco Tricarico]] e Vincenzo Montella. Dal [[2000]], riesce a far retrocedere e fallire società come [[Sampdoria]], [[Venezia]], [[Ancona]] e [[Udinese]]. Ancora la tifoseria marchigiana lo odia a morte. Approda all'Udinese nel [[2002]], dove sostituisce l'allenatore [[fascista]] [[Paolo di Canio]], che ambiva alla retrocessione in anticipo. Nel giro di un anno, farà di questa squadra un gruppo di [[clandestini]] e giocatori falliti. In più, con dei documenti falsi, riuscirà a iscriverla alla Coppa Libertadores, fallendo anche lì la canquista del trofeo. Nel [[2005]], iscrive la squadra al Campionato Dilettantistico Mondiale, entrando nella storia del club. Fallendo anche questo progetto, viene esonerato e mandato ad allenare in Eccellenza la Roma.▼
A 34 anni conclude la sua carriera all'Empoli, allora guidato da [[Francesco Guidolin]]: la squadra infatti, per colpa di un suo autogol, era stata retrocessa in [[Serie C]], dove conobbe il trattamento Ludovico ed il trattamento "Mi raccoglieresti la saponetta". Rimarrà però molto legato alla [[tifoseria]] ligure, nella quale ormai si era instaurata la tradizione di legnarlo dopo ogni partita della Spezia.
Spalletti arrivò alla Spezia alla fine degli [[Anni Ottanta]], grazie ai suggerimenti dello scout [[Oronzo Canà]]. Qui fa la sua peggiore stagione da calciatore, non riuscendo a far retrocedere la squadra. '''Spalletti''' rimarrà diversi anni nella squadra ligure, attirandosi sempre più l'antipatia della [[tifosi|tifoseria]] grazie alle sue pessime doti umoristiche e le sue ancor peggiori doti sportive. Poco prima di essere sacrificato agli dei dai tifosi liguri nel vano tentativo di vincere il campionato viene salvato da un impegno improvviso con la Roma, che si giocava la salvezza in [[Eccellenza]].
▲Nel [[1993]], viene chiamato a dirigere la squadra dell'oratorio del suo paese, Certaldo,
== Alla Roma ==
[[File:Manchester-roma-7-1.jpg|thumb|
[[File:Inter_roma.jpg|thumb|right|200px|Partita di Spalletti con l'inter]]
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* [[Coppa del Nonno]] con l'[[Empoli]];
* Retrocessione ed esonero dall'[[Empoli]] in B;
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