Lorenzo de' Medici: differenze tra le versioni

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== Storia==
===Nascita di un {{s|<del>pirla}}</del> figo===
Nonostante fin dalla più tenera età avesse mostrato una decisa inclinazione verso {{s|<del>battone}}</del> .. {{s|<del>sbronze epocali}}</del>..ehm piacevolezze terrene e accarezzasse il sogno di un futuro come barman a Las Palmas, il suo destino era già scritto, trovandosi erede di una gloriosa dinastia che il nonno Cosimo aveva arbitrariamente deciso di inventare qualche settimana prima<ref>Dopo aver vinto Firenze al gioco SassoCartaForbice</ref>.
 
===Gli studi===
Affrontò dunque con rassegnazione gli studi umanistici e non gli andò nemmeno male pensandoci: nel [[1445|millequattrocentoqualcosa]], la quantità di scibile a disposizione era effettivamente scarsa quindi a sedici anni il tutto si concluse e la sua sfolgorante carriera di diplomatico iniziò. Fece dunque tappa a Napoli e Roma, luoghi dove apprese come girava il mondo e a tutt'oggi città capo delle migliori {{s|<del>mafie}}</del> tradizioni politiche: dopo poco infatti a suon di {{s|<del>mazzette}}</del> onori e doni portava dalla propria parte Luca Pitti, ex comunellante dei i suoi avversari. Insomma, avrebbe potuto tranquillamente passare gli anni migliori su una nave da crociera a fare il [[menestrello]] o a posare nudo per calendari che nessuno se ne sarebbe accorto, altro che studi.
 
La carriera lo assorbì completamente ed essendo divenuto troppo [[nerd]] per andare a donzelle ci pensò la mamma a maritarlo con tale [[Clarice Orsini]], donna dal nome di merda ma nobile, dunque utile, e oltretutto fertile al punto giusto: tre figli e quattro figlie tutti di fila e senza batter ciglio che manco i campi di [[Matrix]] sarebbero stati capaci di produrre così tanta prole.
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[[File:costume papa.jpg|right|thumb|200px|Papa Sisto Quarto che si esercita per il saluto domenicale alla folla.]]
 
Lorenzo, dopo dieci anni di {{s|<del>dittat}}</del> reggenza (quindi attorno al 1478 a occhio e croce) non riuscì più a stare [[simpatico]] a tutti, forse perché i tempi cambiavano, forse perché aveva perso smalto come [[diplomatico]], forse perché aveva finito la polverina di [[Pollon]] o perché la gente buona più di tanto non ci sta, quindi iniziò la lunga sequela di tentativi di farlo fuori.
 
Tentativi del tutto inadeguati oltretutto: par forse saggia decisione mettere sulle tracce di un uomo famoso per sagacia e intelligenza due ex piazzisti sfigati che oltretutto si chiamano [[Pazzi]]? Il risultato fu che fecero fuori in [[chiesa]] il povero Giuliano mentre il fratello si era abilmente defilato un attimo prima con la scusa di andare a incipriarsi il naso. Probabilmente sarà stato messo in allarme dal nome degli attentatori che gli si erano presentati sbavando e roteando gli occhi cinque minuti prima? Probabilmente no, solo [[fortuna]].
 
===Il passaggio al potere===
Morto il fratello, Lorenzo si trovò solo con l'amico Poliziano a combattere contro i suoi [[nemici]], che si potevano dividere in due grandi<ref>il primo grande per numero, il secondo per ignoranza</ref> gruppi: i banchieri che avrebbero voluto comprare Firenze per primi, ma che avevano perso la paletta per l'asta quel giorno, e Papa Sisto Quarto<ref>Nickname numericamente confuso a causa dei troppi pari merito alla corsa della [[caciotta]] l'[[anno]] precedente</ref> con quello sfigato inscopato del nipote Girolamo Riario, mandanti dei [[Pazzi]] furiosi attentatori, che non si sa bene perché<ref>su Wikipedia non c'è scritto</ref> ce l'avessero tanto con il Magnifico. Dato che non era morto come [[Dio]] comanda e che gli aveva anche trattato male gli attentatori che in fondo gli avevano solo fatto fuori {{s|<del>il segretario}}</del> il fratello, Papa Sesto&Quarto giustamente lo scomunicò e chiamò due o tre amici per scatenare pure una guerra in Toscana.
 
A quel punto Lorenzo, già un filino incazzato e con zero voglia di combattere a causa di un tizio che nemmeno sapeva contare, non si sa bene come<ref>e non vogliamo indagare oltre</ref> convince gli amici del Papa a diventare amici suoi, mettendo fine alla guerra e lasciando quell'uomo numericamente disturbato a {{s|<del>sucare}}</del> rosicare per i fatti suoi.
Sisto Quarto e nipote, rimasti a giocare da soli, capirono che non si divertivano più, quindi inviarono proposte di pace a tutti gli interessati e serenamente tutti amici come prima concentrando le loro molestie sugli abitanti di Forlì, dei quali non ci importa un accidente.
 
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* ''corteggiare fastidiosamente ogni ragazza lontanamente guardabile'';
* ''grattarsi la pancia'';
* ''partecipare a festicciuole private in ville {{s|<del>sarde}}</del> toscane''.
[[File:Carro di carnevale.jpg|right|thumb|270px|Lorenzo (nel cerchietto rosso) sulla sua vettura.]]
Il Magnifico seguiva un [[modus operandi]] semplice e geniale: ingravidava la moglie, che a causa del suo bruttissimo nome non poteva essere portata alle feste, e per nove mesi se la spassava alla grande con i suoi amiconi [[Bacco]], [[Arianna]] e forse anche Poliziano ma di questo non siamo sicuri: potrebbe essere morto prima.