Logorrea: differenze tra le versioni

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{{sottotitolo|<!-- GLI INTERLINK NON FUNZIONANO NEL SOTTOTITOLO -->Da Nonciclopedia, l'enciclopedia che dovrebbe essere libera, ma potrebbe anche non esserlo. La vita non è così semplice, non è tutto o bianco o nero, o fucsia o marrone terra di Siena. Che vuol dire "libera"? La sinistra è divisa sull'argomento, ma tutto sommato l'enciclopedia è libera come un uomo posto in una terra libera, come una blatta che volteggia su un albero o più verosimilmente come un tubero in una foresta, che, nonostante sia un vegetale e non abbia evidenti possibilità di movimento, è comunque libero in quanto non appartenente a nessuno e in quanto può decidere di crescere come e quando gli pare, fiorire o figliare nella stagione che più gli aggrada, fermo restando che una scelta non convenzionale per la stagione della riproduzione dei tuberi andrebbe a danno solo del tubero stesso. Della corretta procreazione dei tuberi ci parla Edmondo Scopettone, direttore del corso di Estetica del Linguaggio e Tuberi dell'Università di Tokyo, in California, il quale sostiene che esistono delle limitazioni, in particolare alcune specie di tuberi possono avere addirittura tre sessi, di cui uno sta sopra, l'altro sta sotto e il terzo guarda. Molto interessante, nevvero? Potremmo star qui a parlare per ore della riproduzione sessuata dei tuberi. E infatti lo faremo. Recenti studi affermano che alcuni tuberi hanno una riproduzione asessuata, in pratica, come detto dal professor Carli "la specie va avanti a pippe". Ritornando però sulla libertà della succitata Enciclopedia, si può ritenere senza timor di critica che essa può ritenersi libera almeno per quattordici motivi, che troverete elencati nel corso del seguente articolo.}}
{{Riquadro
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|stile-riquadro=border-radius:1em; padding: 4px;
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|testo={{Dimensione|125%|'''Questa voce è uno stub (si pronucia "stab", se non si fosse già capito, in quanto termine derivante dalla [[lingua inglese]] indicante una pagina che non è ancora completa ma si può iniziare a leggere. D'altra parte, se tu possiedi un'[[automobile]] alla quale manca ancora il [[motore]] chi ti impedisce di utilizzarla già? Puoi mandarla avanti spingendola, praticando dei fori per i [[piedi]] come [[The Flintstones|Fred Flintstones]] o applicarci una moderna [[centrale a energia cricetica]]. Insomma, il succo è: l'articolo è incompleto? Pazienza, chi ti impedisce di leggerlo? Allora i vecchietti che guardano i lavori nei cantieri stanno commettendo un reato? Naturalmente no, quindi mettiti pure il cuore in pace).'''}}<br />È probabile che il suo autore abbia fumato troppa [[erba]] e sia svenuto prima di completarla, seppur questo sia indiscutibilmente affar suo. Non è certo il caso di scandalizzarsi per due foglie arrotolare e un paio di pupille dilatate. Ora in [[Germania]] si sono messi persino a rollare ortensie, che dicono che mandino in un trip così allucinante che il viaggio di [[Homer]] dopo aver mangiato uno degli spietati peperoncini del Quexlakakatatavietnammo coltivati nella giungla primitiva e selvaggia dai pazienti di un manicomio criminale in Guatemala parrà nulla in confronto, ma non è che la cosa finisca nella prima pagina di tutti i [[giornale|giornali]] nazionali.<br />Ad ogni modo, il fatto di non aver completato l'articolo pone te, lettore, in una condizione di produttività: come diceva mia nonna ''occhio x occhio = sessantaquacchio'', detto che, in questo momento, [[non c'entra]] una [[fava]] e ci riconduce alla situazione iniziale, quella di un articolo incompleto che chiunque può portare a termine se non fosse che è ancora lì, davanti allo schermo, a fissare un [[treno]] di parole che finiscono con un punto. '''''Punto'''''.<br />Se puoi contribuisci a migliorarla e non preoccuparti se le tue modifiche saranno pietose, in quel caso verranno semplicemente cancellate senza che tu possa protestare. Magari ci avrai messo interi [[giorno|giorni]] per produrre quelle modifiche, avrai rinunciato a svago e cure mediche e avrai sopportanto così tanto il [[digiuno]] che il tuo [[buco del culo]] sarà cicatrizzato ma, come si può facilmente intuire ancor prima che questa frase infarcita di soggetti, avverbi e predicati nominali volga al termine, l'esito della tua fatica avrà un solo [[destino]]: alla fine il [[Titanic]] affonda e quello straccione di [[DiCaprio]] muore, [[risata malvagia|mwahahahahaha]]!!!
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{{cit|Ti ho mai raccontato di quella volta in cui sono andato in [[Molise]] a cercare oro? Quella della caccia all'[[oro]] era una gran [[moda]] ai miei tempi, non era popolare quanto il [[charleston]], che era una gran ballo ed era sicuramente meglio della [[lambada]] e di tutte quelle sciocchezze che fate voi giovani d'oggi, coi vostri [[piercing]] ed il vostro [[internet]], ma era comunque una cosa che ti faceva sembrare fico agli occhi delle pupe, e tutti sappiamo che tira più un pelo di figa che una doppia punta spezzata. Partimmo tutti assieme, io, mio [[cognato]] ed il mio amico Gino, quello che vendeva [[dietorelle]] scadute spacciandole per miracolosi rimedi per la [[calvizie]], per la [[gonorrea]] o per la [[narcolessia]]. Fu arrestato quando lo scoprirono, ma quando fu portato in [[tribunale]] riuscì a commuovere la giuria raccontando di quando aveva salvato il [[gatto]] del vicino che si era arrampicato su di una pianta di [[ringosperna]] idrofoba servendosi di una [[corda]] ricavata intrecciando vecchie riviste pornografiche stampate su carta riciclata, e per questo fu assolto tra le lacrime e gli applausi del pubblico. Comunque partimmo noi tre, armati soltanto con tre sacchi di iuta, i nostri fedeli mocassini neri, tanti sogni ed una [[chiave inglese]] legata ad un bastone che avevamo deciso di comune accordo di usare come [[piccozza]]. Eh sì, perché nel nostro paese non si potevano vendere piccozze, dato che erano state messe al bando da una vecchia legge mai abrogata risalente all'[[alto medioevo]], promulgata dopo che [[San Bartolomeo]] rivelò che le piccozze erano uno strumento usato dal demone del primo circolo [[Astaroth]] durante il mese di [[agosto]] per piegare le anime più deboli e condurle verso il peccato e la dannazione eterna. Andammo in [[Molise]] in autostop e ricevemmo un passaggio prima da una coppietta in fuga dai genitori, che li volevano far sposare nella trasmissione di [[Mengacci]] e che così decisero di scappare in cerca dell'accesso per la valle dell'[[Eden]], che come saprai si trova a metà tra [[Massa]] e [[Carrara]], poi dopo circa duemila chilometri ci scaricarono e fummo raccolti da una carovana di invasori armati fino ai denti provenienti dalla [[Mongolia]], che in cambio dei nostri mocassini e di un paio di lezioni di dialetto [[toscano]] ci insegnarono alcune efficaci tecniche di [[tortura]]. Non avemmo mai una buona occasione per sperimentarle, purtroppo, perché l'[[Italia]] non partecipò alla [[Guerra del Vietnam]]. Solo Dio sa quanto avrei voluto la pelle di quegli sporchi miscredenti col muso giallo. Finalmente arrivammo a destinazione, ma fu allora che ci rendemmo conto che non avevamo la più pallida [[idea]] di dove poter cercare l'oro e così decidemmo di comune accordo di metterci a scavare delle buche a caso, sperando di trovare qualcosa; anche se non ci fosse stato oro, ci saremmo accontentati di un'antica città perduta ricca di templi al cui interno ci fossero state statue con incastonate decine di gemme preziose, o al limite anche una vena petrolifera, anche se non avevamo i mezzi per costruire una trivella. Ci saremmo arrangiati con un cavatappi ad avvitamento ed un tubo di gomma che Gino aveva trovato per strada. Purtroppo tutto ciò che riuscimmo a tirar fuori fu terra, sassi, lattine ed alcuni fusti radioattivi mal sotterrati, che fummo costretti a risotterrare per evitare di scatenare una guerra contro la malavita locale. Alla fine fummo costretti a tornare a casa con un pugno di mosche, anche perché rischiavamo di mancare alla quarta edizione della partita "''calvi contro filistei''" organizzata dal bar di Lello, e ti assicuro che quella non era una partita che potevamo perderci, però per non rendere totalmente inutile il viaggio, decidemmo di iscriverci ad una chiesa di [[Scientology]] che trovammo sulla strada del ritorno, ma, dato che non ci lasciavano vedere i nuovi episodi di [[Happy Days]], che aspettavamo con molta ansia, fummo costretti lasciarla per andare alla ricerca di un [[canguro]], come ci aveva ordinato di fare quel bambino con la voce di [[Barry White]] che avevamo incontrato al [[circolo polivalente]]. Andammo allo [[zoo]], ma non trovammo nessun canguro, perché erano tutti stati uccisi poco tempo prima da una rara forma di [[febbre suina]], e così provammo ad improvvisare un match di [[tennis]] a quattro con i [[gorilla]]; purtroppo quelle maledette scimmie non rispettavano le regole e ci costrinsero ad annullare la partita al terzo set. E comunque fu così che diventai un giocatore di [[curling]].|Mio Nonno sulla logorrea}}
[[File:Logorrea.jpg|right|thumb|330px|Un'immagine che riporta la scritta "Logorrea" nella pagina sulla Logorrea può sembrare una cosa molto stupida. Eppure ci sono situazioni ben più assurde. Proprio parlando della logorrea, il famoso blablaologo Charlie Charlie, soprannominato "il buontempone che non riesce mai a stare zitto a causa del suo vizio di parlare a vanvera senza poi dire nulla di così interessante da poter essere riportato/annoverato/rimembrato", che ha scritto il famoso saggio sulla Logorrea: "Come annoiare l'ascoltatore senza incorrere in rischi per la propria salute o in modo equivalente per la salute dei rispettivi familiari" ed è fratello del campione mondiale di pignolerìa Franco Curàto che a sua volta ha contribuito alla stesura del saggio breve - ma non poi così breve (data la sua eccessiva lunghezza, o meglio spessore) - "La pignolerìa al mondo d'oggi, intendendo la parola ''oggi'' non letteralmente come ''questo dì'' ma come ''tempi moderni''", nonchè autore del musical "Un pignòlo a Brodway", cui ha contribuito lo stesso blablaologo Charlie Charlie nella parte del blablaologo, interpretando magistralmente sè stesso, e ottenendo non solo i favori del pubblico che ha acclamato Charlie Charlie e Franco Curàto, ma anche un discreto successo presso la critica che ha considerato "Un pignòlo a Brodway" il miglior musical fra i 6 che partecipavano al concorso "Spedisci a Brodway il tuo musical e vinci!" (che ha visto come concorrenti musical quali "Un divano per tre", con protagonisti John Belushi nel ruolo del divano e Qui Quo Qua nel ruolo dei 3, "I segreti di Braccabrack Mountain - Il musical", con John Belushi nel ruolo della montagna, "Unuomosenzaspazi", con John Belushi nel ruolo dell'uomosenzaspazi, "La Commedia con la C Maiuscola", con Ben Stiller nel ruolo della C maiuscola e John Belushi nel ruolo della o minuscola e infine lo spettacolo "Occhi di fango", inedito di Gianni Moretti in cui viene inquadrata per 8 ore una balla di fieno che rotola sul palco mentre qualcuno dietro le quinte suona il flauto traverso) "Il pignòlo ed il pinòlo", e uomo di grande successo in campo economico, tanto da predirre la crisi economica 10 minuti prima dell'impatto sul bilancio statale.
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