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Vostro [[figlio]] non ne vuol sapere di dormire la [[notte]]?<br>Non riuscite a fargli prendere sonno neanche sottoponendolo alla visione integrale della [[Corazzata Potëmkin]] nella versione in russo coi sottotitoli in aramaico?<br>'''Raccontategli una bella favola!'''
 
{{cit2|C’era una volta una [[bambino|bambina]] bellissima ma sfortunata: il suo nome era [[Cappuccetto Rosso]] e per vivere faceva la piccola fiammiferaia. Una fatidica sera la [[mamma]] gli disse che se riusciva a vendere tutti i suoi fiammiferi poteva avere l’onore di attraversare il bosco al fine di portare le sfogliatelle a sua nonna che viveva a [[Bassano del Grappa]] e che si occupava di saziare gli appetiti sessuali di tutti gli [[Alpino|alpini]] della provincia, attività che la sottoponeva a frequenti attacchi di fame, non essendo una [[dieta]] integralmente composta da fluidi corporei sufficientemente equilibrata alle esigenze di una ottantasettenne. Dopo mesi di tentativi la ragazza riuscì finalmente nell’intento di finire la sua merce, grazie al consiglio datogli dal [[Gatto]] e la [[Volpe]] che le suggerirono di sotterrare la mercanzia, cosicché dopo un paio di mesi possa spuntare una bella pianta a forma di divano Ektorp dell’[[Ikea]]. Cappuccetto obbedì e, come detto, poté partire alla volta della sua ava dai facili costumi. Purtroppo nel bel mezzo del bosco si imbatté in una vecchietta che si aggirava con una [[mela]] morsicata in mano, nascondendosi da sette nanetti che sembravano fermamente intenzionati ad [[Stupro|abusare]] di lei, chissà poi per quale motivo. Spaventata da quell’insolita situazione la nostra [[eroina]] decise di nascondersi in una tana dove aveva visto infilarsi un [[coniglio]] bianco. Entrata in quel ristretto pertugio, la bambina iniziò a precipitare per un tempo che le parve [[infinito]] e finì all’interno di una [[casa]] di marzapane, nella quale una vecchia [[strega]] stava cocendo in salmì una coppia di fratellini. Allora Cappuccetto decise di fermarsi al fine di farsi offrire un pasto caldo, ma fu distratta da un tipo dotato di una curiosa [[barba]] blu che inseguiva la [[moglie]] armato di un coltellaccio da [[cucina]]. La bambina suppose che l’uomo fosse appena venuto a conoscenza dell’estratto conto mensile della sua [[carta di credito]] e quindi giudicò il suo comportamento come cosa buona e giusta e decise di proseguire oltre. Appena girato l’angolo (sì, quel bosco era pieno di angoli! Qualcosa in contrario?) vide un cacciatore che stava estraendo il [[cuore]] ad un cervo, il quale sembrava piuttosto risentito, probabilmente perché ghiotto anch’esso di frattaglie. La nostra protagonista chiese consiglio al suddetto cacciatore su quale fosse la direzione migliore per Bassano ma l’[[Uomo (maschio)|uomo]] rispose che non lo sapeva perché aveva fatto il militare a [[Cuneo]]. C. R. restò piuttosto basita da quell’estemporanea risposta ma non poté indagare oltre perché dovette fuggire da un [[principe]] che cerva di infilarle una scarpetta di cristallo a sua insaputa. Riuscita a scappare da quel [[Feticismo|feticista]] dei piedi si imbatté in un altro principe ([[Cazzo]], ‘sto bosco deve esserne pieno!) che le disse che doveva assolutamente baciarla per risvegliarla dal sonno di [[morte]] che la attanagliava da quella volta che si era punta con il fuso per tessere, come conseguenza della maledizione che le era stata lanciata quando era ancora in fasce. A quella Cappuccetto affermò di non averci capito una cippa ma che come scusa per pomiciare non reggeva neanche un po’ e inviò gentilmente a [[fanculo]] l’ennesimo principe pervertito. Ripartita alla volta della casa della nonna incontrò un [[leone]], un uomo di latta e uno spaventapasseri che si aggiravano per il bosco cantando canzonacce e decise che probabilmente era giunto il momento di smettere di farsi le [[Canna|canne]]. Superato quel momento di empasse vide poco lontano un lupo che cercava di buttar giù una casa di mattoni semplicemente soffiandoci contro, mentre un [[Porco|porcellino]] gli faceva le pernacchie dal balcone e decise che sì, era decisamente ora di smettere di farsi le canne! Continuando nel suo cammino si imbatté persino con una bimbetta dai capelli a passatelli color [[oro]] che affermò di chiamarsi Riccioli d’oro. Cappuccetto fece i complimenti alla madre della bambina per la [[fantasia]] dimostrata nella scelta del nome e le chiese dove fosse diretta. La bimba rispose che doveva entrare dentro una casa dove vivevano tre [[Orso|orsi]] al fine di mangiare la loro cena e poi di andare a dormire nei loro letti cercando di sgualcirli tutti e [[tre]]. C. Rosso restò molto incuriosita da questa storia e chiese a Riccioli d’oro perché aveva intenzione di comportarsi in tal maniera e la bambina le spiegò di essere una [[Zoofilia|zoofila]] masochista che godeva nell’essere brutalizzata dagli orsi. Soddisfatta dalla risposta ottenuta, che le parve coerente, Cappuccetto salutò R. d’O. e riprese la sua strada. Dopo poco vide di nuovo il lupo che le spiegò come fosse difficile demolire una casa a forza di [[Rutto|rutti]] e le confessò che aveva deciso di cambiare vita: basta con gli [[Assedio|assedi]] ai maiali, era molto meglio papparsi le ragazze che attraversavano il bosco con un cestino di sfogliatelle al braccio. La nostra eroina capì immediatamente il riferimento e raccontò al lupo che aveva appena visto sette indifesi nanetti aggirarsi senza meta per il bosco. Gli spiegò anche come fossero gustose le loro carni cotte assieme alle mele, aggiungendo di aver visto anche una [[Vecchio|vecchia]] che probabilmente di lavoro vendeva proprio le mele. Il lupo non si fece aggiungere altro e partì alla caccia di quelle prede prelibate. Scampato il pericolo Cappuccetto ripartì e dopo setto-otto mesi di viaggio raggiunse finalmente la casa della nonna. Entrò e constatò che la rincoglionita era morta ormai da settimane e puzzava come del [[baccalà]] lasciato al sole. Per fortuna al suo capezzale trovò anche il cacciatore che, dopo il cuore del cervo, stava cercando di estrarre anche quello della [[donna]], giustificandosi dicendo che li collezionava e che il suo era pur sempre un hobby meno scandaloso di quello di [[Federico Moccia]] che si ostina a scrivere libri pur non essendone capace. Ovviamente Cappuccetto non poté che essere d’accordo, e decise di trasferirsi lì in mezzo al bosco assieme al cacciatore, il quale, oltre al coltello che usava per squartare le sue vittime, era dotato anche di altre cose estremamente grandi, che la ragazza non poté non apprezzare. EIn breve, vissero per sempre felici e contenti.}}
Ora dovrebbe dormire, vero? Se è ancora sveglio non vi resta che prendere un cuscino e premerglielo per un minutino sulla faccia, vedrete come resterà tranquillo dopo!
 
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