Lingua napoletana: differenze tra le versioni

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Nato molti secoli addietro da un'orgia tra [[lingua greca|greco]], [[italiano]], [[Lingua spagnola|spagnolo]] e [[Lingua francese|francese]], il napoletano ha origini molto antiche. Abbiamo testimonianze del suo uso già in alcuni scritti del [[1510]], quando [[Ferdinando II d'Aragona]] respinse un attacco dell'esercito invasore:
 
{{quote|Ma all'anm'anema rde'e muort’muorte 'e chi v'è mmuort’mmuorto!|}}
 
 
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Dopo 6 mesi a Napoli Filippo rivolgendosi alla [[moglie]] mostrava già di essersi ambientato benissimo:
 
{{quote|Uèèè, Filumèèè!! MMa'àa vuò scenn'rscennere stà [[pizza]], ca m'me stòsto murenne murenn'e è famm'famme?!|}}
 
Ecco un'altra splendida testimonianza: nel [[1808]] [[Gioacchino Murat]] stava entrando in città in carrozza quando sporse il braccio per vedere se pioveva. Quando ritirò il braccio vide che gli avevano fregato l'orologio. Per tutto il periodo in cui stette a Napoli sui muri della città campeggiavano scritte come questa:
 
{{quote|Murà, sì nàsi 'na scella è'e [[baccalà!]]|}}
 
a sottolineare la lampante ingenuità del generale [[francese]] nel farsi fottere l'orologio sotto il [[naso]].
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