→Biografia
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Durante la sua breve e gradita assenza dal palinsesto televisivo, si è abbandonata a una lussuriosa relazione con il dodo dell'Albero Azzurro, fino a finire in [[ospedale]] dopo l'uso improprio di un paio di [[forbici con la punta arrotondata]]. In seguito a tale avvenimento, rilasciò un'intervista sul The NewYorker di cui riportiamo un estratto:
Licia Colò decise di tornare a fare televisione, questa volta con un documentario tutto suo: "Alle palle del Kilimangiaro". È tutt'ora in corso una causa legale che vede i [[Watussi]] contro Licia per danni morali e violazione di proprietà privata. Tra i momenti più memorabili della trasmissione spicca la puntata che vide la sessuologa nazista Heba Kobt definire l'[[gay|omosessualità]] una [[malattia]] guaribile davanti a una basita Colò che sosteneva fosse una patologia cronica. Fu aperto un altro processo per danni morali contro Licia e Heba da parte di tutto lo staff della [[Melevisione]].
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