Lazzaro Spallanzani: differenze tra le versioni

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{{q|Ex ovo omnia|Unico aforisma di Spallanzani, dimostra che l'uovo nasce prima della gallina}}
{{incostruzione|Maxped}}
[[File:Lazzaro Spallanzani incazzato.jpg|miniatura|Spallanzani alterato dal pittore che lo fissa insistentemente.]]
'''Lazzaro Spallanzani''' fu un importante [[naturalista]] e [[gesuita]] a [[tempo perso]]. Se oggi sappiamo che le [[mosche]] non nascono dalla merda per intervento di [[Belzebù]] è solo grazie a lui. Spallanzani nasce a Scandiano, in [[provincia]] di [[Reggio Emilia]], il [[12 gennaio]] [[1729]], muore il [[4 agosto]] [[1758]], risorge il giorno dopo e muore definitivamente l'[[11 febbraio]] del [[1799]].
Durante la sua [[vita]] rischiò seriamente di diventare uno dei più grandi [[scienziati]] della [[storia]], raggiunse traguardi che sarebbero stati eguagliati cent'anni dopo ma non se ne rese mai conto, l'unica cosa che gli diede davvero soddisfazione fu sputtanare i colleghi cialtroni. Spallanzani è altrimenti considerato lo zio della [[vivisezione]], cognato del [[radar]] e padre della [[fecondazione artificiale]], ragion per cui il [[Papa|Santo Padre]] ancora non lo vede di buon occhio. Tanto meno gli [[animalisti]] per via dei suoi esperimenti sui [[pipistrello|pipistrelli]], le [[rana|rane]] e i [[pioppo|pioppi]].
{{Wikipedia}}
Lo Spallanzani intraprese lunghi viaggi per il [[mondo]], Asia, Africa, Europa, ovunque, ma non andò mai a Chioggia. I suoi viaggi lo arricchirono interiormente e stimolarono la sua passione verso la natura e le cinesi con la testa a [[pera]].
 
== La giovinezza ==
 
Lazzaro nacque primo di dieci figli, ma visto che nessuno se lo sarebbe mai sposato perché era brutto e calvo fu cacciato in [[convento]] all'istante. D'altro canto qualcuno immanicato con la [[chiesa]] in famiglia faceva sempre comodo. Lazzaro, ospitato dai gesuiti di Reggio Emilia, se non era chino su qualche testo polveroso di una polverosa [[biblioteca]], era a carponi nei campi a caccia di insetti, piante e monetine smarrite. I confratelli lo canzonavano spesso per le sue stranezze ma lo Spallanzani faceva finta di niente, poi di nascosto spiaccicava vermi, [[cavalletta|cavallette]] e altre schifezze nell'astuccio o nel calamaio dei compagni che lo avevano schernito, infine fotteva loro i panini dalla [[cartella]]. In questo periodo si delinearono i tratti salienti del suo carattere: amante della [[natura morta]], piuttosto tirchio, vendicativo, magari anche un po' mariuolo.
 
Dopo trent'anni da chierico Lazzaro si decise a prendere i voti poiché la [[suora]] tettona che alimentava le sue fantasie era stata trasferita in Santa Sede.
 
== La vecchiezza ==
[[File:Monumento a Lazzaro Spallanzani.jpg|miniatura|sinistra|Questo monumento ritrae lo Spallanzani mentre controlla minuziosamente una cioccorana prima di mangiarla.]]
Il gesuita già insegnante di [[filosofia]] e budellologia (l'odierna [[medicina forense]]) passava il suo [[tempo libero]] a smerdare i colleghi confutando con prove incontrovertibili le loro ridicole teorie. Esordì con: ''Saggio sulle osservazioni su due giullari che si passan per dotti, i signori Buffon e Needham (Bisognoso di prosciutto) che bene son già descritti dai loro ridicoli cognomi e sulla loro ancor più stupida teoria''. La teoria a cui si riferiva era quella della [[generazione spontanea]] all'interno della quale i due <del>ciarlatani</del> scienziati dimostravano inoppugnabilmente che la materia organica inanimata o morta genera spontaneamente forme di vita a caso compreso l'uomo e il [[capodoglio]]. Poiché il gesuita intendeva solo sputtanare i due figuri che gli avevano rigato lo scooter (da lui inventato unicamente per umiliare il fabbro che lo aveva deriso in pubblico), il merito se lo prese [[Pasteur]] parecchi anni dopo ripetendo paro-paro l'esperimento dello Spallanzani che non se ne curò minimamente in quanto era morto da tempo.
 
[[File:Lazzaro Spallanzani Facebook.jpg|miniatura|Il suo profilo su Facebook.]]
Il suo genio non fu mai compreso appieno dai contemporanei e nemmeno da lui stesso. Durante un viaggio verso [[Costantinopoli]], i marinai sentendolo parlare delle sue scoperte lo gettarono a [[mare]] credendolo uno stregone. Spallanzani si salvò solo grazie al suo [[tappeto volante]]. Si vendicò in seguito di tutti i marinai servendosi di alcuni pupazzetti [[voodoo]] e rubò loro una cassa di dobloni. Mentre era in viaggio con alcuni colleghi, tra i quali [[Alessandro Volta]], costoro lo accusarono di aver rubato dal museo di [[Pavia]] un'intera collezione di [[succhi gastrici]] in vasetto. Spallanzani fu completamente assolto dal [[giudice]] e si vendicò di tutti, compreso Volta, che si risvegliò di notte con diverse scariche della sua stessa [[pila]] collegata nottetempo da [[Lazzaro Spallanzani|ignoti]] al suo letto. Anche stavolta lo Spallanzani non si curò di brevettare l'[[elettro-stimolatore]] ma si accontentò di godersi la scenetta di nascosto.
 
Spallanzani non trascurò, durante i suoi studi, nemmeno un aspetto della [[natura]]. Purtroppo la sua visione cattolica del mondo gli impedì di comprendere a pieno la portata delle sue stesse scoperte. Durante le osservazioni di campioni vari di [[sperma]] al [[microscopio]] fu il primo a individuare alcune strane ''[[spermatozoo|palline con la coda]]'' contenute al suo interno, ma dato per scontato che i bambini li porta la [[cicogna]] li classificò come [[parassiti]].
 
Il gesuita fu il primo a compiere un'[[inseminazione artificiale]] su di una [[rana]] ma si spaventò moltissimo quando riconobbe alcuni dei suoi tratti somatici nel volto dei [[girino|girini]]. Ci provò poi con un [[cane]] usando quella volta saggiamente sperma canino. L'esperimento fallì ma Sallanzani ne trasse ugualmente un grande insegnamento.
 
{{q|Forse era meglio usare una cagna!}}
 
== I [[pipistrelli]], che gran sollazzo! ==
[[File:Lazzaro Spallanzani spappola un pipistrello.jpg|miniatura|Spallanzani a caccia di notte a [[Gotham City]].]]
L'anziano [[abate]], sul finir della sua vita, si intanò in un'ala del [[convento]] concentrandosi sulle sue ricerche, avido di sapere e di Girelle passò gli ultimi anni cercando di svelare un antico [[enigma]] della natura: "Come cazzo fanno i pipistrelli a fottermi le merendine al [[buio]]?". Spallanzani durante i suoi più celebri esperimenti si rinchiudeva nella torre dell'[[abbazia]] e osservava a lume di [[candela]] svolazzare i pipistrelli da lui orribilmente mutilati. Ripercorriamo il suo cammino attraverso le geniali intuizioni contenute nelle annotazioni del suo [[diario]].
 
{{q|... ho toppato entrambi li [[occhi|oculi]] ad uno esemplare con cera fusa et ho notato che seguitava a librarsi nell'aere normalemente, che in tal guisa possano essi vedere attraverso la cera?}}
 
{{q|... et li ho strappato i bulbi oculari tritandoli poi finemente et immergendoli in [[acido solforico]] et ho eiettato il tutto nello pitale, che ho riversato diligentemente dalla finestra in nella istrada. Infine li ho turato le orbite con sferette di [[piombo]] fuso di modo che non conservasse nessuno residuo di veggenza... et ancor svolazza! Ora son certo abbastanza, codeste bestie non necessitano di oculi per vedere...}}
 
{{q|... l'ho immerso per intero in la [[Nutella]] et l'ho liberato per determinar se compiva li stessi movimenti et escludere ho dovuto parimenti lo senso dello [[tatto]], ora però son curioso di saggiarne le carni assieme a codesta salsa...}}
 
{{q|... che asportandone la calotta cranica et succhiando la [[Cervello|materia grigiastra]] con una cannula lo pipistrello perde la bussola... buffo alquanto...}}
 
{{q|... quello figlio di [[Diavolo|Dimonio]] alato m'ha orinato in sulla testa! Li ho spezzettato le alucce con lo batticarne dello [[Macellaio|macellaro]] Alfonso... con le ali sbriciolate in quella guisa ha gran difficoltà nello decollaggio...}}
 
{{q|... annoto oggidì che ho perso tutti i pili in sulla testa a per causa dello [[urina|piscio]]<ref>Qui Spallanzani mente sapendo di mentire, era già calvo a dodici anni.</ref>...}}
 
{{q|... l'ho alligato strettamente con la [[Nastro adesivo|carta collosa]] et l'ho menato dallo finestrone della torre fin giù nello cortile. Spappolossi...}}
 
{{q|... li ho occluso li orifizi orecchiali con gomma da masticare delle Americhe et pure lo sfintere per eliminar lo riverbero, lo animale ancora volteggia evitando abilemente le colonne...}}
 
{{q|... e poiché era io terribilmente irritato dai continui fallimenti n'ho presi quattro et l'ho gonfiati con lo elio e 'si gonfi ancor volavano... orcoddio!}}
 
{{q|... et per vendetta obliqua et trasversale ne ho appeso i famigliari a testa in su...}}
 
{{q|... lo animale immondo mi ha azzannato lo minolo, codesto lo sistemi io...}}
 
{{q|... così li ho incollato le fauci con l'Attak, he he he!... Toh! Codesta poi est davvero bella! Colle fauci ben sigillata lo animale non s'orienta et va tosto a sbattere, che sfrutti dunque lo senso dello gusto?}}
 
{{q|... con la lingua mozza e le nari rabboccate di pepe di Cajenna ho escluso altresì lo senso dello gusto. Lo ammetto, me la sono fatta sotto dalle risa ma ancor non ci capisco un cazzo!}}
 
Nonostante ci fosse andato così vicino ma non abbastanza, Lazzaro ipotizzò l'esistenza di un [[sesto senso]]. La scoperta stimolò la ricerca di molti scienziati e in poco tempo sbucò la verità sui pipistrelli che tutti oggi conosciamo: usano il [[TomTom]]. Spallanzani dovette ammettere a malincuore di aver sb... sba.. s... SBAGLIATO! E morì! Il celebre <del>sterminio</del> [[esperimento]] scatenò nelle lande dell'Emilia la sua Nemesi: la [[zanzara]].
 
== Note ==
<references />
 
{{Latrina|giorno=16|mese=04|anno=2018|votifavorevoli=1|votitotali=1|argomento=scienza}}
 
{{DEFAULTSORT:Spallanzani}}
[[Categoria:Personalità religiose]]
[[Categoria:Biologi]]
[[Categoria:Insegnanti]]
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Provincia di Reggio nell'Emilia]]
[[Categoria:Persone spocchiose]]