Kratos: differenze tra le versioni

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((forse) Finito.)
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Dopo aver quindi dovuto cercare a casa di Elio una lampadina di scorta ed aver nel frattempo pulito il pavimento dallo schifo lasciato dai suoi cavalli, Kratos deve necessariamente scendere negli inferi per recuperare anche il dio solare, a quanto pare impegnato in [[Sesso|questioni urgenti]] con la moglie di [[Ade]]; nel passare dall'ingresso, il pelato anti-eroe trova però [[Caronte]], il quale schiettamente vede che il mortale non ha il biglietto d'ingresso e quindi lo butta giù a pedate nel tartaro. Ovviamente però, questo non basta neanche un po' per fermare Kratos, il quale non solo ottiene la platinum card per l'ingresso<ref>Gli servirà molto in futuro, oh se servirà...</ref>, ma anche un [[NES|power glove]] che apperteneva a Zeus, e con quello abbraccia affettuosamente Caronte fino a comprimergli tutte le ossa.
 
Finalmente, il fantasma formaggino di Sparta arriva davanti a Persefone, la quale anch'essa gentilmente gli intima di levarsi dai coglioni per lasciarla limonare con Elio, ma vista l'insistenza del disturbatore dell'infrattamento pubblico, la dea con [[nonchalance]] spedisce Kratos nei campi elisi, dove potrebbe benissimo starsene buono buono con sua figlia fino alla fine dei tempi<ref>Dove sia finita la moglie è tutt'ora oggetto di ricerca.</ref> ma sfortunatamente non può a causa di un'incombente [[apocalisse]] giunta all'ultimo minuto a causa di [[Atlante]]. Dopo aver sgozzato [[Russel Crowe]] che passava di lì per caso, Kratos esce prepotentemente dai campi elisi e sbriciola la testa di Persefone a colpi di power glove, ripristinando la corrente elettrica dell'olimpoOlimpo. Gli altri dei gli sono così grati che gli rimuovono tutto l'equipaggiamento ottenuto, costringendolo a ripartire da capo con l'"allenamento pre-Ares". Inoltre Ade, invece di essergli grato per il fatto che la sua [[Corna|cornificata]] situazione sia stata risolta, da quel momento farà sì che lo spartano sfrutti a dovere la sua platinum card per l'ingresso negli inferi.
 
;[[God of War]]
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Arrivato, ancora un po' stordito da tutto quel ''movimento'', inizia a farneticare con una statua di [[Atena]], credendo che gli parli. Alla fine, scende dalla nave convinto che, se ucciderà Ares, gli dei gli perdoneranno tutte [[omicidio|le sue malefatte]]. Suona strano che gli dei cospirino per la morte di un loro collega, ma la coerenza della trama è un problema degli sviluppatori{{Censura| che non si sono mai posti}}. [[Piuttosto]], è Kratos che si chiede come fare uccidere un tizio alto quanto mille palazzi e per di più immortale, in quando dio appunto. Ma la risposta gli arriva nuovamente da una statua: il [[Vaso di Pandora]]! Al suo interno c'è un qualcosa di così potente da ''poter uccidere persino un dio'', almeno a detta sua. Ovviamente un marchingegno del genere è stato nascosto nella classica landa desolata con questa volta il pittoresco nome del ''Deserto della anime erranti'', tra le cui sabbie è celato il passaggio che conduce all'entrata del tempio di... praticamente in culo al mondo, come sempre.
 
Ciò però non spaventa il fantasma di Sparta, che spavaldo si getta nel tempio di Pandora, durante la costruzione del quale l'architetto ha perso prima un figlio, poi l'altro, infine [[Pazzia|la testa]]. Per questo lo ha riempito di trappole, trabocchetti e tranelli, finendo col lasciarci le penne da solo là in mezzo e sottolineando così la sua astuzia... Preso il vaso, Kratos si appresta a tirarlo fuori dal tempio per usarlo, ma Ares, con una mira che farebbe invidia a un aspirante [[sniper]] da mulyplayermultiplayer online di uno sparatutto, lo impala con un albero come uno spiedino e gli fotte lo scrigno sotto al naso.[[File:Nonno Abraham Simpson inveisce contro una nuvola.jpg|right|thumb|200 px|Istantanea della scena in cui Ares è distratto mentre Kratos gli soffia il vaso da sotto al [[naso]].]] Così Kratos finisce all'[[Inferno]], ma nemmeno questo basta a fermarlo: infatti dopo nemmeno dieci minuti Kratos ha già superato delle improbabili lame rotanti e dimezzato la popolazione dell'Ade, massacrandola. Infine usceesce come un novello [[Banda Bassotti|bassotto]], ovvero scavando una buca verso l'alto, per poi poter mettere le mani sul vaso di Pandora mentre Ares sproloquia, sbraitando contro una nuvola come [[Nonno]] [[Simpson]]. Ed ecco il colpo si scena: Kratos apre il vaso di Pandora e... Diventa solo enorme quel tanto che basta per farsi riempire di botte da Ares, che ovviamente non perde tempo per farlo. Ma quando tutto sembra perduto, il provvidenziale ritrovamento di una [[spada]] vecchia e arrugginita salva la ghirba allo spartano, che non pago la usa per squartare -come suo solito- il dio infame. Chiusa la faccenda, gli dei rispondono alla sua richiesta con il [[dito medio]] alzato, portando Kratos a suicidarsi gettandosi dalla famosa rupe. Sarebbe una fine lecita, se non fosse per il fatto che, tutto d'improvviso, gli dei ci ripensino e lo salvino, offrendogli di riempire il buco lasciato dalla morte di Ares nell'[[Olimpo]].
 
Lo spartano diventa allora nuovo dio della guerra, ponendo fine alle sue sofferenze, ma non al bisogno di [[soldi|liquidi]] della SCE, che imbastisce così il secondo capitolo ufficiale della serie per pagarsi le piste.
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;[[God of War: Ghost of Sparta]]
[[File:Pino Scotto 1.JPG|left|thumb|200 px|Il perfido Thanatos si oppone al cammino di Kratos: pessima idea...]]
Mentre i programmatori pensavano a un modo per mandare avanti una serie che si era praticamente conclusa già di suo, a Kratos venne improvvisamente un'[[epifania]]: suo fratello Deimos è prigioniero chissà dove e ovviamente solo lui poteva trovarlo. Anziché usare i suoi nuovi poteri di divinità per arrivare in un lampo sul posto e spaccare culi a destra e a manca, al fantasma formaggino di Sparta viene la brillante idea di farsi una bella gita turistica per tutta la greciaGrecia, con tappe come [[Atlantide]] affondata e sepolta da delladalla lava, un'[[estizione]] di massa di tutta la fauna dei monti della Laconia e per finire una bella rivolta [[comunista]] sedata a Sparta stessa.
 
Dopo aver fatto anche rifornimento di [[patonza]] sempre nella città natale, al pelato anti-eroe si pone come ultima meta il regno della [[morte]], dove un [[Thanatos]] appassionato di [[Ozzy Osbourne]] tiene prigioniero Deimos lasciandolo appeso tutto il tempo come un prosciutto di Parma in attesa del Marino. Ovviamente Kratos lo trova e lo libera con la sua solita grazia, ovvero tirandogli addosso molteplici giavellotti, e forse per questo Deimos non prende molto bene la cosa, iniziando una scazzottata degna di [[Bud Spencer]] e [[Terence Hill]].
 
A interrompere le amichevoli carezze dei due fratelli ricongiunti però è Thanatos, il quale dopo uno sfoggio delle sue abilità di [[headbanging]] prende Deimos e inizia senza motivo a torturarlo facendogli ascoltare incessantemente le canzoni dei [[Uochi Toki]]; il fantasma formaggino di Sparta irrompe in scena e inizia l'epica battaglia finale con il dio della morte che si trasforma a caso in un mostro di [[Monster Hunter]], sbattacchiando Deimos e facedoglifacendogli venire un provvidenziale colpo di trama che lo uccide. Incazzato rosso, Kratos distrugge ''letteralmente'' pezzo per pezzo Thanatos e torna infine a piangersi addosso sull'Olimpo.
 
Da non perdere comunque la scena supersegreta dove si scopre che questa era tutta una mossa di Zeus, il quale voleva riprovare l'esperimento di Ares. Un genio.
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{{Quote|È un uccello? È un aereo? È [[Superman]]?}}
 
L'identificabile scia si rivela essere invece il pelato e pizzettato spartano; incazzato come una bestia, egli inizia a demolire la città in una pessima imitazione di [[King Kong]], punita dal regista del film in persona che lo rimpicciolisce a dimensioni d'uomo per farlo riempire di botte. Stranamente, una volta rimpicciolito, Kratos torna a essere anche mortale, rischiando la pelle per colpa dei soldati di [[Rodi]] e di una statua che ha improvvisamente preso vita per un abuso di sostante dopanti. Ma per fortuna c'è Zeus a dargli man forte, inviandogli dal cielo la {{Citnec|potentissima e storicamente invincibile}} ''spada dell'Olimpo'': con questo aggeggio Kratos rottama la statua in men che non si dica. Peccato che la spada prentendapretenda i rimasugli dei suoi poteri divini per poter essere usata; anzi, peccato che dopo averglieli dati, Zeus scenda dal cielo e gliela freghi. Impotente, Kratos cerca di opporsi, finendo invece per farsi solo trapassare come uno [[spiedino]] da Zeus. Per l'ennesima volta, il fantasma di Sparta muore e si ritrova nell'Ade, così come per l'ennesima volta ne esce pagando nel frattempo il biglietto.
 
A ogni modo, uscito da lì, Kratos inizia la sua disperata ricerca di {{s|[[figa]]}} Zeus e della tanto agognata spada, passando per isole incantate, cavalli volanti e specchi magici, in pieno stile [[Peter Pan]]. La sua ricerca finisce quando si rende conto di non poter cambiare ciò che è stato, anzi sì, gli basta solo uccidere le tre [[Parche]] e fottere loro il filatoio per farlo. Detto fatto, uccise tutte e tre le sorelle del Fat{{s|t}}o, Kratos prende il filo dello sua vita e lo riavvolge sino a tornare indietro al momento desiderato, senza neanche usare una [[DeLorean DMC-12]]. Dopo essere tornato indietro dalle sue amanti per [[sesso|darsi la carica]], si precipita da Zeus per la solita scazzottata. Tra le prevedibili e scontate battute tra i due con cui solo [[Dragon Ball Z]] potrebbe rivaleggiare, lo scontro si conclude invece col risultato opposto e con somma gioia del giocatore che può ora contro-sodomizzare Zeus con la sua stessa spada. Lungi dal morire nonostante il cratere in petto, egli si allontana {{citnec|lievemente ferito}} mentre Atena intrattiene Kratos con i lunghi sproloqui [[42|sulla vita, l'universo e tutto quanto]]. Lui giustamente la manda a cagare e cerca di dare a Zeus il [[Player Killer|super colpo di grazia mortale imparabile]], ma Atena [[Gente che non si fa mai i cazzi suoi|si intromette]] e viene bucherellata al suo posto. Affranto dall'aver finalmente penetrato Atena, ma non come voleva, Kratos ascolta le sue ultime confessioni: '''[[Darth Vader|Zeus è suo padre!]]''' Dal momento che però Kratos {{Citnec|è abituato a uccidere i suoi familiari}}, egli ritorna indietro nel tempo un'ultima volta per salvare i titani e portarli con sé nell'allegra scampagnata/scalata del monte Olimpo e fare il culo a Zeus e tutti suoi amichetti. Di nuovo si vede il bisogno degli sviluppatori di pagarsi le ville al mare con un seguito...
 
;[[God of War III]]
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La storia riprende esattamente da dove il secondo capitolo si era concluso: Kratos, in groppa a Gaia, si appresta a scalare il monte Olimpo per fare a pezzi Zeus<ref>Una giornata tipo, dunque.</ref>. Sosta allo snack bar a parte, il viaggio è pieno di intoppi: nemici che gli si gettano contro, Poseidone che tenta di [[Zidane|silurarlo di testa]] e la rottura di qualche arto di Gaia per disperazione. A ogni modo, Kratos non si pone questi problemi e, dopo una scazzottata stile [[God Hand]] con Poseidone, si reca finalmente da Zeus, il quale lo accoglie con improperi gravissimi e altamente offensivi come "''Piccolo scellerato''"; cose da far svenire dall'inquietudine qualunque critico videoludico. Ferito nell'intimo da queste parole, Kratos si distrae, dando così il tempo al vecchiaccio di spararlo giù dal picco con una banale saetta.<ref>Ma con la spada dell'Olimpo Kratos mica doveva essere invincibile?</ref> Così il fantasma di Sparta precipita {{u|per l'ennesima volta}} nell'Ade, dove {{Citnec|perde tutti i suoi poteri}} e la spada magica.
 
Chissà come, gli si presenta Atena, della quale evidentemente è impossibile liberarsi anche dopo averla trapanata a morte; ad ogni modo, l'eterea ex-dea gli dona delle nuove spade dette lameLame dell'esilioEsilio, giusto per ricordargli di quanto sia [[Solitudine|solo]] ora. Quindi inizia a sproloquiare riguardo i soliti obbiettiviobiettivi, missioni divine, oggetti sacri e [[Gatto bellico|gatti bellici]]: il succo è che, per battere Zeus, ora Kratos avrà bisogno non solo della spada, ma pure della ''fiamma dell'Olimpo'', un nuovo espediente magico molto utile per allungare trame altrimenti piatte. Kratos, ormai rassegnatosi all'idea di dover sempre trovare qualcosa firmato ''dell'Olimpo®'' per completare le missioni del caso, si appresta a recuperare prima la spada, poi a uscire dall'Ade (il luogo). Ma Ade (il divino) gli sbarra il passo, deciso a uccidere lo spartano per rifarsi di non aver ufficializzato la morte della moglie nel primo spin-off; purtroppo per lui, Kratos gli frega le sue stesse armi e le usa per giocare con lui al [[gioco dell'impiccato]]. Letteralmente. Non pago di questo, gli prende anche l'anima, per poter pagare il casello alla fine dell'[[autostrada]] infernale. Uscito di lì, comincia la sua ascesa all'Olimpo, della quale fanno le spese la fedifraga Gaia, il decapitato Elio, lo zoppo [[Ermes]], il maciullato [[Ercole]], quella bagascia ubriaca di sua madre Era, lo sbudellato Crono, uno scorpione di cristallo e svariati {{s|sacchi di carne}} nemici. [[File:Mortal Kombat Armageddon - Quan Chi.jpg|thumb|right|210px|Il [[cliffhanger]] alla fine del terzo capitolo: Kratos ''tornerà!!!'' ...in altri titoli Sony.]] L'unica che si salva è come al solito la gnocca di turno: [[Afrodite]], ninfomane bisessuale con la quale Kratos cornifica più volte il gobbo [[Efesto]], il quale non può però lamentarsene in quanto morto e squartato preventivamente<ref>Ed è pure così gentile da regalare un'arma nuova a Kratos prima di morire: che carino.</ref>.
 
Kratos, tra uno sbudellamento e l'altro, scopre che nella fiamma dell'Olimpo si cela -shock del pubblico- il [[vaso di Pandora]] già usato, ma per ottenerlo ha bisogno di una chiave umana. O meglio, di una bambina, per la gioia dei fan [[Lolicon|loli]]. O anche di Zeus, che lesto si muove per rapirla: lo scontro tra i due si risolve di nuovo a favore del vecchio barbuto, con l'aggravante di aver anche ucciso la bambina anonima e mal truccata. Come se tutto ciò non bastasse, il fantomatico vaso di Pandora non contiene altro che [[Vuoto|aria e ragnatele]] quando il fantasma di Sparta per aprirlo ci aveva messo la stessa enfasi di [[Link]]. Kratos sporge reclamo verso gli studios, ma in risposta i dirigenti lo mandano a quel monte, ovvero sulla cima dell'Olimpo, dove Zeus lo sta aspettando. Ma la riunione non si conclude certo lì: come in un [[Beatiful]] di serie B, dal nulla risorge Gaia e li mangia, prendendo poi un Maloox Plus per calmarsi lo stomaco. Lo scontro finale tra i tre si risolve con Kratos che infilza in un colpo solo i due con la spada dell'Olimpo e qualche mazzata dopo avviene un'[[apocalisse]] a caso. Dopo aver assistito a una scena extra direttamente da [[Ai confini della realtà]], Kratos afferma di aver vinto grazie alla ''[[Speranza]]'', finendo invece col sembrare un novello [[Che Guevara]] propagandista.
 
Potrebbe finire tutto qui, ma Atena si ripresenta per {{s|rompere ancora i maroni}} riavere il maltolto, assillando a tal punto Kratos da costringerlo a suicidarsi pur di non sentire più sia lei che i produttori Sony. Ma tutti sanno che il pizzettato anti-eore è restio a rimanere nell'Ade, quindi è probabile che presto lo si rivedrà a dar guerra al resto del [[sistema solare]]...
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