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[[File:Khalil Gibran poesia.jpg|right|border|250px]]
{{cit2|Sui gradini del Tempio ho visto una donna tra due uomini, un lato del suo volto era pallido, l'altro avvampava. Così impara a mettergli le corna!|Kahlil Gibran, ''Il folle''.}}
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{{cit2|Se riveli al vento i tuoi segreti, non devi poi incolpare la parrucchiera.|Kahlil Gibran, ''Sabbia e spuma''.}}
'''Khalil Gibran''' ([[arabo]]: جبران خليل جبران Jubrān Khalīl Jubrān) ([[Boh]]sharri, [[6 dicembre]] [[1883]] – [[New York]], [[10 aprile]] [[1931]]) è stato un [[poeta]], [[pittore]] e
== Biografia ==
[[File:Khalil Gibran ragazzo.jpg|left|thumb|320px|Gibran ritratto col nerbo di bue, retaggio del suo passato nella pastorizia.]]
Jubrān Khalīl Jubrān nacque in [[Libano]] (allora parte dell'[[Impero ottomano]]) nel nord montagnoso del paese. Da quelle parti un giovanotto di bella presenza, di buone maniere e amante dello studio, non può che finire ad allevare [[capre]]. L'alternativa sarebbe stata fare il [[farmacista]], o magari il [[chirurgo]], ma occorreva nascere in una famiglia ricca e [[da qualche altra parte]]. Ebbe la prima istruzione da alcuni preti e, leggendo la [[Bibbia]], iniziò a sviluppare le idee che ispirarono i suoi primi lavori (come ''[[Maometto|Il Profeta]]'', ''[[Gesù cattivo]]'' e ''[[Anubi|Dio sciacallo]]'', per [[par condicio]]). Questo tenere i piedi in più staffe è tipico dei libanesi, poiché il loro paese ha sempre avuto un costante ruolo di crocevia e ponte tra il mondo cristiano ed islamico, e perché sono dei pusillanimi senza [[palle]].<br /> Il padre di Gibran, un [[esattore]], fu imprigionato per [[peculato]] dalle autorità ottomane. Era solito riscuotere le [[tasse]] e poi, vista la cadenza settimanale dei resoconti, prestare quei soldi a strozzo ad altri, che li usavano per pagare le tasse. L'idea era geniale, perché i conti tornavano sempre e lui ci guadagnava nel frattempo con gli esosi interessi. A seguito dell'arresto gli confiscarono tutti i suoi beni, compresa la [[casa]], le capre e otto forme di [[casu marzu]]. La famiglia era talmente ridotta in miseria che, per mangiare, era il padre che tirava loro le arance attraverso le sbarre. La madre di Gibran decise di trasferirsi presso suo fratello, negli Stati Uniti, portando con se Khalil e le sue sorelle Mariana e Sultana, che per mestiere facevano {{Censura|le ricamatrici}}. Li seguì anche il fratellastro Boutros, che con quel nome era l'anima della festa. Il [[17 giugno]] [[1895]], a bordo del brigantino ''[[Al Jazeera]]'', avvistarono finalmente la [[Statua della Libertà]], ma restarono in quarantena su Ellis Island fino a [[Natale]], dell'anno dopo.
[[File:Lustrascarpe.jpg|right|thumb|250px|Negli ''States'' il talento di Gibran fu subito valorizzato.]]
Subito dopo l'arrivo a New York, la famiglia si trasferì a [[Boston]], dove allora viveva la seconda comunità siriana più grande d'America, suo cugino Youssef e la moglie con i dodici figli. Dal [[30 settembre]] [[1895]] Gibran frequentò la sua prima [[scuola]], dove l'insegnante di inglese lo persuase a cambiare il suo nome per adattarlo alla pronuncia americana. Gli
[[File:Khalil Gibran un suo libro.jpg|left|thumb|320px|Gibran aveva sicuramente dei numeri.]]
Nel frattempo Gibran venne introdotto in un [[Club privé|circolo molto esclusivo di intellettuali]] da Josephine, oramai sua abituale amante. Nel corso di una serata intitolata "Lirica pastorale al buio", in cui gli uomini indossavano solo una maschera da [[lupo]] e le donne da [[pecora]], fece conoscenza con Mary Elizabeth Haskell di cui, una volta girata ed estratta dal mucchio, si innamorò perdutamente.
{{cit2|Che ci siano spazi liberi nella vostra vita in comune.|Kahlil Gibran, ''I segreti del cuore''. }}
Lei era di dieci anni più anziana e ammirava molto le sue
{{cit2|Hai dieci anni più di me e ancora non hai tirato le cuoia, questo non è gius...|Kahlil Gibran, ''Vai a capire la vita''. }}
== Non solo poeta ==
[[File:Khalil Gibran disegni.jpg|right|thumb|320px|Due quadri di Gibran: ''Il mucchio'' e ''Basta col viagra''.]]
{{cit2|Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima, del mio cuore una dimora per la tua bellezza, del
Il Gibran poeta è quello che tutti conoscono, ma la sua intensa attività come
{{Quote|Mettiti così e planerò sulla tua essenza come rapace [[falco]], poi ti frullo la [[passera]] quant'è vero [[Dio|Iddio]]!|Kahlil Gibran e gli approcci raffinati.}}
Parole che toccano il [[cuore]], senza dubbio, ma che al contempo racchiudono una profonda inquietudine, un senso di inadeguatezza compensato da una carnalità forzata, probabilmente sbandierata a supporto di un apparato riproduttivo misero. Eppure Mary Haskell sembra smentire questa ipotesi, soprattutto in una lettera del [[1911]] alla sua amica Betty Greenhouse in cui, senza mezzi termini, descrive Khalil ''"...con un pistolone che al confronto la Colt 45 di [[Buffalo Bill]] è una Derringer"''. Dove sia la verità non è dato saperlo, e francamente ci interessa quanto la dinamica dei moti ondosi nell'[[isola di White]], ossia [[nulla]]. Inoltre, l'articolo abbasta<ref>Abbastare: essere adeguato alle esigenze del momento</ref>
==Note==
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