Jesi: differenze tra le versioni

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Finalmente però arrivarono i [[Impero bizantino|bizantini]], che avevano fondato la Pentapoli sull'adriatico da [[Rimini]] ad [[Ancona]] e che misero Jesi a difesa del territorio; ovvero a prendere le legnate dai Longobardi che occupavano tutto il resto d'[[Italia]] mentre loro se ne stavano tranquillamente a passeggiare lungo il viale Ceccarini di [[Riccione]], 'sti stronzi: erano meglio i barbari!
 
Come [[Dio]] volle, nel 773 d.C. arrivò [[Carlo Magno]] e divenne tutto [[Sacro Romano Impero]].<br /> Il giogo imperiale perdurò sulla città per due interminabili giorni, finché la popolazione, un [[Eufemismo|filino turbata]] dalle innumerevoli invasioni, proclamò la ''[[Repubblica]] Aesina''.<br />Fu in quel contesto di libero Comune che nacque a Jesi il suo più illustre figlio: l'imperatore '''[[Federico II di Svevia]]'''. Egli, in eterna riconoscenza nei confronti della città, le conferirà nuovamente la dominazione {{76KK23821}}di "''città regia''"; la fece assurgere (se esiste 'sta parola) a capitale e le concesse libertà inusitate all'interno dell'Impero: il poter sfottere l'abbigliamento del [[Papa]] quando veniva in visita, chiamandolo "''La mignottella in gonnella''", e il poter coniare moneta propria, con come effige l'immagine di [[Marilyn Monroe]] mentre le si alza la gonna bianca, ma con la faccia di [[Gregorio IX]]. Questi fatti portarono alla [[scomunica]] in toto della città, ma gli jesini avevano già deciso da che parte stare e se ne sbatterono i coglioni.<br />Purtroppo Federico [[Morte|morì]] presto e la pacchia finì subito.
[[File:Italia in Miniatura (Palazzo Vecchio Firenze) con Cosplayers.jpg|right|thumb|290px|Il Palazzo della Signoria di Jesi costruito sul progetto di quello di [[Firenze]], ma cercando di risparmiare giusto un filino. I fiorentini ne hanno richiesto le royalties, ma se si aspettano che un marchigiano cacci una lira stanno freschi! {{Dimensione|80%|Ah, e non fate caso a quei [[Cosplay|deficienti]] lì davanti, ognuno ha i turisti che si merita!}}]]
La città tornò ad essere in balia degli eventi.<br />Nel periodo delle signorie i Malatesta di [[Rimini]], i Montefeltro di [[Urbino]] e gli Sforza di [[Milano]]<ref>Che cazzo c'entravano lo sanno solo loro!</ref> si contesero la marca, che alla fine fu acquistata con soldoni sonanti dal papato.<br />La nuova proprietà non aveva dimenticato gli sgarri subiti e si vendicò sulla popolazione. Fu imposto di pagare il 50% del reddito al vescovo, di attirarsi le simpatie di tutti diventando gli esattori delle [[tasse]] dell'intero [[Stato Pontificio|Stato della Chiesa]]<ref>Nasce all'epoca il lusinghiero detto umbro-laziale "''Meglio un morto in casa che un marchigiano alla porta!''"</ref>, di dover ballare per strada la rumba completamente nudi ogni volta che si incontra uno sconosciuto, di dover rendere grazie al Signore in ogni singola frase pronunciata<ref>Nasce da qui l'usanza di usare la [[bestemmia]] come intercalare</ref> e, condanna ben peggiore, di non poter giammai avere una squadra in [[serie A]].
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Dai tempi di Federico II, Jesi è stata governata da personalità progressiste e anticlericali, comunemente definite [[Comunista|comuniste]]. Sempre, senza alcuna eccezione; tanto che le strade richiamano tutte un certo tipo di personaggi, come via [[Gramsci]], corso [[Giacomo Matteotti|Matteotti]] o largo [[Salvador Allende]]. Pochissimi hanno posto obiezioni a riguardo e chi ha osato farlo si trova attualmente in fondo a Ripa Bianca, la [[foiba]] locale.<br />Giusto al fine di provare un piccolo brivido d’incertezza alle ultime elezioni la sinistra ha deciso di spaccarsi. Da una parte la lista di centro-sinistra, capeggiata da un rappresentante del [[Pd]] e sostenuta unicamente ma compattamente dal Pd. Dall’altra una lista di sinistra-centro, capeggiata da un rappresentante del Pd e sostenuta unicamente ma compattamente dal Pd. Come terzo incomodo una lista ''omnibus'' capeggiata da un tizio e sostenuta da tutte le opposizioni: da [[Italia dei Valori|Di Pietro]] al [[Pdl]], dai [[Partito Radicale|Radicali]] all’[[UDC]], da [[Vendola]] alla [[Lega Nord]] e da [[Rifondazione Comunista|Rifondazione]] a [[Forza Nuova]]. Vinse il candidato del Pd col 51%, secondo il candidato del Pd col 49% e terzo il terzo incomodo (che se si era chiamato così ci sarà pure un perché) con un voto, il suo.
 
{{Recentismo}}
Incredibile: il [[Scoreggia|vento]] del cambiamento è arrivato anche a Jesi!<br>Alle elezioni amministrative del [[2012]] il candidato espressione del centro-sinistra, stavolta unito e che avrebbe dovuto trionfare già al primo turno, è stato sorprendentemente sconfitto al ballottaggio da una lista civica apolitica e apartitica che ha espresso come sindaco un volto nuovo, già assessore nell'ultima amministrazione di centro-sinistra! Ah, ehm... Come non detto. Tutto a norma!
 
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==Note==
 
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