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[[File:James Monroe.jpg|right|thumb|250px|James Monroe in tutta la sua [[modestia]].]]
{{Cit|La mia presidenza sarà ricordata come ''"L'era dei buoni sentimenti"''. Allora, sporco negro, ti sbrighi sì o no a lucidarmi le scarpe?|James Monroe si insedia alla [[Casa Bianca]].}}
{{Cit|Se perseveriamo, non possiamo fallire.|James Moroe esorta i suoi schiavi a tirare con più forza quel carro pieno di lastre di [[granito]] su cui lui è tranquillamente seduto.}}
{{Cit|A me piacciono i presidenti. Anche un mio tris-bis-nonno è stato Presidente. E forse è per questo che mi piacciono così tanto i presidenti.|[[Marilyn Monroe]] evidentemente calata di [[qualcosa]].}}
'''James Monroe''' (nel salotto di casa sua, [[28 aprile]] [[1758]] – [[New York]], [[4 luglio]] [[1831]]) è stato il 5º [[presidente degli Stati Uniti]], famoso per aver sviluppato la [[Dottrina Monroe]], che incentrava la sua ideologia nella frase ''"L'America agli Americani"''. Questa dottrina verrà ripresa poi da [[Theodore Roosevelt]] per quanto riguarda il famoso Corollario Roosevelt: ''"L'America agli Americani e il mondo pure"''.
Durante la sua presidenza è stato il [[Re]] della [[Liberia]], che lui rinominò [[Monrovia]]. È anche stato l'ultimo [[presidente degli Stati Uniti]] ad andare in giro vestito con: parrucca incipriata con treccia finta
==Primi anni==
[[File:Marylin Monroe.jpg|left|thumb|
James Monroe nasce nella casa dei suoi genitori da qualche parte in [[Virginia]], per festeggiare il lieto evento il padre, [[Dunsparce|Dunsparce Monroe]] fece ardere vivi 12 schiavi. Da giovane frequentò una scuola gestita dal reverendo Archibaldo Campobello, che viste le su
Alla morte del padre nel [[1774]], Monroe ereditò la sua piccola piantagione e gli [[schiavi]]; il futuro presidente a dispetto di suo babbo aveva uno smodato interesse per i [[soldi|danari]], per
All'[[Università]] James si rivelò una mezza schiappa, tanto che stava per essere cacciato con ignominia, ma proprio nei giorni in cui si stava per decidere il suo destino, Monroe decise di arruolarsi volontariamente nell'esercito indipendentista, facendo uno sproloquio nell'[[auditorium]] universitario in cui esortò altri {{s|imbecilli}} volontari a seguirlo nella sua impresa. Appena entrato in guerra James Monroe si slogò una spalla durante la sua prima e ultima operazione: razziare un arsenale di [[Spada|spade]] e [[moschetto|moschetti]] scarichi, presso il palazzo del [[Governatore]]. La struttura era presieduta da 24 uomini anziani, che vennero presi di sorpresa e massacrati di botte dalle milizie indipendentiste; Monroe picchiò talmente forte i malcapitati che alla fine la spalla gli cedette slogandosi. Per quell'impresa alla fine del conflitto venne insignito della ''medaglia al merito militare'', di una bella ''laurea onoris causa'' e dell'immancabile ''[[pensione]] di guerra''. ▼
▲All'[[
==Piantagioni e [[schiavitù]]==
[[File:James Monroe promessa.jpg|left|thumb|300px|James Monroe si rivolge ai suoi schiavi.]]
Dopo la guerra Monroe decise di coronare il suo sogno di diventare un grosso possidente terriero, così vendette la sua piccola proprietà e acquistò una grossa proprietà in svendita
Così nel [[1783]] James Monroe si buttò in politica e, grazie anche ai suoi trascorsi militari, riuscì ad entrare nel [[Ibrido|Partito Democratico-Repubblicano]] e a farsi eleggere al [[Congresso]] degli [[Stati Uniti]]; grazie a questa nuova posizione il futuro presidente riuscì a tessere una grande quantità di amicizie che gli permisero di acquistare nuovi [[schiavi]] da mandare a morire nelle sue scarse piantagioni. In ogni caso Monroe fu poco lungimirante nel gestire le sue proprietà, i suoi schiavi e il suo [[
Alla lunga lo stile di vita di Monroe lo spinse a non interessarsi quasi più delle piantagioni, lasciando gli schiavi allo stato semi brado e senza stipendio e delegando le operazioni di sorveglianza a dei mercenari provenienti dai peggiori [[gulag]] sovietici. Le condizioni di vita brutali a cui erano sottoposti spingevano molti [[schiavi]] al suicidio
{{quote|Allora. Se qualcuno dovesse suicidarsi prima di avermi fatto guadagnare 1000 dollari con il suo lavoro, non riceverà la medaglietta di "impiegato della settimana", sono stato chiaro?}}
Le minacce terrorizzarono a tal punto gli [[schiavi]] che nessuno tentò più il suicidio, ma uno di loro, tale Danielo Albomerlo, decise di
{{quote|C'è solo una parola per definire un uomo che sputa sul lavoro che gli dai e sulla minestra di acqua di palude e verdure marce che gli servi una volta al giorno per tutti i giorni a gratis: "Farabutto"!}}
In seguito si scoprì che Danielo Albomerlo si era dato alla macchia per ritrovare i membri della sua famiglia che Monroe vendette in giro per l'[[America]]; una volta che lo venne a sapere, Monroe commentò così:
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==Elezione e presidenza==
Monroe cominciò a pensare alla presidenza quando ormai i debiti della sua azienda
{{quote|"L'[[America]] è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di proprietario terriero. Qui ho appreso la passione per la libertà. Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a una monarchia politicamente ed economicamente fallimentare. Per poter compiere questa nuova scelta di vita, ho rassegnato oggi stesso le mie dimissioni da ogni carica sociale nelle piantagioni di cotone che ho fondato. Rinuncio dunque al mio ruolo di imprenditore e di schiavista per mettere la mia esperienza e tutto il mio impegno a disposizione di una battaglia in cui credo con assoluta convinzione e con la più grande fermezza. [...]"}}
Come ci si può ben immaginare, in molti ci cascarono e James Monroe divenne il 5° [[Presidente degli Stati Uniti]].
===Politica interna===
Monroe non fece in tempo a
In seguito
{{quote|Voi indiani che vivete allo stato selvaggio come cacciatori, avete bisogno di una misura maggiore di territorio per sostenervi. Il ché è incompatibile con il progresso e i valori della vita civile. Pertanto o diventate civili come noi oppure vi
[[File:James Monroe imprenditore.jpg|right|thumb|300px|Il manifesto elettorale di Monroe.]]
Gli [[indiani]] però non volevano proprio diventare stronzi come i visi pallidi, così dopo aver ponderato a lungo, inviarono una [[videocassetta]] in cui tutti in coro mandavano Monroe a [[
{{quote|Come hanno osato quei barbari incivili
===Politica estera===
Negli esteri Monroe è meglio noto per la sua ''Dottrina Monroe'', che presentò nel suo messaggio al [[Congresso]] del [[42]] [[dicembre]] [[1823]]:
{{quote|Francamente io me ne fotto di quello che succede fuori dai confini del mio paese. Normalmente me ne fotto anche di quello che succede fuori dai confini di casa mia, ma questo è un altro discorso. Pertanto noi non solo non ci interesseremo di ciò che accade in Europa o nel resto del globo, ma rimarremo neutrali di fronte a qualsiasi conflitto che non ci riguarda direttamente
Allo scadere del suo secondo mandato James Monroe chiese la fiducia al suo partito per potersi ripresentare alle elezioni successive, ma le varie beghe giudiziarie unite ai suoi debiti spinsero i big del partito a non ricandidarlo; il presidente uscente non prese bene la cosa e commentò così la decisione dei suoi colleghi:▼
{{quote|I membri del Congresso hanno fatto un uso criminoso delle intercettazioni che riportavano fatti privati riguardanti la mia persona e pertanto privi di qualsivoglia valore politico e legale. Queso grave attentato alla democrazia è stato creato ad arte per eliminarmi dalla scena politica, per spingere alcuni falchi del mio stasso partito ad impedirmi di presentare nuovamente la mia candidatura alla tornata elettorale di quest'anno. Pertanto sarò costretto a sporgere le mie inevitabili querele, che saranno volte a ristabilire la mia onorabilità e la mia presenza alla Casa Bianca.}}▼
Le dichiarazioni di Monroe si dimostrarono però un gigantesco [[bluff]], infatti l'assurda mole di debiti e denunce di insolveza lo avevano lasciato senza il becco di un quattrino; questo lo obbligò a vendere tutti i suoi beni e i suoi possedimenti (schiavi inclusi) per ripagare tutto. In seguito si ritrovò a dover essere ospitato a casa di una delle sue figlie, la quale non volendolo avere tra i [[coglioni]] lo rinchiuse in una [[casa di riposo]] per vecchi presidenti rincoglioniti, dove passò il tempo a mangiare [[crusca]] e bere [[tavernello]]. ▼
==Decesso==
▲Allo scadere del suo secondo mandato James Monroe chiese la fiducia al suo partito per potersi ripresentare alle elezioni successive, ma le varie beghe giudiziarie unite ai suoi debiti spinsero i big del partito a non ricandidarlo
▲{{quote|I membri del Congresso hanno fatto un uso criminoso delle intercettazioni che riportavano fatti privati riguardanti la mia persona e pertanto privi di qualsivoglia valore politico e legale.
▲Le dichiarazioni di Monroe si dimostrarono però un gigantesco [[bluff]], infatti l'assurda mole di debiti e denunce di
{{Cronologia|[[File:Stati uniti delle americanate.png|50px|center|link=]]Andrew Johnson<br />[[Presidente degli Stati Uniti|Presidente degli Stati Unilaterali]]''' <br />[[1817]] - [[1825]]|[[James Madison|Il Madison Square Garden]]<br />[[1809]] - [[1817]]|[[John Quincy Adams|Crapa pelada]]<br />[[1825]] - [[1829]]}}
==Note==
<references />▼
▲<references />
{{PresidentiUSA}}
{{politicaamericana}}
{{DEFAULTSORT:Monroe}}
[[Categoria:Idioti]]
[[Categoria:Morti]]
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