Utente anonimo
→L'ultimo capitolo della sua vita: il successo nel settore dell'alta moda
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Venne in Italia e fondò un'azienda collaborando con l'allora giovane [[Luciano Moggi]], che stava ancora cercando la strada adatta a lui. Si era nel lontano 1939, gli anni di piombo, e per il nostro Giacomino non era vita facile. Infatti aveva avuto la poco brillante idea di produrre vestiti con stampata la sua faccia, o peggio, il suo corpo intero. Questi vestiti furono venduti a due o tre ciechi che, ignari dell'obbrobrio che andavano ad acquistare, si fecero ammaliare dalla suadente voce di [[Renato Zero]], l'interprete che Jack aveva assunto per farsi comprendere dagli italioti. Nel frattempo il giovane Luciano fremeva cercando di poter corrompere qualcuno, ma non essendo ancora stati inventati i cellulari, si ritrovò costretto ad intimorire la gente tramite cartoline, ma si stancò presto. Così mentre il giovane Luciano decise di ibernarsi nell'attesa dell'avvento di una tecnologia più idonea ai suoi scopi, il povero Jack iniziò a girare per il mondo cercando di vendere quegli orrendi capi di vestiario. Ma anche per Jack i tempi erano troppo poco maturi, in quanto i gusti della gente non erano ancora degradati così tanto.
Fu così che passò anni e anni andando a cercare qualcuno che sostenesse i suoi progetti di marketing. Si ritrovò talmente disperato che andò a bussare persino alle porte dei negozi di vestiti dei [[Cinesi]], ma quelli non accettarono di aiutarlo per un puro principio etico e di tradizione, essendo i prodotti di Jack troppo poco tarocchi per essere venduti da loro.[[File:Cinese disgustato.jpg|right|thumb|300px|un venditore cinese disgustato da una maglietta di Jack Skeletron]]
Jack allora cadde in depressione, e iniziò a frequentare gentaglia del calibro di [[Tim Burton]]. Queste cattive compagnie gli fecero raschiare il fondo del barile: si ritrovò a dover recitare in un film che utilizzava la geniale tecnica
[[File:Renato Zero 1.jpg|left|thumb|300px|Zero,il cane di Jack]]
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