Italia (dirigibile): differenze tra le versioni

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=== L'incidente ===
Alle 2:20 inizia la fase di rientro. Quelli che prima erano definiti "favorevoli venti di coda", ora sono "una brutta gatta da pelare". La coda c'è sempre, ma sotto di essa sappiamo bene cosa si cela, con quel tempo: [[Ce l'hai nel culo|prenderlo nel culo è un attimo]]. Nobile stima la durata del rientro in quaranta ore, troppe, forse meglio assecondare i venti e seguire una rotta verso il [[Canada]]. Il meteorologo della spedizione Finn Malmgren, dall'alto della sua [[laurea]] presa con i [[Formaggino|formaggini]] ''Ålestund'', è però certo di trovare lungo la strada una zona di venti più calmi, lo convince quindi a tornare verso la Baia dei Re. Le sue previsioni valgono quanto quelle del [[meteorologo Sky]], ossia una ceppa<ref>all'incirca zero virgola nulla</ref>. Dopo 24 ore di burrasca a prua, e nebbia impenetrabile, si comincia a sentire puzza di crisantemi. Si forma ghiaccio sulle eliche, che viene sparato contro l'involucro. Nobile inizia a temere il peggio ed insegna il ''mea culpa'' al cecoslovacco.<br /> La tragedia si consuma all'alba del 25 maggio.
[[File:dirigibile Italia sui giornali.jpg|right|thumb|150px200px|Dopo lo schianto giunse via radio il ''"Boia chi molla!"'' del Duce, in seguito ironizzato dai giornali.]]
* '''07:30''' - Il marconista Biagi invia un primo messaggio radio: ''"Se non rispondo è perché ho problemi seri."'' Dalla nave appoggio arriva in risposta: ''"Non sei l'unico, mia moglie mi ha lasciato e gli devo passare gli alimenti."''
* '''09:25''' - Il timone di quota, appesantito dal ghiaccio, si blocca in posizione di discesa. Appena si inizia a sentire [[puzza]] di escrementi di [[foca]], e il vociare delle preghiere che è diventato assordante, Nobile ferma i motori e l'Italia inizia a risalire di quota.
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* '''10:30''' - L'Italia è tornato a quota 300 metri e procede ad una [[velocità]] di 45 km/h. All'improvviso la coda della nave si abbassa di 8 gradi, che detta così non impressiona più di tanto ma Nobile non è dello stesso avviso e inizia a gridare come un ossesso: ''"È finita! È finita!"'' Attilio Caratti pensa che stia parlando della [[grappa]] e inizia a piangere. Dilaga il panico.
* '''10:33''' - Il dirigibile impatta con la poppa e, subito dopo, con la gondola di comando sul ghiaccio. Dieci uomini vengono sbalzati all'esterno, altri sei restano nel pallone contenti di non aver fatto il botto. Il loro entusiasmo tuttavia si spegne subito, proprio nel momento in cui il pallone inizia a svolazzare via facendo una fragorosa pernacchia.
Dei dieci sopravvissuti Vincenzo Pomella è piuttosto malconcio, avrebbe già un piede nella fossa, se solo ci fosse della terra da quelle parti. C'è solo ghiaccio alla deriva, tanto freddo e orsi. L'ordine di Nobile è perentorio: ''"Resistete!"'' Pomella però è sempre stato poco incline a rispettarli e poco dopo [[Morte|tira le cuoia]].<br /> Più che da una logica militare le priorità sono dettate dal buon senso, occorre: raccogliere le provviste, organizzare un campo, comunicare la posizione e tenere alto il morale. L'ultima cosa è quella più complicata: dopo aver cantato per tre volte ''Giovinezza'', e ''Le Campane di San Giusto'', Adalberto Mariano vorrebbe suicidarsi gettandosi in pasto alle [[Orca|orche]]. Per fortuna viene fermato in tempo e ricondotto alla ragione. Inizia l'attesa dei soccorsi, che sarà presumibilmente breve considerando la {{citnec|proverbiale efficienza italiana}}.
 
== La Tenda Rossa e le operazioni di soccorso ==
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