Immanuel Kant: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Kant che ti pass|Apicella||Kant}}
{{Citazione|Sapere aude!|Kant||(Ossia: "Saper ascoltare!", "Abbi il coraggio di origliare mentre i vicini fanno sesso!"). Da ''Risposta alla cruciale domanda: come fare se non si hanno i soldi per accedere ai siti porno?''|}}
{{Citazione|Si curava dell'esperienza, perché, ahimè, non ne aveva fatta alcuna|Rocco Siffredi|Famoso Empirista||esperienze sessuali di Kant|sulle }}
 
[[Immagine:Kant2.jpg|right|thumb|138px|Questo è un ritratto di Kant. Importante sottolineare che Kant al contrario si legge Tnak.]]
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Nonostante il suo gnoseolante sia un tanto pesante, il profondo senso ontologico della sua deontologia gnoseologica porta a pensare a tutto ciò che il comune senso della morale ci porta. Pertanto la famiglia non implica un senso di malattia che insito nella natura infila nel mondo le sue idee contaminando il senso comune delle cose.<br />
Se noi abbiamo gli occhiali da sole la cosa in sé non avendo gli occhiali rifugge dal non-io per completarsi nell’io che ha acquistato gli occhiali in un circolo ermeneutico imprescindibile a priori dalla conoscenza sensibile.
L’a priori è ciò che è in realtà è tale se ciò è determinato nella coscienza di colui che sta determinando la realtà prima che la realtà abbia permesso alla coscienza di sussumere un suggetto ed un predicato a colui che sta determinando la realtà. Ma dove è il noumeno se noi sappiamo che io mi posso chiamare io allora se chiamo io sento io e come mi sento, dentro il dolore non può assolutamente essere placato dai Masnadieri.<br />
Allora ecco che entra in scena la figura della prefigurazione sentimentale della realtà insita in una profonda coscienza del io che determina il colore della realtà.
Tornando agli occhiali non è tanto quanto costano essi nell’atto comprante, ma il comprante che comprando è allora cos’è questo occhiale? Cos’è questo noumeno in realtà secondo uno schema presentato dallo stesso Kant nella sua opera maggiore sulla ragione pura nota come “Ho ragione io” il noumeno=occhiale perché il tabacchino vicino casa sua aveva un uomo che non era in grado di articolare le parole e gli occhiali li chiamava noumeno.<br />
Ma dove è questo sistema l’antrantico della sua baldanzosa gnoseologia, nel senso profondo del ortis troviamo una scelta di fondo dell’Alfieri ma Kant dice no a tutto quello che è sciolto come la cioccolata al [[freddo]] mattino d’inverno della nocciola di Minerva.<br />
In seguito la sua polcotrazione verrà ripresa in varie rappresentazioni teatrate e fic tion televisive polacche.<br />
Ma per ritornare al vivo della sua filosofia noi non possiamo dire ancora di avere gli elementi necessari per interpretare la realtà secondo categorie che categoricizzino quello che noi stiamo guardando, perché è bello. E se non lo è, e non rientra nelle frequenze delle categorie televisive che, secondo l'atto passivo dell'azione attiva dell'oggetto fenomenico, ordina il prodotto dell'atto stesso secondo un'ordine a priori che porta a categoricizzare il sentito, che poi diventa soggetto sussumibile di predicati anch'essi soggetti di altri predicati, che così potendo unirsi sotto un concetto, diventavano categorie concettuali categorizzate categorizzanti, allorché non fosse possibile noi dovremmo così dire solo a posteriori, e quindi parlare a vanvera, che magari poi non è più così.[[Immagine:Kant-kopf.jpg‎|right|thumb|400|le categorie televisive dell'intelletto fisiogniomico umano.]]. Il bello per Kant è un uomo che da lui nominato essere ShivarShild ottimo nelle sue grandi opere di gastronomia applicata alle cefeidi. In particolare i suoi studi su questi animali molto subdoli che incircospettiscono l’osservante che se li vede davanti e poi dietro attirava l’attenzione del giovane Kant brigantello e molto malizioso. Il suo prediletto sentire del sentir sentente portava la sua poetica a pensare la poesia come un unico fluido detto anche Era di Kant dove tutto era grande e dove l’archetipo del grande (noto anche come glande) rocco era ancora in via di sviluppo. L’etica kantiana è stata sviluppata da un’idea che regge tutto. Quest’idea in realtà non si sa ma noi che forse la sappiamo la pensiamo come un qualcosa d’impensabile a priori che cioè la conoscenza sensibile non può agire se non in quanto esiste una agitazione all’interno dell’uomo stesso che ha una legge dentro di se con i cartelli stradali e le strisce pedonali per non investire i globuli grossi.<br />
In una parola grossa potrebbe essere riassunto l’epitaffo di Kant che dice appunto quello che lui ha detto. Il pensiero della conoscenza è un periodo complicato dell’esistenza balistica del suo profondo conoscere. Se andiamo ad indagare il sentito come tale come è il tale sentire se non un sentire che è a priori e determinato nella cosa in sé. Allorquando il fenomeno si palesa secondo le forme a priori della conoscenza sensibile che sono lo spazzo il tempo sprecato e la conoscenza dei film porno, si arriva ad una sublime responsabilità delle proprie azioni nella realtà intangente. Se noi prendiamo una tangente a questa realtà ovviamente potremmo tracciare un retto passante per il coseno di kant che ci fa comprendere come la morale Kantiana in contrasto con la gnoseologia Aristotelica del non sentire porta la filosofia ad avere paura di se stessa. Il sintomo profondo questo sturm ut più congiuntivo non può che suscitare grandi critiche nel corso del esistenziale personale che caratterizzo il secolo preceduto.
 
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Poiché è inevitabile che ciascuno la pensi diversamente su ogni questione, ne consegue inoltre che, secondo il Nostro, nessuna decisione è mai giusta e gli esseri umani sono tutti dei buoni a nulla agressivi, belligeranti, lordi e immorali, destinati inevitabilmente al [[caos]], alla guerra atomica e all'autodistruzione di massa.
 
Inoltre, siccome bisogna agire per il giusto, che è solo se per te andrebbe bene se tutti facessero quello che tu fai elevato universalmente e intersoggettivamente a tutti gli individui, ma che lo fai per farlo senza volerlo fare per poter fare altro, allora qualcuno dovrà poi darti qualcosa in cambio. E questo è [[Porco|Dio]]. Di cui, però, non si può provare tramite la ragione l'esistenza. E quindi, Kant si schierò su questa posizione:
{{Quote|Non vedo proprio alcuna scappatoia per l'illusione di poter provare l'esistenza del concetto divino, come se nell'idea che qualcosa contenga tutti i predicati possibili, debba perciò stesso poter essere predicato dell'esistenza, concetto non inerente alla copula dell'essere, che invero può solo sussumere, né derivabile a priori, ma solo dall'esperienza fenomenica; e dunque senza ordinamento sensibile passivo noi mai potremmo predicare il soggetto di Dio dell'esistenza. Ma, nel qual caso lo fosse, per non finire nella [[Merda|parte sbagliata del suo regno]], ''per sicurezza'', diciamo che c'è.|Critica della critica della critica di Kant della critica della ragion sprovveduta; Seconda edizione critica, rielaborata criticamente dalla prima edizione critica, fatta leggendo criticamente Kant.}}
===Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?===
In questo agile e versatile saggio di elettronica/elettricistica, Kant sembra sposare la causa del [[terrorismo]] islamico ''ante litteram'', spiegando in dettaglio quali siano le condizioni necessarie affinché l'uomo possa "illuminarsi da sé".
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