Illuminismo: differenze tra le versioni

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{{Troppeinformazioni}}
{{Scomunica}}
[[File:Lampadina.jpg|right|thumb|350px|Logo ufficiale dell'Età dei lumi.]]
{{Cit|AHHHH! SPEGNILO!|[[Talpa]] su illuminismo}}
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Nello stivale, [[Napoli]] fu senza dubbio una delle città fautrici di tale [[elettricità|corrente]] e di [[camorra|qualcos'altro]]. Già fin dai primi anni dello scaturire dell'illuminismo, a Napoli, potevi comprare in qualsiasi mercato scatole di illuminismo con tutti gli [[optional]], auricolare e carica batterie incluso, per poi trovarci dentro un simpatico mattone. Il concetto dei lumi fu così preponderante nel capoluogo campano che subito si pensò bene di esportarlo in maniera massiccia, falsificando l'etichetta.
 
=== Milano, l'Accademia {{s|<del>delle risse}}</del> dei Pugni ===
A Milano, invece, era nata l'Accademia dei Pugni, un posto dove gli Illuministi si recavano per sacrificare i capretti alla dea della ragione e a [[Rissa|dibattere]] le proprie idee illuministiche<ref>Dai dibattiti ci scappava sempre il morto</ref>.
 
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Gli Illuministi, pur di far propaganda, imbottirono di messaggi subliminali le loro opere. Un esempio è l'Enciclopedia oppure "Lettera per i ciechi ad uso di color che vedono", piena di [[Gnocca|teorie materialiste]].
 
===Dei delitti e del{{s|<del>le}}</del> [[pene]]===
Un opera illuminista scritta da [[Cesare Beccaria]] (il cognome dice tutto) in cui affermava che la pena di morte doveva essere abolita in quanto controproducente. I sovrani lo mandarono a quel paese ma la famiglia {{s|<del>Berlusconi}}</del> Asburgo decise di accettare queste teorie, mandando in bancarotta tutti i becchini.
 
=== Lettera per i ciechi a uso di coloro che vedono ===
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== I {{citnec|Sovrani Illuminati}} ==
Questi sovrani (rigorosamente francesi) ritenevano di essere "illuminati" dalle {{s|<del>lampadine}}</del> idee illuministe e di volerle diffondere.
 
In realtà essi volevano soltanto compiacere il popolo e poter essere citati nei libri di storia. {{Falso|Purtroppo}} alcuni di essi compresero erroneamente le idee illuministiche: il re Luigi XV, per esempio, fece illuminare Parigi per cinque-sei mesi di seguito, prosciugando le casse del regno e facendolo sprofondare nei debiti.