Il Manifesto: differenze tra le versioni

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'''''Il Manifesto''''' o meglio, ''pardon'', ''il manifesto-rigorosamente-minuscolo'' è un {{Citnec|fondamentale}} quotidiano italiano che si autodefinisce [[comunista]] e che si trova spesso sui tavolini dei salotti bene: fra la rivista [[Casabella]], una rivista qualsiasi a favore della causa africana e l'ultima uscita della Piccola Biblioteca [[Adelphi]].
 
== Redazione ==
La redazione è rigorosamente composta da [[Femminista|femministe]] uomini, o comunque uomini femministe (declinato al femminile) coi baffi alla [[Frida Kahlo]]. Nonché da [[Classificazione delle donne|acidone]], [[Classificazione delle donne|zitelle lavoratrici croniche]] e [[Classificazione delle donne|isteriche]]. Venera il culto di [[Karl Marx]] del quale pare possieda alcuni peli della barba in formalina, conservati in una teca di design minimalista, realizzata appositamente nella Repubblica Democratica Tedesca dal [[designer]] transfugo ungherese Béla Trisztyczny y Pöövr.
 
La teca è datata [[2014]], anno in cui la Repubblica Democratica Tedesca fu fatta rivivere apposta dalla redazione de ''Il Manifesto'', ''pardon'' ''il manifesto''-rigorosamente-minuscolo''. Ubicata sotto una gigantografia di [[Josif Stalin|Stalin]] e una di [[Diego Armando Maradona|Maradona]] - stampate in ''lo-fi'', come segno d'aperta protesta nei confronti dell'evoluzione tecnologica e del [[5G]] - la teca è oggetto di visite da parte di residuati bellici del [[Sessantotto]]: in genere vecchietti spelacchiati con il riporto, canzoni dei [[Beatles]] nell'[[Iphone]] (perché [[Apple]] è di nicchia), e un volumetto sdrucito [[Einaudi]]-Politecnico sotto braccio, pubblicato non oltre il [[1979]].
 
== Di cosa parlano questi? ==
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