I promessi sposi: differenze tra le versioni

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[[File:Suora sexy.jpeg|left|thumb|250px|La Monaca Di Manza.]]
La mattina del 7 novembre 1628, in un paesino che chiameremo "Paesino dei Promessi Sposi", Don Abbondio, un giovane prete noto per il suo [[coraggio]], passeggiando sulle rive del lago di Giulianello di Cori incontra due loschi figuri, i ''Bravi''. Questi lo ammoniscono di non celebrare il [[matrimonio]] tra Renzo, lustra-scarpini sinistri del Como Calcio, e Lucia, suora mancata che non la dà a nessuno, perché al loro capo Don Rodrigo gli si rizza solo con Lucia.<br />
Don Abbondio, dopo aver chiesto consiglio alla sua cameriera, decide di non celebrare il matrimonio e si rifugia nella sua casa per {{s|<del>paura}}</del> trovare una soluzione alla faccenda.
 
Intanto Renzo viene a sapere del fattaccio e lo va a dire ad Agnese e Lucia: Agnese, che è una donna di mondo, gli suggerisce di chiedere una consulenza al Dottor Acchiappalamazza, noto [[avvocato|avvocato delle cause perse]]. Renzo, quindi, prima di andare dal dottore Comesichiama, pensa bene di travestirsi da Bravo per fargli una burla. Il dottor Comesichiama lo caccia subito via senza neanche fargli dire ''"sei su [[Scherzi a Parte]]!"''
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Sapendo che il Piano B è fallito, Agnese escogita il Piano C, ovvero un matrimonio segreto! Purtroppo anche il Piano C va male perché Lucia ci mette 27 minuti netti per dire ''"Lo voglio"''.
 
Fra Cristoforo, ormai privo di idee, si rintana in convento e manda Lucia dalla sua amica Monaca Di Monza (Monaca di nome e Di Monza di cognome), e invece Renzo lo manda a Milano a prendergli qualche baguette e mezzo chilo di casereccio. La Monaca Di Monza (che chiameremo Gina perché [[l'autore di questo articolo]] ha deciso così), antica amante di Don Rodrigo, se ne infischia di Padre Cristoforo e vende Lucia e Agnese (la solita donnna di mondo di prima) a Nessuno, perché L'Innominato {{s|<del>era in vacanza}}</del> non esiste. Intanto Renzo è andato a Milano durante la carestia e, senza pensare che era già incasinato fino al collo, guida un gruppo di milanesi alla sommossa contro il governo e le tasse. Viene arrestato, ma al sindaco di Milano viene un attacco di generosità e lo libera, perché se no il romanzo non finirebbe.
 
Lucia e Agnese sono rinchiuse nel castello di Nessuno, e la giuovine donzella impaurita fa un voto di castità alla Madonna per aiutarla a scappare da Nessuno (come se prima la desse a qualcuno) e, non si sa perché, viene subito liberata insieme alla madre.<br />