Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban: differenze tra le versioni

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===Tra scope e carte===
Arriva Halloween e tutti se ne vanno ad Hogsmeade (Paese di soli maghi che praticano l'apartheid verso i babbani) tranne Harry, che non ha il permesso firmato dagli [[Harry Potter e la Pietra Filosofale#I Dursely|zii]]. Quella sera, mentre tutti sono al banchetto, Black arriva al castello e chiede ad un Dissennatore "dolcetto o scherzetto?"; il Dissennatore non risponde, allora lui pendeprende e per ripicca sfregia il quadro di guardia alla Torre del Grifondoro. Il giorno dopo Harry, durante una partita di Quidditch, cade dalla scopa perché occupato a pulirsi gli occhiali, cade da 15 metri (questa è una delle poco predizioni corrette della Cooman) e dà la colpa ai Dissennatori che erano solamente venuti ad assistere all'incontro. Silente gli intima di allontanarsi e loro, lasciati pop-corn e striscioni sulle tribune, tornano a lavorare.
 
Il manico di scopa di Harry, come il suo padrone, finisce durante la caduta sull'unico albero che dà mazzate, il Platano Picchiatore, e si disintegra. Harry, svuotato, sta per suicidarsi in infermeria dandosi un vaso da notte sulla testa (seguendo un manuale d'istruzioni datogli da Dobby), quando arrivano Fred e George per consegnargli la Mappa del Malandrino, che mostra tutte le vie di fuga da Hogwarts, grazie alla quale sarebbe potuto andare ad Hogsmeade l'indomani. Ci va e origlia che Sirius Black ha venduto i suoi genitori a Voldemort e che è il suo padrino. Tenta un [[overdose]] di burrobirra e Api Frizzole.
Utente anonimo