Guerre persiane: differenze tra le versioni

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{{Antica Grecia}}
{{Storia}}
 
{{Dialogo2|Messaggero persiano|Abbiate timore! Le armate di Serse marciano contro la Grecia e siamo a milioni!|Re di Sparta|Milioni, sì sì, come no... Scommetto che basteranno [[300]] guerrieri!}}
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==Seconda guerra persiana==
 
Al Gran Re Dario era succeduto il figlio Serse, un platinatonero negroplatinato noto ai più per la sua profonda voce da tenore e per le sue malcelate abitudini [[frocio|promiscue]]. Serse era deciso a vendicare l'umiliazione subita dal padre, dunque mise a punto un enorme quanto pauroso esercito, deciso ad invadere la [[Grecia]].
Atene e Sparta quando vennero a sapere della cosa si mostrarono decisamente preoccupate, infatti si erano vantate per anni di aver sconfitto le orde [[Persia|persiane]] a [[Battaglia di Maratona|Maratona]] (nonostante la schiacciante inferiorità numerica) e di fronte ad una sconfitta sarebbero diventate lo zimbello dell'[[Egeo]]. Decisero dunque di organizzare un'assemblea fra le città greche per decidere come opporsi al nemico. Non mancarono però le mancate adesioni di città come [[Argo]] e [[Tebe]] che anticipando di qualche millennio la [[Svizzera]] si dichiararono neutrali, ponderando subdolamente di saltare sul carro del vincitore.
 
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==Seconda guerra persiana due - La vendetta==
Nella primavera del [[479]], ad un [[anno]] dalla sconfitta di Salamina, quell'idiota di [[Serse]] decise di prendersi la sua rivincita<ref>Si dice che nemmeno l'asino sia così stupido da fare due volte lo stesso errore, proprio per questo [[Serse]] era paragonato, per il suo acume, ad una gallina.</ref>. Fece dunque ripartire l'offensiva da un contingente persiano che aveva stazionato tutto l'inverno in Tessaglia, aiutato da quei voltagabbana dei Tebani. Le truppe, comandate dal condottiero Merdonio, marciarono subito verso l'Attica ansiose di vendetta. Gli Ateniesi, che solo da pochi mesi avevano ricominciato ad abitare ad Atene, furono costretti ad abbandonarla di nuovo, a scacciare i giornalisti di [[Studio Aperto]] che da settimane vagavano per il campo rompendo le balle agli [[Atene|Ateniesi]] con domande del tipo "Come si sente adesso?" e a chiedere nuovamente aiuto agli [[Spartani]]. [[Sparta]] però si era scocciata di dover sempre salvare le chiappe a quegli effeminati intellettuali da strapazzo e inizialmente si mostrò riluttante ad inviare truppe, anche perché secondo il calendario [[Sparta|spartano]] si stava avvicinando l'[[Oktoberfest]]. Qualcuno però fece notare che gli Ateniesi, cagasotto com'erano, sarebbero stati capaci di allearsi coi Persiani pur di aver salve le chiappe <ref>Be' non tutti hanno lo spirito di sacrificio di [[Leonida]] o forse semplicemente non tutti sono così stupidi...</ref>, quindi decisero di inviare delle divisioni corazzate guidate dal generale Pausania, noto sopratutto per essere uno dei pochi [[Sparta|Spartani]] astemi. La battaglia si svolse fra le rovine di Platea e, nonostante il loro notevole svantaggio numerico, portò la vittoria ai [[Greci]].
 
Non contenti del successo ottenuto, gli Ellenici si spinsero fino all'[[Asia]] per umiliare definitivamente i Persiani ed attaccarono la loro flotta, ancorata presso il promontorio di Mileto. La battaglia fu breve, infatti i Persiani non prevedevano un'offensiva e stavano allegramente partecipando ad un [[rave]] sulla costa lasciando le navi incustodite. Dopo la sconfitta [[Serse]] si ritirò dalle scene per andare a vivere in pace con il suo [[fidanzato]].
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*[[Battaglia di Maratona]]
*[[Battaglia di Platea]]
*[[Battaglia delle Termopili]]
*[[Battaglia di Waterloo]]
*[[Pericle]]
{{*[[Antica Grecia}}]]
 
==Note==
 
{{legginote}}
{{note|2}}
<references/>
{{Portali|Storia}}
{{Portali|Guerra}}
 
[[Categoria:Storia]]
[[Categoria:guerraEventi bellici]]
[[Categoria:grecia]]
 
[[eo:Grek-persaj militoj]]