Guelfi e Ghibellini: differenze tra le versioni

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A metà del XIII secolo l'Italia risultava così suddivisa: da [[Firenze]] a [[Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogochsopra|Insù]], esclusa [[Piacenza]] che era doppiogiochista, si tifava papa. Da [[Pistoia]] allo [[Zimbabwe]], eccetto la [[Svizzera]], neutrale come al suo solito, erano ghibellini e odiavano [[Roma]].
 
I Guelfi possedevano [[Firenze]], vinta a tombola contro la fazione nemica e [[Napoli]], che rimase ghibellina fino all'ultimo per poi cambiare fazione per paura che la Chiesa invocasse [[Dio]] per far eruttare il [[Vesuvio]]. Città come [[Milano]] e [[Genova]] vennero convertite in seguito all'intervento del Papa in persona: visitando i cittadini porta a porta li convinse a passare dalla sua parte. E riuscì perfino a vendere qualche [[aspirapolvere Folletto]].
[[Siena]] che storicamente era ghibellina, durante il Palio, si fece corrompere dai guelfi per poter inserire carne di cavallo in prodotti surgelati, suscitando grande scandalo per l'epoca. Oppure [[Fabriano]], che aveva alzato il prezzo della [[carta igienica]], condannando i pistoiesi a nettarsi il deretano ''"nuda manu"'' per lunghi periodi.
 
== Evoluzioni successive allo scontro principale ==