Governo tecnico: differenze tra le versioni

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{{Governo tecnico}}
[[File:Mario Monti in La Leggenda dei tecnici straordinari..jpg|thumb|300px|right|Il film la cui visione strapperà "lacrime e sangue".]]
{{Wikipedia}}
{{Cit2|Dunque posso farne parte anch'io?|Odontotecnico su governo tecnico.}}
{{Cit2|E Supergiovane dà [[fuoco]] a uno [[spinello]], col quale affumica il Governo che all'istante passa all'uso di [[eroina]] e muore pieno di [[overdose]]!|[[Elio e le Storie Tese]] liquidano la questione con eccessiva faciloneria.}}
'''Governo tecnico''' è una tipica espressione dello [[slang]] politichese italiano e può essere spiegato con la perifrasi: {{Quote2citazione|''Occhèi, ragazzi, stop! Noi abbiamo cazzeggiato abbastanza: è giunto il momento di lasciare il lavoro sporco ad altri''.}} Ad intervalli regolari, esso fa capolino nella storia politica d'[[Italia]], pochi istanti prima di una irreversibile [[bancarotta]] nazionale, oppure quando la coalizione di maggioranza si è irrimediabilmente sgretolata a causa di pettegolezzi, microspie o [[fumetto erotico|corna vissute]], provocando la paralisi totale dei settori trainanti dello Stato. Intendiamoci, non è che rimetta le cose a posto, ma ha lo stesso effetto di una cura palliativa, che ritarda l'ineluttabile e che, almeno in teoria, dovrebbe migliorare la qualità della vita. Non è affatto così, per il motivo che ogni governo tecnico esaurisce il suo mandato ai primi timidi segnali di ripresa economica, occupazionale e sociale, lasciando il posto ai soliti mestieranti della politica, che [[peraltro]] non si allontanano mai veramente dagli scranni del potere. Occorre circa un [[ventennio]] perché si verifichino nuovamente le condizioni per dar vita ad un altro governo tecnico.
 
'''Governo tecnico''' è una tipica espressione dello [[slang]] politichese italiano e può essere spiegato con la perifrasi: {{Quote2|''Occhèi, ragazzi, stop! Noi abbiamo cazzeggiato abbastanza: è giunto il momento di lasciare il lavoro sporco ad altri''.}} Ad intervalli regolari, esso fa capolino nella storia politica d'[[Italia]], pochi istanti prima di una irreversibile [[bancarotta]] nazionale, oppure quando la coalizione di maggioranza si è irrimediabilmente sgretolata a causa di pettegolezzi, microspie o corna vissute, provocando la paralisi totale dei settori trainanti dello Stato. Intendiamoci, non è che rimetta le cose a posto, ma ha lo stesso effetto di una cura palliativa, che ritarda l'ineluttabile e che, almeno in teoria, dovrebbe migliorare la qualità della vita. Non è affatto così, per il motivo che ogni governo tecnico esaurisce il suo mandato ai primi timidi segnali di ripresa economica, occupazionale e sociale, lasciando il posto ai soliti mestieranti della politica, che [[peraltro]] non si allontanano mai veramente dagli scranni del potere. Occorre circa un [[ventennio]] perché si verifichino nuovamente le condizioni per dar vita ad un altro governo tecnico.
 
== Genesi ==
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Quando un governo {{Citnec|democraticamente eletto}}, col [[tacito]] assenso dell'[[opposizione]], ha svuotato le casse statali, maciullato il tessuto sociale, desertificato il [[mercato del lavoro]] e quello rionale, ridicolizzato la nazione davanti al [[mondo]] intero, [[Governo Berlusconi IV|stuprato orde di minorenni discinte]], può essere che lo [[Stato]] decida di chiamare a rimediare alle proprie [[cazzata|cazzate]] alcune personalità dotate di competenze tecniche ed estranee ai giochi della politica, ma a sceglierle sono gli stessi politicanti ed il perché è evidente. Mentre i tecnici saranno impegnati a risanare le finanze statali con provvedimenti impopolari e scarnificatori, attirandosi il disprezzo e gli ortaggi delle masse in rivolta, gli improvvidi politici se ne staranno buoni buoni ad attendere che i primi timidi segnali di ripresa abbiano le giuste ripercussioni positive sulla popolazione e, nel frattempo, avranno organizzato una violenta [[campagna elettorale]] con la quale convinceranno l'elettorato, mai sazio di [[inchiappettamento]], a votarli nuovamente. Tutto ciò è facilitato dal fatto che il governo tecnico nasce già con la data di scadenza impressa sul fondo della confezione: basta attendere un breve periodo, non più di uno-due anni, per riavere tra le mani il paese, ricaricato a dovere dalla "medicina cattiva" del governo tecnico, pronto per essere nuovamente spremuto per un altro ventennio. E avanti così...
 
== [[Modus operandi]] ==
 
[[File:Mario Monti manifesto rosso.jpg|right|thumb|250px|Il governo tecnico sa lanciare anche messaggi di speranza. Agli inglesi.]]
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{{Cit2|La crisi è superata! Un nuovo miracolo italiano si affaccia sul nostro orizzonte... I ristoranti sono pieni tutte le sere!|Un [[Presidente del consiglio]] incautamente sborone.}}
 
Il popolo [[italiano]], in tutta la sua italianità, si preoccupa sempre dei bisogni immediati, senza mai eccellere in un campo minato come la [[programmazione]] delle attività di medio e lungo termine. Dai tempi degli atavici ''[[pane|panem]] et [[circo|circenses]]'' il popolo ha sempre lasciato campo libero ad un [[capo]], riconosciuto democraticamente o meno<ref>Dettagli...</ref>, che è sempre stato libero di fare un po' tutto quel che voleva, a patto di elargire al popolo, appunto, il pane (magari con due fette di salame) e i circensi. Per quanto semplicistico e deresponsabilizzante, questo atteggiamento ha fatto la fortuna della politica italiana, che, dai tempi degli antichi romani, è giunta fino ai giorni nostri con identiche modalità. Ha poco senso parlare di [[Risorgimento]], [[Fascismo]], [[Democrazia Cristiana]], [[Centro Sinistra]] eccetera: chiunque abbia governato l'Italia, nel corso dei secoli, l'ha fatto sempre allo stesso modo, differendo dagli altri solo per qualche [[slogan]] o per il colore dell'uniforme. Tutti, comunque, ad un certo punto hanno dovuto lasciare il passo ad un governo tecnico, a causa dell'allegra gestione degli affari statali, a dimostrazione della fondatezza di questa tesi, se mai ce ne fosse stato bisogno.
 
L'avvento di un governo tecnico ha provocato in ogni epoca scene dapprima di entusiasmo, trepidazione, attesa, che di lì a poco avrebbero lasciato il posto ad angoscia, terrore, sofferenza, ma soprattutto un insopportabile bruciore anale. [[Effetto collaterale]], lo chiamano. Le buone abitudini di una volta, come l'[[evasione fiscale]], gli sprechi di denaro pubblico, le malversazioni, subiscono una repentina battuta d'arresto. Bisogna recuperare quanto è stato bruciato, subito, se si vuole evitare che paesi come il [[Burundi]] o [[Nauru]] ci caghino in faccia per il resto della nostra vita. Quando arriva la consapevolezza di aver dissipato i risparmi della [[nonna]] ''cum meretricibus'' e di avere orde di creditori alle calcagna, arriva anche il momento in cui un rispettabile governo tecnico esplichi tutto il suo potenziale distruttivo. Le condizioni di vita cambiano radicalmente nel giro di qualche settimana: chi era già ricco diventa ricchissimo e sparisce nel nulla, chi era un buon [[borghese]] si suicida o si prostituisce, chi arrivava giusto a fine mese ci riesce ancora però si nutre di imballaggi in plastica, chi era già povero in canna si lamenta dell'aumentata concorrenza nell'[[accattonaggio]] o nel rovistare in [[discarica]], ma in fin dei conti la sua vita non è cambiata granché.
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{{Cit2|Io l'erba me la fumavo e con la sabbia facevo lo [[shampoo]]!|[[Bob Marley]] interviene sulla questione.}}
 
Cosa resta dopo l'azione a tappeto del governo tecnico? Non occorre molta [[immaginazione]]. La nazione, convalescente dopo un periodo di intense cure che hanno lasciato il segno, si lecca le ferite con la consapevolezza che il peggio è passato e che pian piano tutto tornerà come prima: si prospetta un ulteriore ventennio al termine del quale sarà possibile tornare sull'orlo del fallimento e fare un altro emozionante giro di giostra a cura del governo tecnico di turno. Certo, la ripresa è lenta e faticosa, ma è comprensibile, considerando le condizioni di partenza:
[[File:Piedi di cadavere.jpg|center|thumb|500px|Il paziente è un po' provato, ma è sulla via della guarigione...]]
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== Note ==
 
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{{Portali|Italia}}