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== La prigione ==
Essendo molto precoce, Giuliano finisce in [[galera]] a undici anni, grazie all’intercessione dell’imperatore Costanzo, che essendo cristiano gli impone di sapere a memoria il catechismo ed essendo ariano non sopporta i parenti. Con lui difatti finisce in galera, chiamata non sanno bene perché Il Macello, anche il fratellino francese Gallo, che presto verrà fatto a pezzi per fare il brodo. Giuliano allora fa [[quattro|due più due]]: i cristiani lo costringono a dire le preghiere prima di mangiare, non gli permettono di farsi le suore, gli sterminano la famiglia, gli cucinano il fratello e cercano di corromperlo sessualmente. Giuliano prende una decisione definitiva: piuttosto diventerà pagano, anzi Apostata.
== In giro ==
Giuliano, uscito di prigione, sceglie così di approfondire il discorso filosofico che aveva iniziato col fratello di due anni e, prima a Istanbul e poi a Nicomediaworld, frequenta tutti i reading dei più grandi letterati pagani dell’epoca: [[Libano]], Edemasio, Crisancho, Eusebio (il fratello di sant’Eusebio), Max e Maurizio Costanzo, grandi adoratori di divinità sacrileghe. Di conseguenza, in segreto inizia a sacrificare vergini agli
Per paura che prima o poi gli facciano fare la fine dell’adorato fratello, la sua protettrice sant’Eusebia (sorella di Eusebio, di sant’Eusebio e moglie dell’imperatore, Costanzo) lo spedisce ad [[Atene]], tanto per farlo diventare ancora più pagano, e quindi a [[Milano]], dove si avvicina invece ai milanisti.
== La fine della disgrazia ==
Quindi, una mattina che si era svegliato male, Costanzo prima lo nomina [[Cesare]], poi gli dà in moglie Elena di [[Troia]] e, prima di lasciarsi prendere la mano e dargli appunto anche la mano lo spedisce alla Malpensa e di qui in [[Francia]], l’odierna Gallia. Giuliano ha ora circa ventiquattro anni, ormai è un ometto e può fare come cazzo gli pare. A Parigi, prima sbriga un paio di fatture rimaste in sospeso, poi legge ancora un po’ di Foucault, scrive qualcosa e, tra una scopata e l’altra con Elena,
== L’impero ==
A Costanzo naturalmente non va proprio giù che Giuliano vinca di qua e di là come uno stronzo di generale qualunque mentre lui, l’imperatore, non riesce a battere nemmeno uno [[stronzo]] di persiano. Allora manda a dirgli tramite il tribuno Indecenzio che gli spedisca subito i suoi soldati più intolleranti in oriente, e i soldati xenofobi di Giuliano in tutta risposta prendono a calci in culo
Entrato con tutta l’Unione Europea in Turchia, Giuliano, nell’ordine:
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*chiude il Maurizio Costanzo Show
*si scopa Marta Flavi
*chiude per sempre in un monastero [[Maria de Filippi]] (la seconda moglie di Maurizio Costanzo)
*chiude le chiese
*riapre i templi pagani
*vieta l’insegnamento ai cristiani, obbligandoli a portare una croce gialla sul braccio
*scopa di nuovo Elena
*sacrifica ai vecchi cari
*introduce riforme fiscali a favore dei poveri
*introduce riforme monetarie a favore dei pagani
*introduce riforme
*introduce un palo nel culo ai cristiani
*progetta la costruzione di una serie di [[Auschwitz|campi di sterminio]]
*piscia infine su un[[ crocifisso]]
È l’anno di grazia [[31]].
=== La guerra persiana ===
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Ma i persiani non si lasciano impressionare e continuano a rompere i marroni come niente fosse. Allora Giuly carica sul cavallo l’opera omnia di [[Socrate]], si reca ad Antiochia e, in attesa di iniziare la guerra, passa un anno a scrivere, perché Socrate non ha scritto nulla e quindi non ha niente da leggere, diventando così il primo imperatore intellettuale dopo [[Caligola]].
Ma alla fine, controvoglia, deve andare in guerra e, detestando qualunque essere umano monoteista, ha facilmente ragione nel massacrare a più riprese i poveri persiani mazdeisti, arrivando con tutto il suo esercito pagano fin sotto le mura della loro barbara capitale monoteista: Ctesifonte. Diventa così il primo imperatore ad esportare il paganesimo ellenico in uno [[Iran|stato canaglia]] mediorientale dai tempi di [[Settimio Severo|Settimio Setticemio Severo]].
=== La bella morte ===
Non si sa perché, a questo punto va a farsi un giro in campagna, dando così modo ai persiani di ritirarsi bruciando dietro di sé tutte le copie della [[Repubblica]] di [[Platone]]. Accecato di rabbia, Giuliano li insegue tutti personalmente brandendo la spada, impugnando un pugnale sacrificale, mordendo un crocifisso, bestemmiando e sputando sul Nuovo Testamento, ma qualcuno prende la rincorsa da bordo pista e gli lancia da novantasettemetri (record mondiale del IV secolo d.C.) un giavellotto che purtroppo lo trafigge passandolo all’istante da parte a parte. Qualcuno dice che è stato un persiano, qualcun altro una persiana, altri ancora che l’imperatore è stato vittima del fuoco amico, ma gli inquirenti rinverranno poi, legati al giavellotto, dei santini e delle statuette della madonna piene di acqua benedetta.
== Damnatio ==
Naturalmente, essendo ormai morto, i cristiani poterono poi inventarsi qualunque calunnia sul suo conto, come quella odiosa che non diceva mai le
== Idealismo di Giuliano ==
[[inferno|Al di là]] della sua orrenda fine e del suo tentativo ormai anacronistico di cancellare il potere della [[chiesa]] dopo più di cinquant’anni, ciò che di più bello resta di Giuliano è senza dubbio la sua grande idea: riportare indietro la storia, perché schifato dal presente. Immaginate per un attimo un mondo senza Maria de Filippi.
== Le opere pubblicate ==
*'''''Al consiglio e al popolo degli Ateniesi, io consiglio di attenersi al popolo''''' (sulla sua disperata prigionia, che gli aveva ormai bruciato il cervello)
*'''''Alla [[madre]] degli
*'''''Mi son pagano, ti sei terun''''' (satira contro i corrotti e degenerati cristiani siriani)
*'''''Baccanale dei Cesari''''' (biografie di vari imperatori, tra i quali non copre di merda solo Marco Aurelio, perché soldato e letterato come lui, e Diocleziano, perché ha un nome che ricorda una [[bestemmia]])
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